29 novembre 2016

GUIDO CALVI ,SCELGO NO, AL CONFRONTO NELLA FACOLTA' DI INGEGNERIA

                                   Guido Calvi, Presidente del Comitato SCELGO NO


Il culto della velocità, il disprezzo della democrazia, porta alla scelta dell'accentramento dei poteri tipico, oltre che di una dittatura, anche dell'oligarchia. La velocità non è la caratteristica fondamentale di una politica fondata sulla democrazia. La velocità è invece sicuramente il cardine dell'attuale modello di sistema economico baricentrato sul primato dei poteri forti che agiscono sui mercati, e alimentato dalla finanza speculativa: dove un click su una tastiera può trasmettere un ordine decisivo per moltiplicare il bottino di pochi a danno del risparmio di molti. Una politica realmente democratica è tale se punta a maturare la decisione migliore possibile per la grande maggioranza: e ciò richiede studio e conoscenza approfondita, confronto e trattativa, mediazione equilibrata. Un tale percorso/processo, che implica partecipazione e coinvolgimento, necessita del tempo necessario. Un potere concentrato su un governo il cui premier è anche capo del partito di maggioranza, sicuramente consente una maggior velocità nel percorso decisionale, a scapito però del coinvolgimento e del confronto: cioè di una democrazia effettivamente partecipata. E questo è il vero scopo per cui è stata pensata la riforma con il Sì e il No al referendum: e cioè il depotenziamento di Parlamento, Capo dello Stato, Corte Costituzionale e degli altri poteri previsti in Costituzione per un necessario equilibrio e bilanciamento. Questa è solo una delle riflessioni proposte ieri pomeriggio da Guido Calvi nel confronto tra Sì e No che si è tenuto alla Facoltà di Ingegneria di Roma.
Un appunto finale segnalato dalla stessa fonte: per conquistare con il suo Partito Nazionale Fascista la maggioranza in Parlamento, ed essere così nelle sue decisioni fulmineo, Mussolini non ha neppure toccato lo Statuto Albertino, si è limitato a promuovere e utilizzare la legge Acerbo, che, in fatto di strada spianata per consentire la conquista del potere da parte di qualcuno, era nel suo impianto meno unilaterale ed esplicita di quella per la quale andiamo a votare domenica prossima.

 
Gian Carlo Marchesini

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