28 aprile 2016

IN QUESTO QUADRO INTERNAZIONALE, E' POSSBILE L'OTTIMISMO?

In Spagna si tornerà al voto. Non sono bastati sei mesi per formare un governo e non è detto che tutto si aggiusterà a giugno.
L’Austria rischia di avere un presidente della destra radicale, dalle connotazioni chiaramente fasciste, cui i perdenti cercano di opporsi scavalcandolo in una lotta per il potere dagli esiti tragici
La Polonia e l’Ungheria, fasciste lo sono già e le loro leggi modellano regimi autoritari lontani dalla forma e dalla sostanza della democrazia.
I paesi nordici, una volta campioni dello stato sociale, lo stanno smantellando, picconando la solidarietà non solo internazionale  e nutrendo nazionalismi ottusi e autolesionistici
La Francia del semipresidenzialismo soffre le spallate della piazza che protesta contro la riforma liberista del mercato del lavoro fatta dai socialisti. Le prossime elezioni potrebbero ricalcare le orme spagnole  
La Grecia – come prevedibile  da subito – è vicina alla bancarotta (da cui non si è mai allontanata) e la Germania ha detto che riunioni di urgenza non servono. Una riunione si farà comunque entro le prossime due settimane; o si ridurrà il debito greco o si accetterà di far morire un popolo intero (società disgregata eticamente da una classe dirigente indecente) per la miopia e la presunzione (questa sì ideologicamente deteriore) delle elite internazionali del “sistema”. La Grecia non è Europa?
La Gran Bretagna rischia molto – e l’EU molto meno – per la brexit
Il parlamento inglese ha negato l’ingresso nel paese di 3000 bambini siriani senza genitori o parenti. Troppo gravoso il compito per chi salva banche e ricchezze da rendita
Le prossime votazioni politiche tedesche, viste le elezioni nei lander, con ogni probabilità, offriranno scenari non più così ordinati e “teutonici”
Un governo finto Libico, che vuole rifare la Libia di Graziani (varrebbe la pena di approfondire), ha chiesto l’aiuto occidentale per proteggere il petrolio. L’occidente europeo nicchia e non sa cosa fare. Gli USA sì: dicono che noi europei e specialmente noi italiani che l’avevamo promesso, dovremmo menare le mani
Ci sono più frontiere in Europa adesso di quante ce ne fossero prima
Trump ha sbaragliato i suoi avversari e gli stati del sud hanno legiferato contro la legge federale sulla parità di diritti tra etero e omosessuali, ribellandosi, fomentando l’odio verso il potere di Washington e accendendo una fiamma separatista.
Se non sbaglio, gli incontri di Ginevra per la pace in Siria, sono stati sospesi, mentre le infrazioni alla tregua si moltiplicano
L’Egitto del solito generale ha messo in galera tutti quelli che chiedono, anche sommessamente, perchè e da chi, Rregeni sia stato torturato; la solidarietà francese, come da manuale, è evaporata di fronte ai dollari delle forniture di armamenti.
In Italia siamo alle prese con tanti problemi (giustizia, istituzioni, povertà – siamo il paese con più poveri assoluti, 7 milioni,in Europa - corruzione, caporalato, scioperi di sfruttati, lavoro nero e voucher, evasione fiscale, criminalità organizzata italiana e oggi anche albanese, nigeriana, cinese, russa..dissesto idrogeologico, ricerca e università, capitale infetta,... .) che sempre meno le parole sapranno nascondere.
Tutto questo, a memoria, solo per la piccola Europa e il Mediterraneo.
Per il mondo sarebbe troppo lunga.
Chi mi convince che non è lo sgretolarsi di un sistema moribondo? La fine di un ‘era?
Eppure in tanti mi hanno detto che bisogna saper cogliere le opportunità e  governare il compromesso possibile.
Se qualcuno me lo spiega e mi dice cosa fare!
Umberto Pradella

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