4 maggio 2018
Dai giornali di oggi 4 maggio
Ultimatum di Mattarella ai partiti: lunedì consultazioni lampo, senza
accordo tra i partiti ipotesi esecutivo affidato a un esperto super
partes (Stampa e tutti). Messaggero, Corriere e tutti i quotidiani
parlano di governo di tregua per blindare la manovra: sul tappeto un
profilo di premier tecnico-istituzionale o più economico. Se avrà
l'appoggio del Parlamento avanti fino al 2019, altrimenti urne in
autunno (Repubblica). L'identikit del nuovo premier: un economista che
guarda all'Europa, per la Stampa tra i favoriti c'è Tabellini.
“Da Quirinale mai arrivata la richiesta di un governo di tregua – dice
Di Maio al Fatto -. Ricordo che esecutivi tecnici hanno solo tagliato i
diritti social”. Poi dice: “Rivendico con orgoglio il no a Berlusconi,
la più grande bugia è che con la Lega sia saltato tutto perchè io volevo
fare il premier a tutti i costi. Salvini ha sempre proposto un accordo
con tutto il centrodestra, ma con Berlusconi nel governo non avremmo mai
portato a casa nulla per i cittadini. E' chiaro che Salvini, Berlusconi
e Renzi si sono sentiti per perdere tempo e impedirci di governare,
volevano solo arrivare alle Regionali in Friuli”. Di Maio torna a
ribadire l'intenzione di andare alle urne al più presto, anche a giugno.
E a chi propone un governo per fare una nuova legge elettorale, dice:
“Ma quale governo a tempo? Se iniziano non lo mollano. E perderemmo anni
a discutere delle modifiche alle regole elettorali”. La linea del
Movimento è per il “No” a un esecutivo del Presidente, anche se
proponesse Fico premier (Stampa). Ora i 5S vanno verso l'opposizione, ma
gli eletti insorgono (Messaggero).
Salvini sul Colle con l'offerta finale: lunedì proporrà a Mattarella di
affidagli l'incarico per cercare i voti in Aula (Corriere e tutti). “Non
mi importa di bruciarmi” dice il segretario della Lega, che nel fine
settimana vedrà Meloni e Berlusconi. “Non accetto Mister X imposti
dall'Europa” è la linea del leader del Carroccio, ma restano i dubbi del
Colle su tentativi al buio (Stampa). Berlusconi punta sul numero due
della Lega Giorgetti per trovare i voti “responsabili” in Parlamento
(Giornale).
Pd, ieri la direzione: dalla guerriglia al compromesso sul no al M5S e
fiducia a tempo a Martina (Corriere). Passa all'unanimità la relazione
del reggente, che prevede lo stop a qualsiasi accordo sia con il M5S che
con la Lega (Messaggero e tutti). Renzi esulta per aver “scongiurato
l'inciucio”: ora via libera all'esecutivo del Presidente (Messaggero).
Il capogruppo Marcucci alla Stampa: “Risultato apprezzabile, abbiamo
ribadito la linea della nostra base che dice no a un governo con Di Maio
o Salvini. Ora siamo disponibili ad ascoltare le indicazioni di
Mattarella, non credo alle urne anticipate senza cambiare la legge
elettorale”. Renzi dà il via libera a un governo del Presidente, ma è
pronto ad usare la carta Gentiloni in caso di ritorno alle urne
(Corriere p.3).
Sondaggio di Piepoli sulla Stampa: in caso di ritorno alle urne, il
centrodestra sfiorerebbe il 40%, arrivando molto vicino alla
maggioranza. Mentre il M5S resterebbe intorno al 32%.
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