1 maggio 2018

Dai giornali di oggi 1 maggio

Buon primo maggio da Tre Righe

Tentazione elettorale: Di Maio cerca Salvini e spinge per il ritorno al voto a giugno (Avvenire e tutti). Salvini accetta la sfida: “Lavoro per un governo, ma le elezioni sono più vicine”. Il leghista punta su un governo-ponte per le elezioni in autunno (Stampa). E arriva lo stop del Quirinale sul voto immediato: a giugno è già impossibile per effetto della legge sul voto degli italiani all'estero (Corriere). Al Colle si ragiona su un governo di tregua (Giornale), guidato da una figura terza. Un esecutivo istituzionale a tempo per le urne dopo l'estate (Repubblica). L'obiettivo sono le riforme, in primis riscrivere Rosatellum e bloccare rialzo dell'Iva (Messaggero).
Il centrodestra, dopo il successo elettorale in Friuli torna a chiedere un incarico di governo (su tutti). Salvini avverte: “Per il governo tocca a noi”. Ma non insisterà sul suo nome (Repubblica). E torna l'ipotesi Giorgetti (Messaggero). Ma mancano 55 voti alla Camera e oltre 20 al Senato. Secondo il Corriere ora per i leghisti sarebbe più facile trovare i numeri mancanti, ma Salvini non vuole sostegni “mercenari”, anche perchè il governo che ne nascerebbe sarebbe esposto alle defezioni e non avrebbe la forza per fare “quello che serve al Paese”. Inoltre il Colle non ha intenzione di assegnare incarichi al buio, né di formare governi di minoranza (Corriere).
Nel M5S si punta alle urne. “Siamo gli unici a non aver paura del voto – dice il parlamentare 5S Sibilia al Messaggero -. Non si può fare altro visto che il centrodestra è ostaggio di Berlusconi e il Pd di Renzi”. Ma il flop in Friuli dei grillini, che dal 4 marzo hanno perso 17 punti percentuali, fa scattare i primi malumori. L'idea delle urne agita i grillini (Corriere). Il video con cui Di Maio chiede il voto  rappresenta l'addio al sogno di Palazzo Chigi  (Repubblica). Ma Grillo e Di Battista lo difendono: “Il suo entusiasmo non è bramosia di potere” ha scritto il fondatore. Ma sul web in molti invocano il ritorno di Di Battista, che invece scrive: “Tutto il Movimento ha il dovere di sostenere Luigi e la scelta di tornare al voto”.
Nel Pd, è resa dei conti dopo le parole di Renzi. Il partito ora rischia l'implosione (Stampa). Martina contro Renzi: “Partito ingovernabile” (su tutti). Alta tensione in vista della direzione, con Franceschini che attacca: “L'ex segretario è un Signornò irrispettoso, adesso fare chiarezza”. Ma arriva la replica di Renzi: “Continuo a dire la mia”. Secondo Guerzoni (Corriere) Renzi ha scelto la linea dura per spezzare le sirene grilline, e ora sta portando avanti i contatti con Salvini per spingere su un governo che lavori su riforme costituzionali, doppio turno e semipresidenzialismo. L'ex capogruppo dem Zanda al Corriere: “L'atteggiamento di Renzi fa male al Pd. Serve con urgenza un congresso serio e ben preparato, che dia atto del profondo cambiamento dei nostri equilibri interni”.

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