20 giugno 2016

Parliamoci chiaro. Sui risultati elettorali

Gli Ecologisti Democratici, costola ambientalista del Partito Democratico, con questo lettera del coordinatore romano, PIerluigi Adami, si toglie qualche sassetto dalle scarpe e parla apertamente di scarsa sensibilità ambientale nel partito romano. Non nuovo a queste critiche, Adami finora però si era tenuto in maniera  più contenuta e velata. Ma sembra di capire che la misura è piena e che gli ecodem non ci stanno più a tenere il testimonial  dell'ambientalismo  per conto di un PD che non li tiene nella giusta considerazione.
Staremo a vedere se ci saranno sviluppi e se  a questa lettera seguiranno fatti.
D.F.
 
 
Care e cari,
spezzo il silenzio per un commento a caldo sull’esito del voto. Da militante democratico non sono certo lieto della disfatta a cui è andato incontro il partito. Un risultato di questa portata deve far riflettere seriamente la segreteria nazionale. Certo, almeno a Torino, ha contato la legge elettorale a doppio turno, e bisognerà tenerne conto, ascoltando chi ritiene opportune delle modifiche all’Italicum. Il problema, però, secondo me è un altro: il Pd isolato, dell’”Uno contro tutti”, quando “l’Uno” non ha più lo smalto né la credibilità degli inizi, è destinato a perdere. Renzi ha deluso le aspettative di molti che speravano in un reale cambiamento, anche in termini di mutamento nei rapporti con certi poteri. Le compromissioni con Verdini – forse necessarie per i voti al Senato, ma sin troppo blandite – l’ostinata ripetizione di messaggi berlusconiani (l’abolizione dell’IMU, il ponte sullo Stretto…), certe discutibili “convergenze” con lobby non proprio amate, come le banche o i petrolieri (vedi referendum), non solo non hanno fatto molta breccia a destra, ma hanno fatto precipitare i consensi a sinistra.
A Roma, poi, il Pd paga i suoi errori, le sue beghe, i suoi pasticci, le sue compromissioni. Giachetti ha fatto quel che poteva, ossia poco e non per suo demerito, vista la situazione. È arrivato al ballottaggio solo perché la destra era divisa, e l’esito finale era scontato.
A proposito, ho trovato deplorevole – uso un eufemismo ma vorrei dire altro - la polemica scatenata ad arte il giorno prima del voto contro la Raggi per le sue consulenze a Civitavecchia. È vero che anche i 5Stelle usano spesso  metodi simili, ma personalmente non sopporto questo modo di fare politica. Il linguaggio che, su questa vicenda, ho sentito da autorevoli dirigenti del Pd – e della segreteria - non mi appartiene.
Non condivido l’opinione di Giachetti (e di Orfini) che il male del Pd a Roma sia stato Ignazio Marino. Il Pd romano di mali ne aveva (e ne ha) ben altri.
Forse frequentiamo una città diversa, ma nel mio piccolo osservatorio di decine di amici un tempo militanti o elettori Pd, che ora in massa sostengono la Raggi, la questione è esattamente opposta: hanno trovato intollerabile il modo con cui un sindaco Pd, eletto dai cittadini, sia stato brutalmente scaricato dal partito. E in quel modo. Peraltro, a parte le gaffes celebri di Marino – e anche la sua difficoltà a ricoprire in modo equilibrato il suo ruolo di sindaco - la sua Giunta stava facendo cose buone. Tanto che ora i frutti delle cose buone seminate dalla Giunta Marino aiuteranno la Raggi. Guarda caso, il suo prossimo assessore alla Sostenibilità è una mega-consulente AMA da anni, che penso Estella conosca bene, e che penso abbia partecipato a costruire la politica degli Eco-distretti portata avanti da Estella. E che ora, spero, proseguirà con la Raggi.
A proposito, mi sembra che Estella Marino sia stata "abbandonata" dal partito, e mi dispiace molto. La sua competenza e bravura evidentemente non servono in un partito come il Pd romano.
Comunque sia, in politica come in altri campi, conta il risultato, e qual è stato il risultato della “strategia” del Pd (nazionale e romano) per Roma? Che oggi, anziché un sindaco Pd, pur con i suoi limiti e difetti, abbiamo una sindaca a 5 stelle...
Durante la campagna elettorale avevamo mandato a Giachetti il nostro contributo programmatico di Ecologisti democratici. Inviato a nome di tutti da un membro dell’esecutivo nazionale Ecodem. Non era dovuto, ma un “grazie” sarebbe stato apprezzato. L’indifferenza del Pd romano verso gli Ecodem (come area tematica, non certo come corrente) è stata, da tempo e non da oggi, ampiamente dimostrata, e non voglio dire altro.
Il risultato è che nel prossimo consiglio comunale di Roma, nel gruppo Pd non ci saranno ambientalisti. Oppure devo valutare la “sensibilità ambientale” della Baglio o di Palumbo o di Corsetti? Non scherziamo. Il Pd romano resta un partito gestito in maniera correntizia e per cerchie di amicizie. O si “cambia verso” per davvero - ma non cambiando la "vecchia guardia", bensì la "vecchia politica" portata avanti anche da giovani - oppure, continuando così, a livello nazionale e locale, non andremo da nessuna parte e regaleremo il governo del Paese ai populisti a 5 stelle.
Ciao, Pierluigi

I COMMENTI DEGLI ALTRI AMBIENTALISTI

Sono d'accordo, parola per parola, con Pierluigi. Aggiungerei solo che, scommetto, anche questa volta non si farà una vera riflessione collettiva sui motivi politici della sconfitta: anzi si è già cominciato spiegandosi l'insuccesso dando le colpe a Marino, come del resto osserva anche Pierluigi; vedrete che si continuerà così sia nelle prese di posizione pubbliche "ufficiali" che nelle "conversazioni" tra militanti...si farà qualche riunione di direttivi di sezione in cui ci sarà uno sfogatoio sulla cattiveria dei media, le scorrettezze degli altri, specie della sinistra (Si-Sel), ci si consolerà con l'incapacità a governare della nuova compagine, si segnalerà che governano con i voti della destra (come se non avessero votato anche per Giachetti parte di quelli della destra) e poi si riprenderà come prima, se non peggio. Ciao, Alessio Amodio 


Caro Pierluigi, è la prima volta che Lecco un messaggio franco, accorato, misurato e, da me, pienamente condivisibile nei modi e nei contenuti. Se occorre puoi apporre la mia firma in calce a questo documento. Aggiungersi che abbiamo speso decenni della nostra esistenza in termini di passione, competenza e professionalità per cercare di contribuire all'elaborazione di percorsi che potessero rilanciare sia il senso do appartenenza ad un partito di stampo progressista sui contenuti per un rilancio dell'economia e del sociale in chiave ecologica. Bene, anzi, male, l'Italia sta uscendo con le ossa rotte al confronto con altre nazioni sul tema ambientale mentre l'ambiente ci frana addosso e l'economia langue per la mancanza di impegni sul piano della ricerca. La miopia della politica, anche quella dal PD avanzata co colloca come fanalino di coda di un'Europa che riprende il cammino verso il futuro. Sì. Cambio di verso. Ma è importante sapere chi lo guiderà. Ciao. Francesco Parisi

Caro Pier,
mi sento di condividere i tuoi commenti anche  se non dallo stesso osservatorio. Come sai sono stato sospeso dal PD nel 2013 per due anni e non sono più rientrato  anche se , specialmente in tempo di reclutamento per queste elezioni, qualcuno del PD ha avuto la faccia tosta di chiamarmi.
Nulla di nuovo sotto il sole. Soltanto mi permetto di dirti,, in nome della lunga amicizia e della comune militanza per l'ambientalismo,  che il tuo comportamento come anche quello in generale degli Ecodem tutti è sempre stato sottomesso alle gerarchie di partito. Lo era nei tempi di Sinistra Ecologista e lo è tuttora sotto gli Ecodem. Ti devo dare atto che hai usato sempre parole coraggiose nei confronti del Partito e non ti sei mai sentito in obbligo verso di lui. .Però io ho letto nelle tue parole,se vuoi, nei comportamenti in generale degli Ecodem, un atteggiamento con il capello in mano, molto rispettoso ai margini dell'ossequioso nei confronti dei parlamentari del PD e di quelli che si occupano di ambiente,Stella Bianchi ,Realacci, Puppato in testa.
Dovete alzare la voce, dovete farvi sentire. Avete una storia che parla per voi, avete le competenze, avete un'anima che gli altri non hanno. Fate in modo da sganciare i lacci e i laccetti che vi tengono al PD ,siate una forza autonoma ambientalista e di sinistra. Caratterizzatevi e non confondetevi con questi signori che una volta entrati a Monte Citorio si trasformano e sono irriconoscibili.
Se vuoi , puoi rendere pubblica questa mia mail a tutta la tua mailing list.
Con stima e amicizia
Mimmo Fischetto
 
 
 

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