7 aprile 2018
IL GRAAL E IL FIGLIO PREDILETTO
Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto» (Mt 3,17).
Si può fallire nella ricerca del Graal? Sì! Quando, in realtà, si cerca il Graal non per quello che il Graal è, ma per uno scopo diverso, egoistico. Lancillotto è il Cavaliere che fallisce: " tutte le mie grandi imprese di guerra le ho compiute per amore della regina e per suo amore io ho combattuto, senza badare se fosse giusto o sbagliato e mai ho combattuto per amore di Dio ma solo per guadagnarmi affetto e per essere amato".
E tuttavia, quello che non riuscirà a Lancillotto, riuscirà a suo figlio Galahad, il più puro dei Cavalieri del Graal. Questi è tanto più fermo nella sua ricerca, quanto meno lo era stato il padre, che si era lasciato sviare dalle sue passioni e dal peccato. Ai due sarà concesso di incontrarsi alla fine sulla misteriosa nave di Salomone, dove verrà loro permesso di trascorrere qualche tempo insieme e di parlarsi finalmente come padre e figlio. Parlarsi come padre e figlio, in un tempo e in uno spazio ultramondano. Galahad è il distillato della parte più nobile e più pura dell'animo di Lancillotto. Quello che Lancillotto avrebbe potuto essere si realizza nel figlio. Anche l'amante della regina Ginevra in fondo è un re ferito, in attesa del Graal che lo guarisca o che lo condanni a una dannazione senza appello. Perché ad essere ferito non è solo Bran-Artù, ma anche Klingsor, il Mago Nero. Il Graal di Lancillotto è Galahad.
Massimo Frana
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