LES SOUVENIRS
Jean-Paul
Rouve
Con
Michel Blanc, Annie Cordy, Mathieu Spinosi, Chantal Lauby, William Lebghil,
Jacques Boudet.
Un falso Truffaut
Il
film ha una chiara ispirazione truffautiana, tanto è vero che nella colonna
sonora grande parte ha Baisers Volés,
canzone omonima dello splendido film, cult
del 1968.
Il
regista Jean-Paul Rouve è un poliedrico artista che ha iniziato come attore di
teatro nel gruppo Royal Imperial Green Rabbit, per poi fare varie parti al
cinema come ad esempio il contorsionista nel film sulla vita di Edith Piaf o il
genero di Monsieur Batignole; ha
tratto il film Les Souvenirs dal
romanzo di David Foenkinos.
Romain
(un delizioso Mathieu Spinosi) è un ragazzo di 23 anni che vive con un roommate, quando suo padre (un formidabile
Michel Blanc), appena andato in
pensione, decide di mettere la nonna ottantacinquenne in una casa di riposo e
di vendere la casa di famiglia. Tutto ciò provocherà uno shock nell’anziana signora (la bravissima Annie Cordy) che fuggirà
dall’ospizio per ritornare in Normandia dove aveva vissuto da bambina fino ai nove
anni. Attorno a questa storia si attestano varie mini-storie: la crisi di
coppia dei genitori di Romain, la difficoltà dei rapporti del padre con i due
fratelli specialmente nel prendere decisioni riguardanti la famiglia, il
tentativo disperato del coinquilino di Romain, Karim, di rimorchiare una
ragazza, il pittore di animali che riacquista voglia di dipingere,
l’albergatore (un cammeo dello stesso regista Jean-Paul Rouve) padre frustrato
volerà in Australia per riabbracciare il figlio, il cassiere saggio della
stazione di servizio viene interrogato quasi un oracolo e lo stesso Romain alla
ricerca dell’amore vero.
Forse
è proprio in queste “storie nella storia” che il film ricorda alcune trame di
quelli di Françoise Truffaut, non a caso Romain lavora come portiere di notte
così come faceva Antoin Doinel in Baci
Rubati. Parigi è esplicitata nei suoi nuovi luoghi come la Tète de la Defense, nei suoi interni
piccolo-medi borghesi, con alle pareti boiserie e carta da parati a fiori. Meno riferita al
regista della nouvelle vague, invece,
è una certa sdolcinatezza nel trattare la terza età, nel mostrare la serenità e
la saggezza tra un funerale e l’altro. E poi Romain è troppo un giudizioso
sorridente bravo-ragazzo per assomigliare ad Antoin Doinel!
Peccato
però perché alla fine il film Les
Souvenirs, pur partendo da buone intuizioni e con una notevole vis comica, fa un pò l’effetto delle
bibite francesi: un tantino troppo dolci ed eccessivamente colorate.
Ghisi Grütter
Ghisi Grütter
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