1 aprile 2018

Dai giornali di oggi 1 aprile


Lega e 5Stelle di nuovo vicine, trattano e guardano a Forza Italia (Corriere, Messaggero). Niente accelerazioni, solo contatti riservati tra Di Maio e Salvini in vista dell’avvio delle consultazioni di Mattarella previsto il 4 aprile. La novità è l’apertura è alla presenza di azzurri nel governo. Schifani al Corriere: “Con Di Maio una sintesi è possibile ma le idee sul lavoro mi ricordano Bertinotti. E comunque nessun veto è accettabile in politica”, dice riferito al “no” del M5S a Berlusconi in partita. “Una cosa è la sfida leale elettorale, un’altra è la seria formazione del governo. Si devono abbassare i toni: il Paese ha bisogno di governabilità e stabilità, non governi provvisori”.  Per Belpietro (La Verità) per il governo bisognerà aspettare fine aprile, quando usciranno le candidature alle regionali di Friuli e Molise. Sarà un test elettorale con valenza nazionale per capire se il nuovo bipolarismo inaugurato il 4 marzo trova conferme. Anche il Messaggero parla di consultazioni lunghe, ma per volontà della Lega che mira a convincere Di Maio a fare un passo indietro sulla premiership. Cassese al Mattino: “L’Italia non regge a lungo senza governo”. “L’Italia si governa governando anche l’Europa. Sono quindi necessarie o continuità di governi o almeno continuità politiche”. “Per uscire da quest’impasse ci vorrà tempo – dice il 5Stelle Bugani al Corriere – per me non c’è alternativa a Di Maio premier. Quanto al voto non lo temiamo: il M5S prenderà di più. E alla Camera subito al lavoro sui vitalizi”. Sul punto insiste anche Fraccaro (M5S) che a Repubblica dice: “Troppe spese per la camera, tagli per la Camera”. Quanto al governo “con Salvini il dialogo è avviato. Berlusconi non è il leader della destra: non lo riabiliteremo”.
Berlusconi resta in sella e si prepara ai colloqui con Mattarella, con Tajani al seguito: per la Stampa è lui il “vice Silvio”. L’obiettivo resta sempre quello di evitare il voto anticipato.
Nel Pd continua il dibattito tra fautori e contrari alla scelta dell’opposizione fatta dal segretario uscente Renzi. Calenda: “Nessuna discussione sull’ingresso al governo. Un’ipotesi di ingresso sarebbe autolesionismo” (Corriere). Giachetti alla Stampa: “Programmi incompatibili, non c’è alternativa allo stare all’opposizione”. Ma l’ala dialogante non demorde: per la Stampa dietro le aperture grilline c’è la sfida per la segreteria di Pd. Martina: “Se il Colle lo chiede pronti ad altro scenari”. E con l’allungamento dei temi si fa certa l’ipotesi che a varare il Def sarà il governo in carica con Padoan e Gentiloni. “Un patto tra M5S e dem sarebbe un tradimento”, dice la Carfagna al Fatti; “A Di Maio dico, la campagna elettorale è finita, noi ai veti. Tanto più che Salvini non scaricherà Forza Italia”.
Caccia ai soldi della Lega: sull’Espresso (p.30) un reportage esclusivo sui soldi che il Carroccio fa girare vorticosamente per sfuggire ai giudici. La Lega utilizzerebbe una onlus, Più voci, per ricevere finanziamenti dalle aziende e girarli subito a società controllate dal partito. Nel mirino anche un bonifico effettuato da Luca Parnasi, il costruttore romano pronto a realizzare il nuovo stadio della Roma. Ma nel mirino dell'Espresso anche i mln di euro investiti in obbligazioni societarie e titoli derivati, che sarebbero però “scommesse proibite” per un partito politico secondo la legge.
Sul Fatto parla Cantone: “I partiti devono rendere trasparenti le fondazioni”. “Gli impegni economici dei partiti sono stati ridotti ma è comunque importante capire chi ha pagato e perché; in parte lo sapremo dai bilanci dei partiti ma non basta. Ma il mio appello non è stato raccolto da nessuno”.  Sul Corriere chi rinuncia all’indennità: non solo Fico e altri grillini ma anche Carfagna versa il contributo volontario.La Russa: “Ma chi va in autobus fare bene a non pubblicizzarlo”.
Il Giornale: ridicola la politica low cost per finta.
Sicurezza, il ministro Minniti al Giornale (p.4): “Il rischio attentati è altissimo, temiamo la presenza di terroristi nascosti tra i migranti, cosa che fino a un anno fa era impensabile. Ma oggi, dopo la caduta di Raqqa, siamo di fronte a una ritirata non organizzata, poiché la fuga è individuale viene lecito pensare che la via migliore di fuga sia la rotta aperta dai trafficanti di esseri umani”.
[1/4, 07:28] Michele Cardulli: Leu, rinviato l’avvio della fase costituente (il manifesto)

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