Con
Greta Gerwig, Lola Kirke, Matthew Shear, Jasmine Cephas Jones, Michael Chernus,
Heather Lind
Provaci ancora Baumbach
Nello
stile del precedente Frances Ha, il
film sembra svolgersi in un periodo indefinibile come trenta o quaranta anni
fa, se non fosse per gli smartphones
di nuova generazione: lo spinello per dimenticare, il bere per incontrare e per
essere cool, il college con i circoli
letterari e i teatrini off, sembrano
essere una costante senza tempo della Manhattan che tutti abbiamo iniziato a
conoscere e ad amare fin dagli anni ’70.
Baumbach
è proprio un figlio di Woody Allen e questo film sembra essere la prosecuzione
di Frances Ha che, addirittura in
bianco e nero, poteva considerarsi un omaggio al femminile del Manhattan alleniano.
Il
problema di questi film molto verbosi è che, una volta usciti dal cinema, non
si riesce a ricordare quasi nulla e se qualcuno ci chiede «di che parla il
film?» riusciamo solo a dire «…di New York e di problemi di crescita dei giovani»
ma abbiamo difficoltà a descriverne una scena.
In
effetti, New York amata e odiata contemporaneamente dai protagonisti
costituisce da sempre il luogo delle “opportunità”, dove tutto può succedere,
dove si possono concretizzare i sogni: Brooke (Greta Gerwig) potrebbe aprire un
ristorante hamishe con anche il
parrucchiere un po’ come si stesse a casa propria e Tracy (Lola Kirke) potrebbe
organizzare un proprio Club letterario con una propria rivista dove pubblicare
i suoi racconti e quelli degli amici.
Tra
uno spinning e l’altro l’irrefrenabile
Brooke, accompagnata dalla futura sorellastra Tracy, incontra gli investitori,
dirige i lavori di ristrutturazione, cerca finanziatori tra i suoi ex per il
ristorante “Da mamma”. È così che finisce dalla sua ex amica (Heather Lind) che
ha sposato il suo ex fidanzato ricco (Michael Chernus) e che vive a Greenwich
nel Connecticut. Qui in una raffinata villa super-minimalista il regista si
diverte a rappresentare una parodia della “perfetta” coppia borghese piena di
iniziative, dal marketing al
volontariato con gli anziani.
Il
film è sicuramente carino, forse un po’ meno divertente del precedente, ma non
so perché non riesce a entusiasmare completamente.
GHISI GRÜTTER
Nessun commento:
Posta un commento