1 dicembre 2016

RIFLESSIONI SU CUBA parte prima


A chi, pur riconoscendo l'eccellenza di Cuba per la sanita'
e l'istruzione, la definisce dittatoriale propongo la
seguente riflessione : il sistema monopartitico e la
proibizione di organizzare l'opposizione sono state
condizioni sufficienti per non farla ricadere sotto
il tallone del prepotente vicino, che ha provato di
tutto per riprendene il controllo, la Baia dei Porci,
il terrorismo degli esuli di Maiami, i piu' dei seicento
tentativi di assassinare Fidel e l'embargo, che continua
anche dopo la riapertura delle ambasciate.
Sono anche state necessarie ? Penso di si sulla base di
alcuni esempi. Il golpe in Cile, che ha portato al potere
Pinochet, e' stato propiziato dallo sciopero dei camionisti
e dal voltafaccia della DC cilena, che con Tomic aveva
solidarizzato con Allende dopo l'assassinio del capo di stato
maggiore leale e con Frei aveva appoggiato Pinochet.
Anni prima in Brasile il Presidente Goulart era stato
deposto con un colpo di stato per aver tentato la  riforma
agraria. Piu' recentemente un golpe giudiziario ha deposto
la Presidente eletta per un'accusa infondata di corruzione
e l'ha sostituita con Temer, sicuramente corrotto.
In Italia, dopo l'autunno caldo, la CIA ha promosso la
strategia della tensione ed anni dopo Aldo Moro, minacciato
da Kissinger non invano, veniva ucciso mentre il comitato
presieduto da Cossiga, zeppo di affiliati alla P2, ha fatto
tutto il possibile per non salvarlo.
In altre parole, se si vuole che la lotta di classe avvenga
in un contesto democratico, questo deve avvenire da parte
di entrambi gli avversari.
Nella parte seconda di queste riflessioni mostrero' numerosi esempi, nel quale il sistema democratico dei paesi occidentali ha funzionato peggio del deprecato monopartitismo cubano.
 
Franco Buccella

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