Trovo molto buona la pagella sulla riforma costituzionale stilata da Armando Bussi. Il problema, per me, rimane più profondo: il maldestro tentativo di modificare la Costituzione, fatto da Renzi, è lo sforzo di adeguare l’Italia ai partner occidentali, dove la velocità decisionale e l’eliminazione dei “lacci” e dei “contrappesi” sono fondamentali per rendere la “politica” funzionale al dominio incontrastato del liberismo radicale del capitalismo finanziario, sia che lo si ono...ri perseguendo un isolazionismo anacronistico, sia che si prediliga una globalizzazione rapinosa. A questa deriva è quasi impossibile opporsi, sia che vinca il sì (cosa che credo avverrà) sia che ce la faccia il no (ritarderà soltanto il percorso. Una riforma fatta meglio, contro il parere sbandierato da Renzi, compirà meglio l’opera).
Sarà proprio questa sottomissione della politica e la sua inevitabile involuzione, che ne determinerà il crollo (gli scricchiolii sono sempre più evidenti. La geopolitica occidentale sta collassando ovunque)
Umberto Pradella
Sarà proprio questa sottomissione della politica e la sua inevitabile involuzione, che ne determinerà il crollo (gli scricchiolii sono sempre più evidenti. La geopolitica occidentale sta collassando ovunque)
Umberto Pradella
PAGELLA DELLA RIFORMA stilata da Armando Bussi
.1) PREMESSA
La riforma costituzionale in discussione è stata portata avanti nel rispetto di quanto previsto dalla stessa Costituzione per le proprie modifiche con l’art.138 (doppia lettura da entrambe le Camere, maggioranze qualificate, referendum confermativo): in questo senso, è sicuramente migliore di vari precedenti tentativi, come ad esempio stava facendo Letta, di “Commissioni bicamerali” inventate apposta per aggirare l’art.138.
Il rovescio della medaglia, però, è che lo stesso art.138 è stato pensato per “piccole” modifiche, non per riforme radicali come la presente, con la quale l’elettore si trova a dover “prendere o lasciare” un intero pacchetto, molto eterogeneo, in cui ci sono cose che condivide e altre no. Occorrevano al contrario una serie di leggi separate, su cui poter decidere in modo difforme. Non è stato fatto, a mio avviso, per ottenere quello che più interessava, cioè un rafforzamento del potere esecutivo (Governo e Presidente del Consiglio); ma parlando invece di argomenti di più facile consenso, quali abolizione Province e CNEL, riduzione dei senatori e dei c.d. “costi della politica”, ecc...
VOTO: 6-
La riforma costituzionale in discussione è stata portata avanti nel rispetto di quanto previsto dalla stessa Costituzione per le proprie modifiche con l’art.138 (doppia lettura da entrambe le Camere, maggioranze qualificate, referendum confermativo): in questo senso, è sicuramente migliore di vari precedenti tentativi, come ad esempio stava facendo Letta, di “Commissioni bicamerali” inventate apposta per aggirare l’art.138.
Il rovescio della medaglia, però, è che lo stesso art.138 è stato pensato per “piccole” modifiche, non per riforme radicali come la presente, con la quale l’elettore si trova a dover “prendere o lasciare” un intero pacchetto, molto eterogeneo, in cui ci sono cose che condivide e altre no. Occorrevano al contrario una serie di leggi separate, su cui poter decidere in modo difforme. Non è stato fatto, a mio avviso, per ottenere quello che più interessava, cioè un rafforzamento del potere esecutivo (Governo e Presidente del Consiglio); ma parlando invece di argomenti di più facile consenso, quali abolizione Province e CNEL, riduzione dei senatori e dei c.d. “costi della politica”, ecc...
VOTO: 6-
.2) CAMERE
La modifica alle funzioni del Senato nasce dalla tesi che i guai del nostro sistema derivino dal bicameralismo perfetto; tale istituzione invece è utile e presente in vari paesi, dalla Svizzera agli Stati Uniti. Negli Stati Uniti, oltre tutto, il potente Senato è uno dei contrappesi alla grande forza del potere esecutivo (Presidente degli stessi Stati Uniti); in Italia, invece, con questa riforma si leva potere al Senato proprio quando si rafforza l’esecutivo (Presidente del Consiglio).
La nuova composizione del Senato è stata condizionata dalla scelta di poter dire che si diminuivano i Senatori e non gli si pagava più lo stipendio. I nuovi 100 Senatori saranno quindi Consiglieri regionali o Sindaci (salvo 5 di nomina presidenziale). Ma lo stipendio lo prenderanno ugualmente, da Regioni e Comuni; con il rischio che, essendo privi del dono dell’ubiquità, privilegiaranno le istituzioni più vicine al loro elettorato, e a Roma non ci verranno mai. Si rischia che nel nuovo Senato lavorino i 5 Senatori di nomina presidenziale, più Napolitano finchè campa: un po’ poco.
Le modalità della scelta dei nuovi Senatori sono in effetti poco chiare, ma, anche se tale scelta fosse indiretta (da parte dei Consigli Regionali) riguarderebbe comunque Consiglieri eletti col voto dei cittadini: non si può definirli “nominati”; idem per i Sindaci. Ma non basta per la sufficienza.
VOTO : 5
La modifica alle funzioni del Senato nasce dalla tesi che i guai del nostro sistema derivino dal bicameralismo perfetto; tale istituzione invece è utile e presente in vari paesi, dalla Svizzera agli Stati Uniti. Negli Stati Uniti, oltre tutto, il potente Senato è uno dei contrappesi alla grande forza del potere esecutivo (Presidente degli stessi Stati Uniti); in Italia, invece, con questa riforma si leva potere al Senato proprio quando si rafforza l’esecutivo (Presidente del Consiglio).
La nuova composizione del Senato è stata condizionata dalla scelta di poter dire che si diminuivano i Senatori e non gli si pagava più lo stipendio. I nuovi 100 Senatori saranno quindi Consiglieri regionali o Sindaci (salvo 5 di nomina presidenziale). Ma lo stipendio lo prenderanno ugualmente, da Regioni e Comuni; con il rischio che, essendo privi del dono dell’ubiquità, privilegiaranno le istituzioni più vicine al loro elettorato, e a Roma non ci verranno mai. Si rischia che nel nuovo Senato lavorino i 5 Senatori di nomina presidenziale, più Napolitano finchè campa: un po’ poco.
Le modalità della scelta dei nuovi Senatori sono in effetti poco chiare, ma, anche se tale scelta fosse indiretta (da parte dei Consigli Regionali) riguarderebbe comunque Consiglieri eletti col voto dei cittadini: non si può definirli “nominati”; idem per i Sindaci. Ma non basta per la sufficienza.
VOTO : 5
.3) GOVERNO
Molti costituzionalisti auspicavano: primo l’aumento dei poteri del Governo, secondo il contestuale rafforzamento delle garanzie per l’opposizione, e degli altri “contropoteri” (vedi punti successivi). Mi pare si stia facendo solo la prima parte.
In particolare, con la riforma il Governo potrà ottenere dalla Camera l’approvazione di una legge entro 70 giorni; ed è questo il vero, grande e decisivo cambiamento della Costituzione vigente. Sarebbe stato però necessario, secondo molti, attribuire all’opposizione - nel caso una nuova legge fosse considerata incostituzionale - la potestà di adire direttamente la Corte Costituzionale; ma questo è stato previsto solo per le leggi elettorali. Per il resto, ci si è limitati a dire che nel Regolamento della Camera va introdotto uno “statuto delle opposizioni”, senza indicarne i contenuti. E comunque questo “statuto” lo approverà … la maggioranza !
VOTO: 3
Molti costituzionalisti auspicavano: primo l’aumento dei poteri del Governo, secondo il contestuale rafforzamento delle garanzie per l’opposizione, e degli altri “contropoteri” (vedi punti successivi). Mi pare si stia facendo solo la prima parte.
In particolare, con la riforma il Governo potrà ottenere dalla Camera l’approvazione di una legge entro 70 giorni; ed è questo il vero, grande e decisivo cambiamento della Costituzione vigente. Sarebbe stato però necessario, secondo molti, attribuire all’opposizione - nel caso una nuova legge fosse considerata incostituzionale - la potestà di adire direttamente la Corte Costituzionale; ma questo è stato previsto solo per le leggi elettorali. Per il resto, ci si è limitati a dire che nel Regolamento della Camera va introdotto uno “statuto delle opposizioni”, senza indicarne i contenuti. E comunque questo “statuto” lo approverà … la maggioranza !
VOTO: 3
.4) ISTITUTI DI DEMOCRAZIA DIRETTA
Un altro modo di compensare il maggior potere del Governo sarebbe stato quello di potenziare gli strumenti di democrazia diretta: proposte di legge di iniziativa popolare, e referendum abrogativi. Invece, si sono in vario modo aumentate le firme necessarie per richiederle.
Sono stati poi previsti referendum propositivi, ma – direi – per finta; infatti, per disciplinarli ci vorrà una legge … costituzionale !
VOTO: 4
Un altro modo di compensare il maggior potere del Governo sarebbe stato quello di potenziare gli strumenti di democrazia diretta: proposte di legge di iniziativa popolare, e referendum abrogativi. Invece, si sono in vario modo aumentate le firme necessarie per richiederle.
Sono stati poi previsti referendum propositivi, ma – direi – per finta; infatti, per disciplinarli ci vorrà una legge … costituzionale !
VOTO: 4
.5) CORTE COSTITUZIONALE
Formata da 15 giudici, l’unica modifica riguarda i 5 di nomina parlamentare che, anziché dalle Camere riunite, saranno nominati 3 dalla Camera e 2 dal Senato. Sempre lottizzati fra i partiti saranno, ma sempre compensati dagli altri 10 giudici di nomina diversa: non credo cambierà nulla.
VOTO: 6
Formata da 15 giudici, l’unica modifica riguarda i 5 di nomina parlamentare che, anziché dalle Camere riunite, saranno nominati 3 dalla Camera e 2 dal Senato. Sempre lottizzati fra i partiti saranno, ma sempre compensati dagli altri 10 giudici di nomina diversa: non credo cambierà nulla.
VOTO: 6
.7) PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Altro organo di garanzia, è eletto sempre dalle Camere riunite, ma a maggioranza non più di metà più 1 dei componenti, ma di 3/5 dei votanti; la norma è in effetti più garantista.
Forse troppo: che succede se non si mettono d’accordo, li chiudiamo a chiave nella Cappella Sistina? Ci voleva una norma di chiusura, prevista in altri ordinamenti, per cui se dopo tot votazioni non si sono intesi si va a un ballottaggio fra i primi due, oppure – meglio - la Camera è sciolta, e si va a nuove elezioni. Ma non c’è.
VOTO: 6+
Altro organo di garanzia, è eletto sempre dalle Camere riunite, ma a maggioranza non più di metà più 1 dei componenti, ma di 3/5 dei votanti; la norma è in effetti più garantista.
Forse troppo: che succede se non si mettono d’accordo, li chiudiamo a chiave nella Cappella Sistina? Ci voleva una norma di chiusura, prevista in altri ordinamenti, per cui se dopo tot votazioni non si sono intesi si va a un ballottaggio fra i primi due, oppure – meglio - la Camera è sciolta, e si va a nuove elezioni. Ma non c’è.
VOTO: 6+
.8) REGIONI
Occorreva rivedere il pastrocchio fatto non dai costituenti, ma dal Governo Amato che aveva riformato l’art.117 dando alle Regioni competenze strategiche nazionali, e istituendo una competenza legislativa “concorrente” fra Stato e regioni su numerose materie (alcune delle quali non possono essere diverse fra le varie Regioni, perché disciplinate in dettaglio da direttive europee: es. la sicurezza sul lavoro). La confusione creata rende necessaria una riforma dell’art.117, le modifiche sarebbero per me positive, per le 15 Regioni a Statuto ordinario.
Il problema è che le 5 Regioni a Statuto speciale non solo non vengono toccate, ma i loro speciali Statuti vengono blindati, e saranno immodificabili senza il consenso delle Regioni interessate: la Sicilia sarà uno stato nello Stato, sappiamo in mano a chi. E ciò squalifica questa revisione, che altrimenti avrebbe meritato la sufficienza.
VOTO: 5
Occorreva rivedere il pastrocchio fatto non dai costituenti, ma dal Governo Amato che aveva riformato l’art.117 dando alle Regioni competenze strategiche nazionali, e istituendo una competenza legislativa “concorrente” fra Stato e regioni su numerose materie (alcune delle quali non possono essere diverse fra le varie Regioni, perché disciplinate in dettaglio da direttive europee: es. la sicurezza sul lavoro). La confusione creata rende necessaria una riforma dell’art.117, le modifiche sarebbero per me positive, per le 15 Regioni a Statuto ordinario.
Il problema è che le 5 Regioni a Statuto speciale non solo non vengono toccate, ma i loro speciali Statuti vengono blindati, e saranno immodificabili senza il consenso delle Regioni interessate: la Sicilia sarà uno stato nello Stato, sappiamo in mano a chi. E ciò squalifica questa revisione, che altrimenti avrebbe meritato la sufficienza.
VOTO: 5
.9) CONSIGLIO NAZIONALE DELL’ECONOMIA E DEL LAVORO
Il C.N.E.L. non ha funzionato perché non si è voluto farlo funzionare: ogni Ministero si è fatta una o più Commissioni miste governo/industria/sindacati, Gruppi di studio, Comitati ecc… che ne hanno usurpato le funzioni. Tuttavia, visto che non fa quasi più nulla, meglio sopprimerlo: si libererà una bella palazzina dentro Villa Borghese (speriamo non se la compri una banca). Senza aspettarsi granchè, va bene.
VOTO: 7
Il C.N.E.L. non ha funzionato perché non si è voluto farlo funzionare: ogni Ministero si è fatta una o più Commissioni miste governo/industria/sindacati, Gruppi di studio, Comitati ecc… che ne hanno usurpato le funzioni. Tuttavia, visto che non fa quasi più nulla, meglio sopprimerlo: si libererà una bella palazzina dentro Villa Borghese (speriamo non se la compri una banca). Senza aspettarsi granchè, va bene.
VOTO: 7
CONCLUSIONE
Un cenno a un paio di cose che nella riforma non ci sono. Una è il “contenimento dei costi della politica”, che troviamo solo nel titolo. E per fortuna, è una locuzione, a mio parere, insopportabile. Quale politica, quella che dilapida i soldi pubblici, e magari prende le tangenti; o quella che li spende bene, e magari combatte il sistema tangentizio ? Quella che combatte i diritti civili (coppie di fatto, testamento biologico, ecc..) o quella che li favorisce ? E via discorrendo. La politica DEVE costare, altrimenti la fanno solo i miliardari e le banche; se poi governerà la buona politica, o la cattiva, dipende dagli elettori buoni, o grulli.
Un’altra cosa che nella riforma non c’è è che, proprio quando si rafforza l’esecutivo, non si prevede nulla sui conflitti d’interessi. La Costituzione vigente ha comunque retto negli anni bui del berlusconismo trionfante, il sistema delle garanzie ha funzionato; con quella nuova che succederebbe ?
Personalmente ritengo che se le cose in Italia non vanno bene dipende assai più dalla nostra classe politica (che comunque è espressione di noi tutti) e dall’ordine europeo (ci vorrebbe un’Europa vera, con un Parlamento legislativo e un Governo esecutivo democraticamente eletti, e una magistratura europea indipendente: Montesquieu docet); assai meno dalla Costituzione attuale che, prima di modificarla, dovrebbe essere meglio ATTUATA.
Per i motivi predetti preferisco l’usato sicuro, soprattutto se trattasi di una Costituzione nata dalla Resistenza e – come diceva Benigni poi pentitosi – “la più bella del mondo”. Per cui …
VOTO: NO
Se poi la riforma verrà approvata, che succederà? Come cantava Lucio Battisti, “lo scopriremo solo vivendo”.
Un cenno a un paio di cose che nella riforma non ci sono. Una è il “contenimento dei costi della politica”, che troviamo solo nel titolo. E per fortuna, è una locuzione, a mio parere, insopportabile. Quale politica, quella che dilapida i soldi pubblici, e magari prende le tangenti; o quella che li spende bene, e magari combatte il sistema tangentizio ? Quella che combatte i diritti civili (coppie di fatto, testamento biologico, ecc..) o quella che li favorisce ? E via discorrendo. La politica DEVE costare, altrimenti la fanno solo i miliardari e le banche; se poi governerà la buona politica, o la cattiva, dipende dagli elettori buoni, o grulli.
Un’altra cosa che nella riforma non c’è è che, proprio quando si rafforza l’esecutivo, non si prevede nulla sui conflitti d’interessi. La Costituzione vigente ha comunque retto negli anni bui del berlusconismo trionfante, il sistema delle garanzie ha funzionato; con quella nuova che succederebbe ?
Personalmente ritengo che se le cose in Italia non vanno bene dipende assai più dalla nostra classe politica (che comunque è espressione di noi tutti) e dall’ordine europeo (ci vorrebbe un’Europa vera, con un Parlamento legislativo e un Governo esecutivo democraticamente eletti, e una magistratura europea indipendente: Montesquieu docet); assai meno dalla Costituzione attuale che, prima di modificarla, dovrebbe essere meglio ATTUATA.
Per i motivi predetti preferisco l’usato sicuro, soprattutto se trattasi di una Costituzione nata dalla Resistenza e – come diceva Benigni poi pentitosi – “la più bella del mondo”. Per cui …
VOTO: NO
Se poi la riforma verrà approvata, che succederà? Come cantava Lucio Battisti, “lo scopriremo solo vivendo”.
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