Paolo Muraro si è dimessa.
Non dopo le insistenti richieste dell'opposizione e davanti a fatti inoppugnabili, ma a seguito di un avviso di garanzia. Perde ancora pezzi la Giunta della Sindaca Raggi. Non è stata una sorpresa ma gatta ci cova. Dopo un mese e mezzo in cui lei e l'assessora erano stati lasciati in pace perché tutti i media e le forze dell'opposizione capitoline erano concentrati sul referendum, prendono in contropiede tutti e la Muraro che fà? Si dimette. Così le dimissioni avvengono non in seguito alle pressioni mediatiche o dell'opposizione ma coerentemente con la ricezione dell'avviso di garanzia. Ragazzi, questi 5 Stelle sono proprio dei grandi. Non danno soddisfazione a nessuno. E si dimettono quando gli pare a loro e non dietro le pressioni di nessuno o come diceva Totò di chicche e sia.
Siete dei grandi , bravi, siete un mito!!!!. Peccato però che la figurella davanti alla pubblica opinione l'avete fatta lo stesso.
Ora toccherà all'assessore Paolo Berdini. Che è stato già sfiduciato dal click dei militanti 5S. Ma per non sembrare troppo rigidi e "talebani" aspettano il momento giusto.
Se fossimo in Berdini ci dimetteremmo senza se e senza ma.
Con questi compagni di viaggio non si va da nessuna parte.
Domenico Fischetto
da Left del 13 dicembre 2016
E' uno degli scandali più pesanti del Movimento 5 stelle. Un po’, perché si parla appunto del Movimento 5 stelle, che dell’onestà e della trasparenza ha fatto il suo slogan; un po’ perché è Roma, la capitale in cui l’M5s ha vinto proprio per augurarsi un rinnovamento. E un po’ perché, in altri casi (uno fra tutti l’ex sindaco di punta, Federico Pizzarotti), il blog è stato irreprensibile.
Sta di fatto che l’assessore all’ambiente Paola Muraro, voluta e difesa a oltranza dal sindaco Virginia Raggi, stanotte si è dimessa. Che fosse coinvolta in indagini che la vedrebbero accusata di reati ambientali (aver gestito i rifiuti in maniera non autorizzata, con violazione del codice ambientale), lo sapeva da mesi. Quattro per l’esattezza. E come lei, lo sapevano il sindaco Raggi, Luigi Di Maio e tutto il direttorio, e il garante Beppe Grillo.
Ma la decisione è arrivata solo stanotte. Per aver ricevuto «da poco», spiega Raggi in un video, l’avviso di garanzia. Rispetto al quale il sindaco dice: «Non sono entrata nel merito dell’avviso, ho accettato le sue dimissioni e ho assunto le deleghe alla sostenibilità ambientale». Perché ritiene importante «dare continuità all’azione amministrativa nel risanamento di Ama». Non troppa continuità, c’è da augurarsi a questo punto.
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