6 aprile 2018
Dai giornali di oggi 6 aprile
“Niente intese, serve tempo”. Fumata nera al Quirinale (Stampa, Corriere). “Servono intese tra partiti, coalizione indispensabile”, dice il Capo dello Stato, che concede altri giorni di riflessione prima del secondo round di colloqui. E ai vincitori chiede garanzie: “In Europa devono fidarsi di voi” (Repubblica). Repubblica, Stampa e altri quotidiani danno in rialzo le quotazioni di un governo M5S-Lega, alla luce della nuova spaccatura del centrodestra, anche se i grillini continuano a tenere la porta spalancata anche ai dem. Salvini, al Colle, ribadisce l’unità della coalizione del centrodestra ma non pone veti sui Cinque Stelle: “No a esecutivi a tempo, bisogna coinvolgere anche il M5S” (Messaggero). Berlusconi, al contrario, rompe: “Mai con giustizialisti, pauperisti e populisti” (Messaggero). “In Europa bisogna tutelare meglio gli interessi italiani ma non ci verrebbero mai perdonati dilettantismi e improvvisazione”. Una posizione che però mette Berlusconi all’angolo. Giorgetti: “Per me ha sbagliato”. Una spaccatura su cui si inserisce Di Maio: “Siamo una forza che non è di destra né di sinistra, pronta a lavorare con chiunque voglia cambiare il Paese con un contratto di governo”. Gli interlocutori del M5S sono solo il Pd “nella sua interezza” e la Lega. Ma il Pd non raccoglie. Martina: “Siamo opposizione. Chi ha vinto dovrà essere responsabile” (Messaggero).
Molti i retroscena dei giornali sui movimenti in atto tra leader e partiti. Di Maio, pur di andare a Palazzo Chigi, toglie il veto su Renzi e lancia segnali di distensione a Berlusconi sulle tv (Messaggero). Berlusconi non si fida, e insiste con la linea dura su Di Maio e il M5S. Salvini, a sua volta, teme invece una trappola sia da Berlusconi che da Di Maio, se dovesse rientrare in partita il Pd (Messaggero). Ma anche Renzi, come Berlusconi, tiene le porte chiuse a Di Maio. Messaggero, Repubblica e altri rivelano un vertice segreto in casa Marcucci tra fedelissimi per dettare la linea a Martina: “Se vedi i grillini addio segreteria”.
Per la Stampa nel M5S Casaleggio sarebbe al lavoro su un piano B: un governo con la Lega, perché è la destra il mondo di riferimento dei Cinque Stelle, ma con un “premier terzo”, che non sia Salvini né Di Maio. Giorgetti: “Un premier terzo può avere un senso, purché abbia una legittimazione da parte degli italiani. Non può essere un tecnico o un professore”.
“Lega e Pd? Destra e sinistra non esistono più” dice Davide Casaleggio al Sole, ribadendo l’opzione per Di Maio premier: “Non vedo ragioni per ribaltare l’esito del voto”. Sul contratto di governo che il M5S è pronto indifferentemente a stringere sia con la Lega che con il Pd Casaleggio dice: “Le categorie novecentesche di destra, sinistra e centro non fanno più parte del vissuto dei cittadini. Hanno esaurito il loro compito. Il successo del M5S è essere al passo coi tempi,sia per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico e infrastrutturale sia per le battaglie e le proposte portate avanti. Le ideologie non esistono più”. Casaleggio nega commissioni tra la sua azienda e la politica – “i conflitti di interesse sono ben altri” – difende Rousseau – “un sistema operativo che ci invidiano in tutto il mondo” – e del futuro dice: “Innovazione e internazionalizzazione sono le parole chiave”. All’Italia “non mancano né strumenti né risorse, manca la razionalità nel gestirle: il risultato è una grande dispersione di opportunità”.
Nel Lazio, Zingaretti scavalca Leu e nomina l'ultimo assessore (Messaggero Roma p.41): la scelta va sull'ex sindacalista Di Berardino al Lavoro. La mossa del governatore supera le divisioni dell'alleato (Repubblica Roma in prima e p.2). Oggi la prima riunione della giunta, si parte dai provvedimenti sul terremoto.
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