26 aprile 2018

Dai giornali di oggi 26 aprile



Trattativa Pd-M5S, dem divisi, intesa più difficile (Corriere e tutti). Martina parla di “distanze importanti” ma ribadisce la volontà di tentare: “La sfida va accettata, il Pd deve giocare all’attacco. Diversamente si torna al voto e sarebbe un rischio per il Paese” (Corriere). Ma per la Stampa è lui a rischiare il posto. Renzi va in piazza a Firenze e boicotta il dialogo: “Niente intesa o spariremo” (Corriere). “Non ho paura di nuove elezioni” (Stampa). L’ex viceministro Giacomelli gli chiede di tornare alla guida del partito: “Ritiri le dimissioni, gestisca lui la crisi”. Calenda minaccia di strappare la tessera del Pd in caso di intesa con il M5S (su tutti). Gozi al Corriere: “Martina sbaglia, sia garante di tutti. L’ok all’alleanza non avrà i numeri”. “Sull’offerta di Di Maio Martina ha accelerato troppo, ha fatto una fuga in avanti, si è sbilanciato. Serve una verifica in direzione nazionale che faccia chiarezza sulla posizione del Pd”. E per Gozi in direzione “non ci saranno i numeri a favore di un governo coi Cinque Stelle”. “L’Italia viene prima del Pd – dice a Repubblica Rosy Bindi – Bisogna valutare se un accordo con i Cinque Stelle sia possibile. Ma non mescolare nobili motivi con accordi di potere sulle poltrone”. Scalfarotto a Repubblica: “Sono decisamente contrario a un accordo con i grillini: siamo diversi per valori e scelte politiche. Dall’intesa nascerebbe un mostro”. Sulla Stampa lo scetticismo dei sondaggisti sull’intesa: “I due popoli sono diversi serve tempo per convincerli”. Sul Corriere e altri la mappa interna del Pd diviso in quattro tra favorevoli all’intesa, contrari “ma senza chiusure”, possibilisti e assolutamente contrari. Un confronto che Mattarella osserva preoccupato, pronto però a dare altro tempo a Fico per le sue consultazioni (Corriere, Sole). Stamattina secondo giro di consultazioni. Anche nel M5S la base è in subbuglio per la possibile intesa con i dem: “Così tradite 11 milioni di voti”. Previsto un sondaggio vero e proprio dal referendum annunciato sulla piattaforma Rousseau per misurare il reale gradimento del patto 5S-Pd (Repubblica). Sgradito dai militanti anche il post pro-25 aprile di Di Maio. Oggi l’assemblea con i gruppi parlamentari per spiegare i motivi di rottura con la Lega.
I Cinque Stelle fanno litigare anche Salvini e Berlusconi. “Davanti ai grillini la gente si sente come gli ebrei all’apparire di Hitler” dice Berlusconi da Porzus, dove ha festeggiato il 25 aprile con i “partigiani bianchi”, salvo poi minimizzare (Stampa e tutti). Salvini: “Meglio tacere e rispettare il voto degli italiani che dire sciocchezze. Io voglio dare un governo all’Italia, sono stufo di insulti, capricci e litigi”. Per la Stampa, l’uscita di Berlusconi nasconde un doppio messaggio al Qurinale e a Salvini: Berlusconi teme infatti che fallita l’intesa traM5S e Pd si vada ad un asse Di Maio-Salvini che tagli fuori il resto del centrodestra. A Mattarella Berlusconi sta chiedendo di fare di tutto per arrivare a un governo del presidente ed evitare il ritorno al voto. Intanto in Friuli Venezia Giulia, dove si vota domenica per la Regione, comizi separati per Berlusconi, Salvini e Meloni.

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