27 giugno 2016

FIRMATO L'ACCORDO QUADRO PER LA SICUREZZA NELLE DISCOTECHE

Ci voleva la sottoscrizione di una petizione su change.org promossa da una madre che ha visto morire suo figlio per la mancanza di un defibrillatore in una discoteca, perché si mettesse mano in quella specie di terra di nessuno che erano diventate la maggior parte delle discoteche, sia quelle regolarmente autorizzate che quelle che non. La sicurezza dei nostri giovani non era garantita una volta entrati in discoteca, dove tutto era possibile e l'illegalità, spesso regnava sovrana. Dove la sicurezza non era garantita né preventivata. Dove lo sballo dominava ma  era sulla pelle  dei ragazzi che  scaricava i suoi effetti nefasti . Ora non dovrebbe essere più così. Era ora. Grazie anche a  Carla Gentile che non si è arresa , ha lottato per avere giustizia non per se stessa ma per tutti noi.

D.F.

da http://formiche.net/2016/06/21/come-cambiera-la-musica-istituzionale-nelle-discoteche/

Come cambierà la musica istituzionale nelle discoteche

 
Ad un anno dalla morte di due giovanissimi sulle piste delle discoteche italiane, Lamberto Lucaccioni ucciso dall’ecstasy assunta al Cocoricò di Riccione, Lorenzo Toma spento da un malore sul dancefloor del Guendalina di Santa Cesarea, la musica cambia.
Il mondo dell’intrattenimento notturno si dota di un protocollo d’intesa su scala nazionale, che sarà siglato alle 18 di oggi al Viminale, dal ministro dell’Interno Angelino Alfano e dal presidente dell’Associazione Italiana Imprese d’Intrattenimento da Ballo e Spettacolo, Maurizio Pasca.
Regole stringenti, adeguate ai tempi che cambiano, da riguardare e all’uopo aggiornare ogni tre anni. E con esse, un regolamento da affiggere all’esterno dei locali da ballo per non lasciare dubbi agli avventori.
Stretta la morsa su uso e abuso di alcol e droghe, allerta massima all’introduzione di armi e oggetti pericolosi nelle discoteche, coordinamento costante del ministero attraverso le prefetture che saranno chiamate a stringere accordi con i locali del territorio, sulla falsariga del protocollo centrale.
Gli imprenditori corretti non saranno guardati in cagnesco come da opinione comune, in quanto gestori dei luoghi della perdizione, giacché sono previste specifiche premialità per quanti di loro terranno lontani pericoli, soggetti molesti e collaboreranno con segnalazione alle forze dell’ordine.
“Impegno dei gestori e degli operatori del settore a collaborare con le forze dell’ordine nei casi e secondo le modalità concordate localmente e, in particolare, a segnalare tempestivamente, anche con apposite modalità, situazioni di illegalità o di pericolo per la sicurezza e l’ordine pubblico di cui vengano a conoscenza presso gli esercizi”, recita in merito il protocollo.
Vita dura, dopo anni di levate di scudi da parte dei signori del dancefloor, anche nei confronti degli abusivi del settore, ovvero titolari di bar, stabilimenti balneari, masserie, hotel, bar, che offrono spettacoli in tutto e per tutto identici a quelli delle discoteche, con dj e animazione, senza però essere provvisti di opportune autorizzazioni e senza il rispetto della normativa in materia di dotazioni di sicurezza e capienza dei locali.
I provvedimenti,a seguito di segnalazione prima e constatazione dello status quo poi, saranno durissimi. L’amministrazione dell’Interno intanto s’impegnerà “a dare indicazione alle prefetture nel senso di vigilare sulle organizzazioni illegali dei trattenimenti danzanti e spettacoli, anche su segnalazione delle aziende autorizzate, da parte di soggetti non autorizzati o presso falsi circoli privati, anche nei casi in cui si tratti di attività occasionali elusive del regime autorizzatorio previsto dalla legge, adottando tempestivamente ogni iniziativa di legge per sanzionarle ed inibirle, costituendo esse un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica nonché per la sicurezza dei frequentatori ed altrettante forme di concorrenza sleale a danno degli esercizi regolari”.
Una figura, opportunamente scelta dal titolare di ogni discoteca, fungerà da collante tra lo stesso, la prefettura e le forze dell’ordine, mentre sul fronte sicurezza, il personale sarà opportunamente formato con corsi di pronto soccorso e primo intervento presso la Croce Rossa Italiana o altri organismi simili.

 

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