14 giugno 2016

MI AVVALGO DELLA FACOLTA’ DI NON RISPONDERE



 
                                                               Paolo Gentiloni

Il Ministro degli Affari Esteri ,Paolo Gentiloni, ha partecipato oggi, 14, giugno,  ad un convegno sulla crisi libica organizzato dallo IAI .Ad un anno e mezzo da quando  Gentiloni ha sostituito la Mogherini alla Farnesina sembra assolutamente a suo agio nel ruolo ed anche competente sulla materia, la Libia per l’appunto, con tutte le sue complicazioni, le fazioni in lotta, il governo riconosciuto in parte, la Tripolitania e la Cirenaica che si vorrebbero separare, l’Isis , le tribù e quant’altro, l’un contro l’altro armati.

E’ innegabile la centralità della Libia nello scacchiere nord africano  e medio orientale e l’indubbio interesse dell’Italia. Di carattere storico viene sempre evidenziato. Non saremmo poi tanto convinti, visto il modo con cui i libici hanno sempre trattato gli italiani. Ne è una riprova l’abbandono e il saccheggio a cui è stato sottoposto il cimitero italiano a Tripoli. Non possiamo dare torto ai libici che giustamente non dimenticano le ingiustizie e le angherie. per essere buoni, subite dagli italiani durante gli anni dell’occupazione fascista ma anche prima. Ebbero l’onore di essere bombardati per primi dai nostri aeroplanini nel 1912 quando ancora la Libia era sotto l’Impero Ottomano. E per non parlare del pozzo più profondo scavato a quei tempi, parliamo degli anni’30, dove non fu trovata neanche una goccia di petrolio. In Libia. Proprio bravi non c’è che dire.

Ma torniamo alla conferenza di oggi e al nostro sussiegoso Ministro . In due passaggi del suo intervento ha accennato a truppe armate messe a disposizione dalle compagnie petrolifere a difesa  dei pozzi  ma  che inoltre partecipano attivamente alla cacciata dell’Isis da Sirte insieme alle truppe regolari. Alla domanda dal pubblico di ricevere maggiori dettagli su queste affermazioni, se per esempio erano coinvolte truppe regolari inglesi ,italiane o di altri paesi europei, come si dice in questo caso, consulenti al soldo delle compagnie petrolifere, il Ministro della Repubblica Italiana ha risposto “Mi avvalgo della facoltà di non rispondere” ed è passato ad altro. Interessante è stato il sorrisetto d’intesa intercorso tra Profumo della Compagnia delle Grandi Opere San Paolo  e  Salzano dell’ENI.

Un caso? Può darsi . A questo punto sarebbe opportuno che qualche parlamentare   e non solo dell'opposizione ripetesse alla Camera al Ministro la stessa domanda ,aggiungendo , diciamo noi, se può escludere tra queste forze la presenza anche di “consulenti” italiani.
Con i due marò abbiamo già dato e non vorremmo che la storia si ripetesse.

Raffaele Fischetto

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