3 novembre 2016

La scomparsa di Tina Anselmi

 

Dopo una lunga malattia è venuta a mancare  TINA ANSELMI.
Proviamo tutti una grande emozione per la perdita di questa donna straordinaria che ha dedicato tutta la sua esistenza alla causa dell'impegno a sostegno della democrazia, della tutela delle Libertà Repubblicane sancite ed assicurate dalla nostra Carta Costituzionale, della tutela del lavoro, delle libertà sindacali, della dignità della donna e della salute.
E' ricchissima l'esperienza politica ed istituzionale di Tina Anselmi.
Nata a Castelfranco Veneto il 25 marzo del 1927 da una famiglia cattolica di tendenze socialiste, frequenta il ginnasio e quindi l'Istituto magistrale a Bassano del Grappa. Quì il 26 settembre del 1944 è costretta dai nazi-fascisti ad assistere alla impiccagione di trentuno partigiani.
Si determina in Lei così la convinzione di prendere parte alla lotta partigiana con il nome di "Gabriella" e diventa staffetta partigiana della brigata Cesare Battisti, passa  quindi al Comando Regionale Veneto del corpo Volontari per la Libertà.
Nel 1944 si iscrive alla Democrazia Cristiana e partecipa attivamente alla vita del partito.
Si laurea in Lettere all'Università Cattolica di Milano ed inizia l'insegnamento come maestra elementare. In quegli anni inizia anche l'attività sindacale prima nella CGIL e poi nella CISL dal 1950. Dal 1948 al 1955 sarà infatti dirigente del sindacato degli insegnanti elementari.
Dal 1948 al 1964 sarà inoltre incaricata nazionale dei giovani della DC. Nel 1963 viene eletta componente del comitato direttivo dell'Unione Femminile Europea fino a diventarne il vicepresidente.
Nel 1959 entra a far parte della direziona nazionale della Democrazia Cristiana, sarà deputato nella circoscrizione Venezia - Treviso ininterrottamente dal 1968 al 1992.
In questi anni tantissimi saranno gli impegni di Tina Anselmi in seno alle commissioni parlamentari: Igiene e Sanità, Affari Sociali, Lavoro e Previdenza. A Lei si deve la legge sulle Pari Opportunità.
Già per tre volte Sottosegretario al Lavoro ed alla Previdenza Sociale, il 29 luglio del 1976 nel III Governo Andreotti Tina Anselmi diventa Ministro del lavoro e della previdenza Sociale. E' la prima donna in Italia a diventare Ministro.
Nel IV e V governo Andreotti sarà Ministro della Salute e a lei si deve l'introduzione nel nostro Paese del Servizio Sanitario Nazionale.
Nel 1981 nel corso della VIII legislatura verrà nominata Presidente della Commissione di Inchiesta sulla Loggia massonica P2, la quale concluderà i suoi lavori nel 1985.
Nel 1992 e nel 2006 è stata candidata alla carica di Presidente della Repubblica.
Nel 2009  ha ricevuto il premio "Articolo 3" per aver speso tutta la vita, anche a rischio della medesima, al servizio delle libertà e dei valori di eguaglianza sanciti dall'Art. 3 della Costituzione.
Non possiamo non notare che basterebbe anche una sola delle cose fatte da Tina Anselmi nella sua esistenza per dare senso e dignità alla vita di una persona e di un cittadino.
Di lei non si ricorda un'offesa, un comportamento sopra le righe, una gaffe e meno che mai atteggiamenti spavaldi tipici della c.d. "Casta". La militanza politica-sindacale, il ruolo parlamentare e gli incarichi ministeriali sono stati sempre vissuti con sobrietà e senso altissimo delle istituzioni democratiche repubblicane. La nostra Carta Costituzionale ha per lei sempre rappresentato il faro imprescindibile della Sua azione politica.
Tina Anselmi ci lascia un'enorme responsabilità. Il suo esempio ci deve guidare per ritrovare il senso di un impegno a sostegno delle conservazione e rafforzamento delle nostre libertà democratiche e costituzionali per far sì che Tutti Noi si possa partecipare alla vita democratica del Nostro Paese, alla ricostruzione dal basso di un aggiornato Partito di massa della Sinistra: socialdemocratico, riformista, egualitario, garantista, progressista, una forza inclusiva che miri alla redistribuzione delle risorse, all'accoglienza, alla solidarietà, allo sviluppo, alla cura dell'ambiente e della salute, alla pace, al rafforzamento della nostra identità nazionale contro tutti quei poteri forti e grigi, spesso sovranazionali, che desiderano trasformare le nostre Carte Costituzionali in anonimi regolamenti amministrativi, che vorrebbero (secondo i loro desiderata) che il nostro Parlamento sia debole, a qualunque costo.
Per tutte queste ragioni noi oggi rivolgiamo un pensiero commosso a Tina Anselmi e alla sua Storia.

Luca Giordano

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