Vista l'attenzione prestata in passato al Parco Archeologico di Centocelle, le sue criticità e le battaglie che il Comitato PAC Libero sta portando avanti per una sua bonifica e messa a disposizione della Cittadinanza, ci fa piacere informarvi che venerdì prossimo 13.4 siamo riusciti ad ottenere che la Commissione Capitolina Controllo, Garanzia e Trasparenza abbia all'odg l'EMERGENZA AMBIENTALE PARCO ARCHEOLOGICO DI CENTOCELLE.
Alleghiamo a tale scopo la convocazione della Commissione, nonchè una memoria mandata oggi a tutti i Responsabili delle diverse istituzioni a vario titolo coinvolte nella risoluzione delle criticità del Pac.
In questa memoria, oltre alla ricostruzione dei fatti accaduti fino ad oggi, trovate le domande che porremo alle Istituzioni e i problemi pendenti che ancora non hanno trovato una risposta idonea a rendere il Parco Archeologico di Centocelle un vero e proprio Parco Verde e Musealizzato.
COMMISSIONE DI CONTROLLO,
GARANZIA E TRASPARENZA
DEL
13.04.2018 -EMERGENZA
AMBIENTALE PARCO ARCHEOLOGICO
DI CENTOCELLE
MEMORIA del COMITATO PAC LIBERO
La storia, le vicende
attuali e le richieste dei cittadini
PREMESSE
L’area in cui sorge il Parco
Archeologico di Centocelle (PAC) è
sottoposta al vincolo paesaggistico del Comprensorio
archeologico “Ad duas Lauros” istituito con Decreto del Ministero Beni
ambientali e culturali del 21/10/1995 (tra le aree di interesse archeologico ai
sensi dell’art. 1, lettera m della Legge 431/1985) in virtù delle
caratteristiche di eccezionale valore paesistico e delle numerose e rilevanti
emergenze archeologiche.
Il PAC è stato istituito con
Deliberazione consiliare n. 69 del
10/04/2003 del Comune di Roma, ratificata dalla Giunta Regionale del Lazio con Delibera n. 676 del 20/10/2006.
Tutta l’area del Comprensorio “Ad
duas Lauros” è stata inserita nel Piano
Territoriale Paesistico della Regione Lazio (Tavola B Foglio 374 – con
Delibera di Giunta n. 556 del 25/07/2007 e n. 1025 del 21/12/2007), come area
sottoposta a vincolo paesaggistico in virtù dell’art. 8 del PTPR stesso e in
applicazione dell’art. 134, comma 1, lett. a, del Codice dei beni culturali e
del paesaggio, D.Lgs. 42/04.
Il primo stralcio, per
un’estensione di 33 ettari, è stato concluso nel 2006 ed è attualmente
accessibile, sebbene non vi siano nel bilancio di Roma Capitale fondi stanziati
per la sua manutenzione.
Successivamente
all’interno degli interventi per Roma Capitale sono stati stanziati 3.300.000 €
per il proseguimento delle opere per la realizzazione del PAC (Deliberazione
del Consiglio Comunale del Comune di Roma n. 220 del 05/11/2007). I lavori per
il secondo stralcio, per un’estensione di 18 ettari di proprietà di Roma
Capitale, affidati con trattativa privata per
un importo di 394.033 € (ai sensi
dell’art. 24 comma 1 lett. b della Legge 109/94 con
Determinazione Dirigenziale n. 20
del 15/01/2007 Dipartimento X Politiche ambientali e delle risorse agricole del
Comune di Roma) cominciano nel 2015, ma si fermano dopo pochi mesi in seguito
alla dichiarazione di fallimento dell’impresa aggiudicatrice.
Le aree
archeologiche sono tuttora recintate e non accessibili. In particolare stato di
abbandono e degrado risulta l’immobile denominato “Osteria di Centocelle”,
acquisito al Demanio statale nel con D.M. del 21/09/1990 per la cifra di
60.000.000 di £ esercitando il diritto di prelazione ai sensi della Legge 1089
del 01/06/1939 per il sua importanza archeologicomonumentale. Secondo quanto
esposto dagli amministratori del V Municipio la Soprintendenza Archeologia
Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Roma ha vincolato l’uso dei 2,5 milioni
di € stanziati per riportare alla luce le ville romane presenti alla messa in
sicurezza e bonifica del sottosuolo (Mozione del Consiglio del V Municipio di
Roma Capitale n. 17 in data 11/04/2017 con Prot.
n. 61568 – All. 28), stanziamento
che se non utilizzato rischia di andare perso.
Contestualmente il Comune di Roma
ha iniziato le pratiche per l’allontanamento delle attività non compatibili con
la destinazione d’uso del PAC, con la vincolistica presente e più generalmente
con la tutela della salute in un’area così densamente popolata.
In particolare con Delibera di
Giunta n. 451 del 23/12/2009 e n. 181 del 25/06/2014 si provvedeva a disporre
l’allontanamento degli autodemolitori, come anche ribadito il 17 dicembre 2013
con Risoluzione n. 27 del Consiglio del V Municipio - in cui si evidenziano la
mancata osservanza delle norme sullo smaltimento rifiuti e il conseguente danno
ambientale).
Attualmente, a dispetto delle
delibere sopra citate, tali attività sono tutte presenti e operative, con
concessione in deroga da parte di Roma Capitale in scadenza il 30/06/2018.
LE VICENDE ATTUALI
a)
il 2 gennaio 2017 i Vigili del fuoco del Comando
Provinciale di Roma sono più volte intervenuti a seguito di una segnalazione da
parte di cittadini residenti di fuoriuscita di fumi di natura ignota da un
canalone posto all’interno del PAC, tra via di Centocelle e via Casilina e nei
pressi del condominio di Via Centocelle 3, nel V Municipio di Roma Capitale;
nello stesso giorno, con fonogramma n. 217, i VV.F. hanno comunicato alla
Polizia Locale di Roma Capitale
(Fonogramma del 02/01/2017 con Prot.
217.02.01.2017) che in questo canalone e nei cunicoli sotterranei, era presente
una grande quantità di rifiuti accumulati in combustione, intimando la messa in
sicurezza dell’area.
b)
A seguito di ciò, la Polizia Locale di Roma
Capitale in data 09/01/2017 (Prot. 1140 del 09/01/2017) ha allertato il
Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale che il 16/01/2017 è intervenuto
confermando che i processi combustivi erano
ancora in atto, non arrestabili con mezzi ordinari, con conseguente
formazione e diffusione nell’aria di fumi “probabilmente
tossici” (vedere prot. QL/5087 DEL 27/01/2017 del Dip. Tutela Ambientale.
c)
Il 10 febbraio Roma Capitale, con l’Ordinanza
del Sindaco n. 22, ordinava:
1) al
Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale di:
• entro
15 giorni dalla ricezione della suddetta Ordinanza, la rimozione dei rifiuti
presenti nella rampa di accesso alla rete di cavità sotterranee;
• di
predisporre un piano di bonifica complessiva del sottosuolo del Parco
Archeologico di Centocelle onde consentire, previa caratterizzazione ed entro 30 giorni dalla ricezione della suddetta
Ordinanza, lo smaltimento di tutti i rifiuti presenti nella rete di cavità
sotterranee
2) ad
ARPA Lazio di eseguire analisi delle acque di falda dei pozzi ubicati nelle
aree circostanti al fine di verificare la presenza di sostanze nocive, in
seguito alle quali Arpa Lazio ha rilevato la
contaminazione del sito e inviato la procedura prevista dal D.Lgs. 152/06
(art. 242 e 244) facendo le opportune comunicazioni in data 31 marzo a Roma
Capitale, Città Metropolitana e Regione Lazio per quanto di competenza (Prot.
Arpa Lazio n. 25073 del 31/03/2017), così come appurato dai cittadini mediante
accesso agli atti presso l’Ufficio Extradipartimentale Politiche della
Sicurezza e Protezione Civile di Roma Capitale (Prot. n. 3186 del 04/05/2017).
d)
In seguito a Determinazione Dirigenziale (n. 88
del 26/01/2017 del Dip. Tutela Ambientale) l’Ufficio Extradipartimentale
Politiche della Sicurezza e Protezione Civile di Roma Capitale nel marzo 2017
ha affisso nell’area in questione un avviso in cui notificava alla popolazione
di aver interdetto l’accesso all’area del canalone per ragioni di sicurezza e
incolumità pubblica.
e)
Il V Gruppo della Polizia Locale di Roma
Capitale (con Prot. n. 26598 del 19/04/2017 – All. 21) ha diffidato dall’uso
dell’acqua dei pozzi per qualsiasi uso il
Condominio di Via Centocelle n. 3,
il deposito camper Società LGP di via Casilina 700 e l’attività sportiva ASD
Certosa di via Centocelle 246, visto il superamento delle concentrazioni soglia
delle contaminazioni riscontrate.
LE OSSERVAZIONI del Comitato PAC Libero
a) In
merito all’ordinanza sindacale n.22:
• nessun
intervento di rimozione è stato messo in atto da Roma Capitale relativamente ai
rifiuti nel canalone, che ancora giacciono abbandonati nel medesimo luogo,
esponendosi a incendio come accaduto nel corso del mese di luglio 2017 e
generando ancora, al minimo, fumi tossici;
• nessun
intervento di bonifica complessiva è stato messo in atto da Roma Capitale in
merito ai rifiuti presenti nella rete di cavità sotterranee al PAC, la
caratterizzazione e la compilazione di un Progetto di bonifica è stata affidata
al Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università Sapienza di
Roma, ma non se ne conoscono dettagli e tempistiche.
b) In
merito alle procedure previste dal D.Lgs. 152/06, il Dipartimento Tutela
Ambientale di Roma Capitale, avvisato da ARPA Lazio (Prot. Arpa Lazio n. 25073
del 31/03/2017), sollecitato dai cittadini mediante diffida a provvedere ai
sensi dell’art. 328 c.p. in data 22/05/2017 (recepito con Prot. n.
QL/2017/0029982) ha risposto di non esserci presupposti affinché Roma Capitale
proceda alla caratterizzazione dell’inquinante (Prot. n. QL/2017/0032382),
comunque non prima che Città Metropolitana di Roma Capitale accerti le
responsabilità della contaminazione del sito.
c) In
merito alle procedure previste dal D.Lgs. 152/06, il Dipartimento IV “Tutela e
valorizzazione Ambientale” della Città Metropolitana di Roma Capitale,
sollecitato dai cittadini mediante diffida a provvedere ai sensi dell’art. 328
c.p. in data 22/05/2017, ha risposto che sebbene rientri nei compiti previsti
l’accertamento delle responsabilità della contaminazione, non ci sono limiti
temporali per farlo, e che tale compito può essere svolto affidandolo ad altri
Enti o all’Autorità giudiziaria, senza nel concreto
dare risposta su tempi e modalità. Si tenga conto che solo al termine
dell’indagine, indipendentemente dall’individuazione delle responsabilità, è
possibile avviare le procedure di caratterizzazione e bonifica.
d) In
merito allo stato attuale del PAC si sottolinea:
• la
presenza degli autodemolitori (su un’area di 5 ettari circa), tali attività
risultano da letteratura scientifica compatibili con la contaminazione rilevata
nella falda da ARPA Lazio, così come la direzione del flusso della falda acquifera
così come rilevata nella Carta idrogeologica pubblicata da Roma Capitale, che
colloca gli stessi in posizione a monte rispetto all’estensione del PAC,
compatibile con la diffusione della contaminazione; la loro presenza è inoltre
un pesante rischio per la salute nel caso di incendio, come già verificatosi
più volte a Roma e in particolare il 16 luglio 2017 proprio tra quelli presenti
nel PAC. La loro presenza è stata prorogata fino a luglio 2018 con Determina
Dirigenziale del Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale n. 519 del
28/06/2017 e le attività di “messa a norma” indicate da Roma Capitale, soggette
ad autorizzazioni in virtù della vincolistica vigente, sembra stiano andando
nella direzione di un ulteriore occupazione dell’area destinata a Parco,
piuttosto che alla prevista delocalizzazione;
• la
attuale presenza su via Casilina 890, prossimità via P. Togliatti, di una ex
stazione di servizio ENI in disuso, i cui serbatoi si riempiono frequentemente
di acque meteoriche, a detta di ARPA Lazio anche essa probabile fonte di
contaminazione della falda (Prot. Arpa Lazio n. 25073 del 31/03/2017;
• l’inaccessibilità
di più di due terzi del PAC, la presenza di soli due accessi siti su via
Casilina, non a norma, nonché la mancata realizzazione del 2° stralcio; • le aree archeologiche, tuttora
recintate e non accessibili, in quanto la Soprintendenza Archeologia Belle Arti
e Paesaggio per il Comune di Roma ha vincolato l’uso dei 2,5 milioni di €
stanziati per riportare alla luce le due ville romane alla messa in sicurezza e
bonifica del sottosuolo (Mozione del Consiglio del V Municipio di Roma Capitale
n. 17 in data 11/04/2017 con Prot. n. 61568);
• comparsa
di insediamenti umani, con situazioni abitative di estrema indigenza,
nell’area dell’ex Casilino 900;
• progetti
di espansione dell’area militare da parte del Ministero della Difesa che sembra
non tengano nel giusto conto la destinazione dell’area e la vincolistica che
insiste sulla stessa.
IN CONCLUSIONE
In relazione alla tutela della salute
dei cittadini, in particolare per quanto riguarda:
• la
possibilità di contaminazione diretta e indiretta per la presenza di
contaminanti in falda, nonché di rifiuti non classificati accatastati e
interrati nel suolo;
• le
condizioni attualmente favorevoli al verificarsi di eventi catastrofici già
verificatisi in questo e altri siti in condizioni similari (combustione di
rifiuti solidi non caratterizzati, incendi di autodemolitori con conseguente
produzione di fumi tossici ad alto contenuto di diossina);
• in
generale l’effetto sul benessere fisico e psicologico correlato alla mancata
realizzazione di un’area verde finalizzata al rispetto degli standard
urbanistici,
i cittadini del PAC Libero chiedono a
codesta commissione risposte in merito a quanto segue:
Roma, 10 aprile 2018
Alla cortese attenzione di:
Dott. ssa Rosalba
Matassa
Dipartimento Tutela Ambientale e del verde di Roma Capitale
rosalba.matassa@comune.roma.it
|
|
dipartimento.ambiente@comune.roma.it
|
Dott.ssa Laura
D'Aprile
Dipartimento Tutela Ambientale e del verde di Roma Capitale
Direzione Rifiuti, Risanamenti e Inquinamenti laura.daprile@comune.roma.it
Dott. Diego Porta,
Direttore Ufficio Extra Dipartimentale Politiche della Sicurezza e
Protezione Civile
diego.porta@comune.roma.it
Dott. Claudio Parise
Presicce, Sovrintendente Roma Capitale claudio.parisipresicce@comune.roma.it
Assessore Giuseppina
Montanari, Assessorato Sostenibilità Ambientale
assessorato.ambiente@comune.roma.it
Giovanni Boccuzzi, Presidente Municipio V e Dario Pulcini, Assessore all’Ambiente
Municipio V
presidenza.mun05@comune.roma.it
|
|
dario.pulcini@comune.roma.it
|
Arch. Maria Luisa Mutschlechner
Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Comune
di Roma
Uff. Tutela Paesaggistica
marialuisa.mutschlechner@beniculturali.it
LE RISPOSTE, ANCORA INEVASE, CHE CI ASPETTIAMO DI AVERE….
Dato che i rappresentanti degli enti
di competenza per la risoluzione delle problematiche del PAC parteciperanno a
questo incontro, c'è l'occasione per riproporre nuovamente alcuni quesiti a cui
ancora i cittadini non hanno avuto risposta, nella speranza di ottenere
aggiornamenti avanzati circa le attività di competenza di ognuno:
1) Dott.
ssa Rosalba Matassa e Dott.ssa Laura D'Aprile, Dipartimento Tutela Ambientale e del verde di Roma
Capitale
a. A
che punto è l'ordinanza sindacale numero 22 del 10 febbraio 2017 che imponeva
entro 30 giorni la caratterizzazione e la RIMOZIONE DEI RIFIUTI dal canalone e
dalle altre cavità del parco? Quali sono dettagli e tempistiche in merito alla
caratterizzazione dei rifiuti e alla compilazione del Progetto di bonifica
affidato al Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università
Sapienza di Roma?
b. A
che punto sono le pratiche per l'affidamento della realizzazione del SECONDO
LOTTO del Parco?
c. A
che punto sono i bandi di MANUTENZIONE del VERDE urbano di Roma
Capitale, con riferimento all'area
fruibile del Parco?
d. Come
pensate sia possibile completare la realizzazione del Parco se avete prorogato
di un ulteriore anno la permanenza degli AUTODEMOLITORI all'interno del Parco
stesso? Quale è lo stato dei fatti in merito, perché gli stessi riportano di
aver avuto assicurazione di poter restare in seguito ad adeguamenti delle
strutture?
e. Perché
il Dipartimento non ha dato nessuna risposta in relazione all’Accesso civico
presentato dai cittadini in cui si chiedono tutti gli atti relativi alla
vicenda autodemolitori da ottobre 2017?
2) Dott.
Diego Porta, Direttore ad interim
Ufficio Extra Dipartimentale Politiche della
Sicurezza e Protezione Civile
a. In
seguito ai numerosi INCENDI di discariche abusive e autodemolitori di questa
estate, tra cui il 16 luglio l'autodemolitore di via Centocelle, i cittadini,
anche dai dati di Arpa Lazio, hanno respirato diossina per giorni. Quali
procedure di Protezione Civile si intende adottare per il futuro in caso di
incendio, oltre a raccomandare ai cittadini di chiudere le finestre,
considerando anche la recente circolare ministeriale Ministero dell'Ambiente e
della Tutela del territorio e del Mare del 15/03/2018 recante le “Linee guida per la prevenzione dei rischi di
incendio negli impianti di stoccaggio dei rifiuti”?
3) Dott.
Claudio Parise Presicce,
Sovrintendente Roma Capitale
a. Quale è lo stato attuale dei finanziamenti già
destinati al PAC per scavi e musealizzazione dell’area archeologica? Quali sono
le attività del suo ufficio in merito alla funzione di tutela del patrimonio
storico archeologico dell’area, in particolare in relazione alle procedure
autorizzative sulla vincolistica presente sull’area in merito alle opere di
adeguamento degli autodemolitori e alle opere proposte dal Ministero della
Difesa?
4) Assessore
Giuseppina Montanari, Assessorato
Sostenibilità Ambientale
a. A
che punto sono le trattative in corso con il MINISTERO della DIFESA sull'area
del Parco?
b. Sarà
garantito da questa amministrazione l'integrità territoriale del Parco e il
rispetto della vincolistica che insiste sull’area?
c. Qual’è
il piano di Roma Capitale rispetto alla delocalizzazione degli autodemolitori
nel Parco alla scadenza dell’ultima proroga concessa (1 luglio 2018)?
5) Sig.ri Giovanni Boccuzzi, Presidente
Municipio V e Dario Pulcini,
Assessore all’Ambiente Municipio V
a. Attualmente
il parco ha un solo INGRESSO, su via Casilina. Oltre a non essere a norma, è
pericoloso per la viabilità, taglia fuori la maggior parte dei fruitori del
Parco, cosa intende fare il V Municipio soprattutto in considerazione del fatto
che in seguito all’intervento della Magistratura è stata liberata un’area e un
accesso in v.le Palmiro Togliatti 445?
b. Quali
misure saranno prese, con l’ausilio del V Gruppo della Polizia Locale di Roma
Capitale, nei confronti delle attività e insediamenti abusivi all’interno del
Parco che continuano a rendere il PAC una discarica?
c. I
tecnici del Municipio sono al corrente della vincolistica che tutela tutta
l’area? Perché in seguito ad un accesso civico ci è stato risposto che non ne
sono in possesso. Come fanno di conseguenza a valutare le richieste sull’area?
Quali controlli sono in essere in merito alle attività di “adeguamento”
realizzate dagli autodemolitori?
6) Arch.
Maria Luisa Mutschlechner,
Soprintendenza Archeologia Belle Arti e
Paesaggio del Comune di Roma
a. In
quali forme la Soprintendenza sta agendo al fine di garantire l’interesse
pubblico dei vincoli rappresentati sul territorio del PAC?
Comitato
Parco Archeologico di Centocelle Libero
pac.libero@gmail.com
www.parcodicentocelle.it
Nessun commento:
Posta un commento