28 giugno 2016

COSI' NON VA....... CARO PARTITO DEMOCRATICO

 
Pubblichiamo un'imbarazzante riflessione di un militante PD davanti al silenzio assordante della Federazione Romana del PD dopo la sonora batosta ricevuta nelle appena passate amministrative.
Il militante, che conosciamo bene, continua a meravigliarsi del comportamento da struzzo che alcuni dirigenti continuano ad avere malgrado la sconfitta. A tutto questo segnala,  veramente costernato, l'atteggiamento del candidato Sindaco Giachetti che si è fatto promotore di una neo associazione politica. Ma di cosa stiamo parlando? Qualcuno dalle parti di S, Andrea delle Fratte si è fritto il cervello.....e non solo.
 
D.F.
 
 
COSI NON VA
Ci torno sopra perché quanto successo è il segno evidente della difficoltà che vive il Pd a Roma (preferisco parlare della mia città e non di altro, ora). Ormai dieci giorni fa il Pd e il centrosinistra subiscono una sonora sconfitta. Si dirà: era preventivabile. Certo. Si dirà: non ci si poteva aspettare altro dopo che agli occhi della gente il Pd era apparso un partito dilaniato dalla guerra tra le consorterie e coinvolto con alcuni suoi esponenti nelle vicende ...di Mafia Capitale tanto da meritare il commissariamento. Certo. Si dirà: i limiti evidenti di Marino (nonostante alcune cose ben fatte) non hanno di sicuro aiutato. Certo. Tanto altro ancora per attestare la difficoltà di una rimonta peraltro non agevolata, dopo le primarie, da una condivisione più larga dell'impegno elettorale. Il comitato che supportava Giachetti è sembrato una cittadella invalicabile, impenetrabile ed anche respingente. Nonostante questo migliaia di volontari, elettori e militanti hanno lavorato gomito a gomito, non si sono sottratti, ci hanno messo l'anima ed anche il cuore senza pregiudizi, per far riemergere anche l'idea di una comunità che riconosceva gli errori e offriva una idea diversa di politica. Lo hanno fatto con generosità anche coloro che durante le primarie avevano fatto scelte diverse. Dopo la sconfitta ti aspetti la convocazione di incontri, di riunioni per riflettere collegialmente insieme al candidato sindaco e al commissario e capire come impostare il lavoro di opposizione e come riorganizzare su basi e progetti diversi il partito democratico. Nulla di tutto questo. E' tornato a parlare qualche capo corrente e rialzano la testa coloro che hanno le responsabilità pre-commissariamento. Ti domandi: si saranno incontrati gli eletti? avranno discusso con Giachetti? Hanno condiviso un percorso? ed ancora: come intendiamo arrivare al congresso? con quale preparazione e discussione politica e con quali norme. Oppure qualcuno pensa che tutto si risolverà ancora una volta con la corsa al tesseramento dopato e qualche caminetto tra i capi bastone. Mentre attendi fiducioso scopri che il tuo candidato sindaco scrive una mail per annunciare la nascita di una associazione "politica ma non partitica. Un luogo dove sia possibile proseguire il lavoro di questi mesi. Un’occasione per dialogare, incontrarsi, partecipare al lavoro che metteremo in campo per aiutare Roma a ripartire". Continui a domandarti: sono io su Marte o la vita di un partito si pensa che possa continuare ad essere organizzata per congreghe autonome ed autoreferenziali? Tanto prima o poi le diverse congreghe si incontreranno e decideranno per tutti noi: posti, spazi, candidati. Non possiamo permetterci che continui cosi. E' il momento che donne e uomini liberi, nel pluralismo delle idee, assumano quel protagonismo che fino ad ora gli è stato negato. E' il momento dell'autoconvocazione democratica. Si tratta di farlo presto, il più presto possibile.
M.C.

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