Carissimi,
è noto ormai come Landini e i metalmeccanici siano la Casta e che Renzi e Marchionne siano dalla parte dei lavoratori e del Popolo. Come è palese che Boschi faccia gli interessi dei risparmiatori e Draghi pensi solo ai banchieri. Possiamo andare avanti così all’infinito: Camusso Casta, Salvini Casta, Di Maio Casta, Emiliano Casta; Decaro Popolo, Padoan Popolo, Lorenzin Popolo, Alfano Popolo.
Il mondo alla rovescia. Nell’era Renzi vs. Renzi o Renzi vs. Tutti, il Popolo è lui e il suo Governo, mentre i cittadini sono la Casta. Ah no, mi son confuso. Com’era?
Di che Casta stiamo parlando? Di quelle indiane? Dei sacerdoti e degli intoccabili, dei paria? In India le caste sono una cosa seria. Il Mahatma lo sapeva bene. Ma di quale Casta sta parlando il Matteo nazionale? Ah, di quella di Stella e Rizzo immagino, La Casta, il libro. Di se stesso forse anche.
Oggi più di ieri credo che avesse molta ragione Gian Giacomo Migone quando mi fece notare che Stella e Rizzo non avrebbero dovuto scrivere un libro sulla Casta, ma inaugurare una collana editoriale intitolata: le Caste. Perché anche nel nostro Paese non è che ci sia una casta, ma una serie di caste. Esempio? I dentisti, i notai, i baroni universitari, i giornalisti professionisti, i calciatori, i banchieri, i prelati, i grand commis d’Etat, i diplomatici, i medici, gli avvocati, i magistrati, i soldati, gli evasori fiscali, gli artisti miliardari, gli intellettuali consiglieri de Il Principe etc. Potrei continuare, ma mi fermo qui per far notare che non solo il Presidente del Consiglio fa parte di una casta molto importante, ma che dica di voler combattere con questa riforma della Costituzione la casta dei senatori per sostituirla con la casta dei sindaci e consiglieri regionali di sua nomina fa un po’ specie. Salto mortale doppio carpiato.
Noi nullatenenti che non facciamo parte di certo della Casta abbiamo bisogno di tutti voi, abbiamo bisogno di allearci e di rompere il salvadanaio. Continuate ad andare su Dona e offrirci il caffè che qui si dorme molto poco, ma abbiamo bisogno di energie e di zucchero per arrivare in piedi il 4 di dicembre. Mancano solo 3 giorni a quel giovedì 24 Novembre che ci eravamo dati come data limite per raccogliere almeno 10.000 Euro. Siamo a 1.600 Euro circa per il momento… Continuate a far girare questo link e il nostro IBAN: IT74 V010 0503 3730 0000 0001 929.
Oggi entriamo nelle ultime due settimane decisive della campagna referendaria. Il 25 di Novembre siamo stati invitati dal Presidente dell’ANPI in persona, Carlo Smuraglia, per chiudere la campagna referendaria dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia al Teatro Brancaccio a Roma e siamo fieri di essere con lui e molti altri a festeggiare tutti noi e la Nostra Carta Costituzionale che vogliamo difendere con i denti. Il 27 come sapete è stata indetta dalla Rete della Conoscenza e dal Comitato Pace-Zagrebelsky una manifestazione di studenti e precari per dire NO a questa riforma. Ci saremo anche noi per le strade e in piazza insieme a loro. A mani nude e volto scoperto e ci porteremo i nostri parenti, amici, i nostri figli, nonni, nonne e nipoti. Siamo con Voi.
Non c’è di certo bisogno di leggere e scomodare Cicerone per capire come incidenti e scontri alla manifestazione nazionale del 27 non possano che favorire il Governo in carica. Non siamo così giovani per non dimenticare cosa è successo nel 2001 a Genova, alla Diaz come a Bolzaneto o in Piazza Alimonda, oggi Piazza Carlo Giuliani. Gli scontri negli ultimi giorni in diverse città italiane ci preoccupano.
Noi, che Casta proprio non siamo, non abbiamo un servizio d’ordine. Ma siamo profondamente e coscientemente nonviolenti, come quel signore di cui sopra, Gandhi. Proprio perché siamo nullatenenti andiamo per le strade disarmati, riparati solo dal freddo o dalla pioggia. Al massimo avremo degli ombrelli, gialli, come quelli di poco tempo fa ad Hong Kong di Occupy Central e Benny Tai Yiu-Ting. Anche lì si parlava di Democrazia, legge elettorale, Costituzione, ricordate?
Noi non abbiamo il monopolio della forza, che spetta allo Stato e al Governo gestire. E l’ordine pubblico è da garantire, per tutti, contrari e favorevoli a questa riforma. La storia del nostro Paese è già così costellata da violenza che non ha fatto altro che stabilizzare ulteriormente il potere costituito, l’establishment, lo status quo. Non a caso le forze di polizia e dei carabinieri sono comunemente chiamate forze dell’ordine. L’ordine devono garantire, questo è il loro mestiere. Saremo i primi a cercare di isolare i violenti, ma qualsiasi grande manifestazione viene infiltrata e spetta alle Questure e ai Prefetti isolare i violenti e reprimerli e garantire la manifestazione pacifica del dissenso. Anche per la tutela dell’incolumità fisica degli agenti. Questo vale per i Comitati del NO come dei Comitati del SÌ, inclusi i rappresentanti del Governo, Renzi e i suoi Ministri.
Per questo riteniamo responsabili fin da ora le forze dell’ordine e le Questure che non garantiranno l’ordine e la sicurezza di ogni parte in causa. Un attacco a qualsiasi rappresentante del SÌ sarà vissuto fin da ora come un attacco a me, ai Comitati di Scelgo NO, dell’ANPI, dell’Arci, di Pace e Zagrebelsky, di Possibile, dei Democratici per il NO, di Sinistra Italiana, del Movimento 5 Stelle e di tutte le forze in campo, da una parte e dall’altra. Noi non facciamo le barricate, ma il Governo non scherzi con la sicurezza e l’ordine pubblico e non militarizzi le città che sono dei cittadini, del Popolo, e non della Casta.
Nelle ultime settimane gireremo come matti, perché Facebook e Twitter e la televisione non bastano. Venite a trovarci, frequentate la Sede del Comitato Nazionale in Via dei Cerchi 75, a Roma, al Circo Massimo. E’ casa vostra.
Anche per queste ragioni vi invito se siete in Piemonte questa sera al Sermig di Torino – Arsenale della Pace, Piazza Borgo Dora 61, alle 21, per ascoltare Massimo D’Alema. Ci sarò anche io insieme, spero, a molti di voi.
Mi permetto di condividere poi con voi il video integrale del mio intervento all’Estragon di Bologna insieme ad Alessandro Pace, Roberto Zaccaria, Andrea Pertici e molti altri dove ho presentato la Nostra Proposta, volutamente minimal, perché non è vero che Noi siamo solo capaci di dire NO. Un’alternativa è Possibile.
A giovedì 24 allora per vedere se abbiamo raggiunto il nostro primo obbiettivo o meno. E poi l’ultimo miglio. Insieme. Verso il #4dicembre.
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