21 giugno 2016

IL CEFFONE


 
 
Ci fa piacere ritrovare in alcuni commenti pubblicati su svariati giornali in questi giorni quello che Tre Righe ha sempre sostenuto:
Renzi si è dato la zappa sui piedi cacciando Marino con una congiura di palazzo. Non pretendevamo di essere presi in considerazione  allora , anche se  una sana critica dovrebbe essere come minimo ascoltata. Oggi con il M5S dilagante per tutta Roma è troppo tardi. Ma da quello che trapela da S. Andrea delle Fratte non sembra che i dirigenti del PD romano abbiano fatto mea culpa e toltisi di torno. A parte Giachetti  che è stato tirato controvoglia in questa avventura e che si è caricato addosso la croce della sconfitta. L'unico  veramente non coinvolto nei passati inciuci, per essere buoni,  del PD romano. L'unico rimprovero che ci sentiamo di fargli è quello di non essersi saputo smarcare pubblicamente dalle consorterie del PD che si sono impadroniti della sua macchina elettorale. A riprova: la presenza nel suo staff elettorale del deus ex machina del consociativismo PD /Alemanno e la presenza nella lista del PD di gran parte dei 19 firmatari dal notaio, ridottisi in 13, e che risultano ora in cinque su sette presenti in Aula Giulio Cesare con la casacca PD più una consigliera della lista civica.
Staremo a vedere quello che dirà il Segretario /Premier nella prossima direzione. Ma dalle premesse non ci sembra che abbia capito bene il ceffone che ha preso.
E attenzione non dal M5S ma dai cittadini italiani.
 
Domenico Fischetto

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