11 aprile 2018
Dai giornali di oggi 11 aprile
Consultazioni, si riparte domani, ma non c'è ancora l'intesa. Lega e 5S continuano a chiedere tempo (Messaggero p.2). Nel gioco dei veti e dei rinvii sale il governo del Presidente (Giornale p.3). Per stanare i duellanti, Mattarella pronto al preincarico: spunta il nome della Casellati (QN). Per il Corriere (p.5) Mattarella ha due possibilità: una commissione di saggi per guadagnare qualche settimana, oppure affidare un mandato esplorativo al presidente della Camera o del Senato. Mentre per Magri (Stampa p.3) l'ipotesi è affidare il mandato a Salvini o Di Maio, salvo tornare dal presidente e riferirgli come è andata. In caso negativo, Mattarella potrebbe provare con l'altro. Ma né Salvini né Di Maio sono in grado di garantire una maggioranza certa (Messaggero p.7). Il leader del M5S dice no a un mandato esplorativo: “Non farò la fine di Bersani, così rischiamo di bruciarci” (Stampa p.2). Intanto, Lega e M5S litigano a parole ma fanno asse sulle poltrone (QN): trovato l'accordo sulle commissioni speciali: a Giorgetti la presidenza di quella della Camera.
“Mai parlato di accordi, ma di un contratto su alcuni punti serie per il Paese”: a ricapitolare la linea dei grillini è Toninelli, che al QN (in prima e p.10) torna a chiudere a un accordo che preveda Berlusconi. “Nessun premier terzo, 11 mln di italiani hanno votato Di Maio premier – prosegue -. Non entreremo in un governissimo”. E Crimi al Mattino (p.5) conferma: “Se qualcuno mostrerà disponibilità a lavorare insieme al M5S sui temi è una buona notizia. Ma diciamo no a un Nazareno-bis, con Berlusconi non si tratta”.
Centrodestra, Tajani al Corriere (p.6): “Il problema è il M5S: vogliono poltrone e non conoscono le regole della democrazia. Il Paese ha bisogno di un governo e Fi è un elemento di credibilità. Al Quirinale diremo che occorre partire dali centrodestra. Non credo che Salvini voglia tradire il voto alleandosi con il M5S”. Ma per Repubblica (p.13) Berlusconi sospetta del leader del Carroccio. Verdini al Foglio (in prima e p.4): “Se Salvini strappa con Berlusconi metterebbe in discussione il blocco solido di centrodestra. Ma non è uno sciocco e non lo farà mai”. Intanto, Brunetta rilancia al Mattino un asse con il Pd: “Penso a un governo di tregua, mettendo da parte i singoli programmi e le ideologie di partito. Un governo di tutti basandosi su quello che serve a famiglie e imprese. Il M5S non ci sta? Se andasse male si aprirebbe per loro un'autostrada, ma se riuscissimo ad agganciare la ripresa, i grillini pagherebbero per molto tempo la loro scelta”.
Pd, Franceschini lancia la sfida: “Evitiamo un governo M5S-Lega” (Corriere p.11). E la senatrice Rossomando a Repubblica avverte: “La sinistra non si suicida se parla ai 5S ma se rinuncia a dire la sua”. La replica dei renziani: “Noi solo all'opposizione”. Il reggente Martina prova a segnare la via: “Devono accettare i nostri 4 punti” (Messaggero p.8). Secondo il Corriere, Renzi e i suoi mollano Martina e chiedono un nuovo congresso
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