29 giugno 2016

I PRIMI PASSI DELLA SINDACA VISTI DA UNA EX CONSIGLIERA PD

                                                                  Giulia Tempesta

Giulia Tempesta non ce l'ha fatta ad entrare al Consiglio Comunale. Forse rientrerebbe se rinunciasse Giachetti che ha già una bella poltrona a Montecitorio. Ma è anche giusto che rimanga a capo dell'opposizione al Campidoglio così da far capire ai romani di che pasta è fatto ,  cosa si sono persi non votandolo , e poi  "so bboni tutti a promette durante la campagna elettorale " direbbe la sora Lella. Ma ritorniamo alla nostra Giulia Tempesta. Cresciuta politicamente nei Giovani Democratici dalle parti di Piazza Bologna, è una giovane donna intelligente, preparata, a volte un po' sanguigna ma questo lato del suo carattere in politica può essere un pregio. Consigliera uscente, è stata anche in predicato per diventare la capogruppo PD. Poi gli uomini hanno preferito un altro.
Incassata la doppia sconfitta anche se il consenso non gli è mancato non avendo però ricevuto preferenze maggiori dei sei che l'hanno preceduta, vere e proprie macchine da voto, noi pensiamo che Giulia non si sia lasciata abbattere più di tanto dallo stop ricevuto, ma anzi abbia  rafforzato il suo vigore da militante. Ha buttato giù il pillolone e si è messa al lavoro prestando molta attenzione per esempio  ai movimenti della neo Sindaca.
Pubblichiamo  un post apparso sulla sua pagina di fb che dà un po' il senso con cui la giovane donna sta vivendo i primi passi di Virginia Raggi .
Domenico Fischetto


                                                                 Virginia Raggi

Ho pensato fosse giusto lasciare a Virginia Raggi qualche giorno di tempo per prendere confidenza col suo nuovo ruolo di Sindaca di Roma. Mi sono morsa molte volte la lingua, lo ammetto, ma ho scelto il silenzio. A me non interessa se ha un nuovo fidanzato e se questi è il nuovo capo di gabinetto del Comune di Roma. È gossip di bassa lega, anzi, ritengo la questione del tutto sterile. Mi preme piuttosto riprendere le prime parole della Sindaca: “il cambiamento è appena inizia...to”. Lo ripete come un mantra, lo scrive continuamente sui social. Ed è qui che proprio non ce la faccio a trattenermi. Perché per nominare Daniele Frongia, quello che lei (lo staff, il direttorio, chi vi pare…) voleva lì a tutti i costi non si esita ad aggirare attraverso un fantasioso artifizio, la norma Severino, ricordo, per tutti, legge dello Stato. Non potendo dargli poteri di spesa e di firma, si pensa di nominare subito un vice (o lo ha già fatto? Perchè anche su questo la confusione regna sovrana!) Raffaele Marra, ex ufficiale della Guardia di Finanza, ex collaboratore dell'allora Ministro dell’agricoltura Gianni Alemanno, ex collaboratore di Franco Panzironi (non devo ricordare chi è, vero?!). Per non parlare della promessa fatta in campagna elettorale di dare a Roma immediatamente una giunta. Sono passati 10 giorni dal voto e non solo non si conosce la giunta, ma c'è chi, addirittura, da assessore in pectore rilascia dichiarazioni, come per lo stadio della Roma, senza averne titolo ufficiale. Nel frattempo, per dare un po' di becchime in giro, si inviano lettere alle aziende per avere “stato dell’arte e report periodici (quotidiani?!?) dell’operato”. Ma va? Ma guarda te che cosa innovativa. Le aziende di Roma Capitale devono relazionare alla Sindaca di Roma appena arrivata quello che hanno fatto, lo stato in cui si trovano e i bilanci. Insomma, cambiare tutto, per non cambiare niente. In più, quasi lo dimenticavo, apriamo il Campidoglio ai cittadini con visite guidate. Virginia cara, fatti dire da Fabrizio Panecaldo quante visite guidate sono state fatte in questi anni proprio in quel Campidoglio (già aperto!) che tu vuoi aprire alle scolaresche e ai cittadini. Troppo tardi, già fatto. Bene una donna con la fascia da sindaco di Roma. Meno bene vederla eterodiretta da un direttorio che, al momento, sembra più interessato a spartirsi le poltrone che a cambiare Roma. Avevo scelto il silenzio e la riflessione. Ma forse è più utile la verità.

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