Certo che lo scrittore Marchesini a volte si fà del male da solo.
Non contento delle varie vicissitudini della vita in cui si è infilato da solo o ce lo hanno messo, tipo la querelle di Villa Blanc, quella della Pinetina di Villa Massimo, il tutoraggio a giovani migranti del Protettorato di S. Giuseppe, il corso di scrittura creativa alla Falcone Borsellino etc etc, almeno per quanto riguarda la vittoria al recente referendum costituzionale avrebbe potuto mettersi il cuore in pace e godersi, una volta tanto nella vita, la meritata vittoria, essendosi schierato anima e corpo per il NO.
Invece eccolo che cosa ti và a pensare: a cosa sarebbe successo se avesse vinto il SI.
Veramente (dis)gustoso !!!!!
D.F.
Quando provo a immaginare cosa sarebbe successo in questo Paese se il Sì avesse vinto al referendum, mi viene da rabbrividire come in presenza di un incubo. Qualcuno si sarebbe d'impeto auto incoronato imperatore, pretendendone gli onori, qualche altro avrebbe ripristinato la schiavitù nel lavoro. Avremmo avuto Olimpiadi tutto l'anno, e i baffi e lo scalpo di D'Alema appesi alla sommità di un palo. Avremmo così avuto non più e non solo il D'Alema rottamato, ma quello defini...tivamente impalato.
Si sarebbero aperti i cantieri per costruire ponti non solo sullo Stretto, ma dappertutto, specialmente dove non c'entravano un fico secco. Le montagne sarebbero state perforate di TAV come un colabrodo. La vittoria del NO è stata invece e innanzitutto una formidabile terapia per la superbia, l'arroganza e il delirio di onnipotenza di qualcuno. Occorre però stare in guardia e vigilare per evitare ogni possibile ricaduta. Perché quelli sono lì che rosicano, ma rimangono capaci di tutto.
Gian Carlo Marchesini
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