30 novembre 2017

ROMA PALATLANTICO:3 dicembre NASCE IL PARTITO DI SINISTRA

Pietro Grasso
             
Domenica prossima , 3 dicembre , al Palatlantico all'EUR, si terrà il congresso fondativo del nuovo partito di SINISTRA, che nascerà dall'accordo tra Sinistra Italiana, Articolo 1 MDP e Possibile.
Come si chiamerà? Voci insistenti danno LIBERI E UGUALI il più accreditato, mentre per il simbolo ancora fumata bianca. Il leader di questa nuova formazione politica molto probabilmente sarà Pietro Grasso, attuale Presidente del Senato. Ma fino all'ultima ora non si può mai dire.
Quelli certi sono i nomi dei 108 delegati che rappresenteranno Roma e Provincia all'assemblea, e che pubblichiamo di seguito. Come sono stati scelti ? Abbiamo notizie solo da Articolo 1 MDP. Innanzitutto dal mondo del lavoro e del sindacato, dal mondo associazionistico giovanile e dai territori. Alcuni poi sono stati inseriti "per chiara fama" . Per le altre formazioni non è dato sapere ma dando una lettura attenta all'elenco emergono nomi noti del movimentismo romano. Una piccola nota stonata all'assemblea tenutasi a Frentani sabato u.s. scorso, 25 novembre, che ha visto la partecipazione di quasi 700 persone, è stato il teatrino messo in piedi da alcuni militanti di Possibile e dintorni che , per avere qualche delegato in più, hanno minacciato, a norma di regolamento , di presentare una lista aggiuntiva, rispetto a quella concordata. Solo il senso di responsabilità di alcuni dirigenti politici delle altre formazioni ha evitato che l'assemblea saltasse con tutte le ricadute che avrebbe potuto avere in campo nazionale.
E come i bambini capricciosi sono stati accontentati passando da 7 a 14 delegati. Contenti loro, contenti tutti.
Domenico Fischetto
I 108 DI ROMA E PROVINCIA


1.       DORIANA BASILI


2.       GIULIA CALAMANTE
3.       SILVIA CANNIZZO
4.       MELISSA CANTERANI
5.       DANILO CARUSO
6.       ALESSANDRA CATANIA
7.       SIMONE CECCARELLI
8.       RICCARDO CESARINI
9.       MAURIZIO COLACCHI
10.   GIULIA COLICA
11.   ANELIO CORSI
12.   LIONELLO COSENTINO
13.   ORNELLA DI ANGELO
14.   FRANCESCA DI GIROLAMO
15.   STEFANO DI TRAGLIA
16.   FABIO FADDA
17.   VITTORIO FATTORI
18.   SILVANA FIORE
19.   DOMENICO FISCHETTO
20.   PIETRO FOLENA
21.   MARCO FORCELLONI
22.   NICOLA GALLORO
23.   FRANCESCA GENTILI
24.   STEFANIA GIUSTI
25.   LOREDANA GRANIERI
26.   MARIA GRAZIA GRAZIOSI
27.   CATIA IANNUCCELLI
28.   EMILIA LA NAVE
29.   CINZIA LANCIA
30.   PIERO LATINOROBERTO LEONI
31.   MANUELA LUZI
32.   GIUSEPPE MANNA
33.   SIMONETTA NICOLAI
34.   LUIGI ONORATO
35.   GENNARO PETTA
36.   MAURA PISCIARELLI
37.   CARLO PONZO
38.   ELETTRA POZZILLI
39.   ELISA PUCCI
40.   CARLO PUGLIELLI
41.   BENEDETTA RINALDI FERRI
42.   BRUNO ROMAGNOLI
43.   TOMMASO SASSO
44.   RICCARDO SBORDONI
45.   MAURIZIO SEMENTILLI
46.   GABRIELE SIMONELLI
47.   GIULIA URSO
48.   VINCENZO VISCO  FINE DELEGATI ARTICOLO 1
49.   ANNALISA CORRADO
50.   KARIM THIB
51.   DANIELA D’ALOISI
52.   RUGGERO SCOTTI
53.   PATRIZIA MANCINI
54.   DAVID TOZZO
55.   ALESSANDRA BELLUCCIO
56.   MASSIMO LO SURDO
57.   SARAH TESTERINO
58.   MARCO VALENTI
59.   PAOLO BRUNELLI
60.   STEFANIA SILVA
61.   PATRIZIA PATRIGNANI
62.   SARAH FAGNANI
63.   PAOLO CENTO
64.   MICHELE PROSPERO
65.   ANGELO FREDDA
66.   MARCO FREDDA
67.   ADRIANO LABUCCI
68.   FABRIZIO MODONI
69.   ANTONIO DI LISA
70.   CLAUDIO PELAGALLO
71.   NICCOLO’ OLLINO
72.   BRUNO PROIETTI
73.   STEFANO CICCONE
74.   MAURIZIO CARROZZI
75.   DANILO COSENTINO
76.   STFANO ZUPPELLO
77.   MATTIA CIAMPICACIGLI
78.   ANDREA RANIERI
79.   EDOARDO BIANCARDI
80.   ROBERTO IOVINO
81.   UGO GALLO
82.   ROBERTO CELLINI
83.   ANDREA COSTA
84.   SERGIO TOSINI
85.   GIANLUCA ATZENI
86.   LAURA LAURI
87.   CLAUDIA PRATELLI
88.   ELENA MONTICELLI
89.   GIOVANNA SEDDAIU
90.   SUSANNA CROSTELLA
91.   TINA STUMPO
92.   LUCIA BARTOLINI
93.   VIVIANA STRACCIA
94.   ROSA ALBA   FINE DELEGATI SINISTRA ITALIANA
95.   SABRINA ALBANESI
96.   GEMMA AZUNI
97.   MANUELA BENEVENTO
98.   MARINA PRATI
99.   FLORIANA D’ELIA
100.                       MARIANNA STURBA
101.                       FRANCESCA PERRI
102.                       FLAVIA LEUCI
103.                       BARBARA AULETA
104.                       PINA BUCCI
105.                       PAOLA FUSELLI
106.                       RITA TAGGI
107.                       MARINELLA ELIA
108.                       MARIANNA STURBA FINE DELEGATI POSSIBILE

SUPPLENTI
Riccardo Susigan
Paolo Occhialini
Michele Cardulli
Marco Noccioli
Elisa Gullino
Carla Diddi
Arturo Giura
Stefano Di Foggia
Alberto Campailla
Federica Pitoni
Giulia Del Vecchio


29 novembre 2017

IL TOTO NOME DEL NUOVO PARTITO CHE NASCERA' IL 3 DICEMBRE



 
 
SINISTRA: CORSA AL WEB, SPERANZA REGISTRA 'ITALIA PROGRESSISTA', GELONI 'LIBERI E UGUALI'

Roma, 29 nov. (AdnKronos) - La costruzione della nuova lista della sinistra procede, così come la ricerca di un nome con cui battezzare la creatura politica che vedrà la luce domenica 3 dicembre al Pala Atlantico. Per la lista nella quale confluiranno Articolo 1-Mdp, Sinistra Italiana e Possibile e che sarà guidata quasi certamente da Pietro Grasso, il toto-nome (così come il toto-simbolo) è entrato nel vivo da settimane: l'ultima suggestione è la sigla 'Liberi e Uguali', che ha incassato il placet di Pippo Civati facendo però storcere il naso alla 'quasi' omonima associazione della sinistra liberal 'Libertà Eguale' - presieduta dal viceministro Enrico Morando e che annovera tra i componenti anche il costituzionalista Stefano Ceccanti -, la quale ha promesso conseguenze qualora la nuova lista di sinistra dovesse assumere tale denominazione. Nel frattempo alcuni esponenti di Mdp hanno giocato d'anticipo, 'prenotando' i domini di siti web dai nomi eloquenti. Il coordinatore nazionale di Articolo 1 Roberto Speranza (peraltro già proprietario del sito del partito nato dopo la scissione dal Pd) lo scorso 21 settembre ha registrato il dominio italiaprogressista.it. Risale invece a qualche giorno fa (20 novembre) la registrazione di liberieuguali.com e liberieuguali.info a cura di Chiara Geloni, componente dello staff comunicazione di Pier Luigi Bersani. Sarà questa la piattaforma web della nuova formazione di sinistra? "Non c'è ancora una scelta definitiva - spiega Geloni all'Adnkronos - ovviamente ci sono nomi su cui si ragiona, quindi si cerca di controllare che domini siano liberi e in tal caso si prendono". Oltre a 'Liberi e Uguali', prosegue, "girano anche altri nomi". La parola 'sinistra' sarà bandita dal simbolo? "In alcuni bozzetti che ho visto girare - risponde Geloni - la parola 'sinistra' c'era. Così come la parola 'progressisti', che fa parte del nostro nome, e temi evocativi come 'Italia', 'lavoro'. La fase di brainstorming è ancora in corso. Ma la decisione definitiva spetta al leader del movimento". (Ant/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 29-NOV-17 15:32 NNNN

Il Marnetto Quotidiano: RI-SCALFARI

 
 
 
 


 Il detto della toppa peggiore del buco è stato confermata anche da
Scalfari. Che ritornando - in appello - da Floris ha tentato di
assolversi dallo sdoganamento di B nella puntata precedente, affermando che la morale è cosa diversa dalla politica. "Tant'è che Alessandro Magno, pur avendo un maestro come Aristotele, andava a letto con tutte le donne dei popoli conquistati".

Ora, è vero che chi non ha argomenti punta sulla confusione, per eludere le domande. Ma qui il fondatore di Repubblica esagera. I guasti che B ha inflitto all'Italia non sono le sue numerosi amanti, ma il suo smodato individualismo con cui ha assoggettato il Paese alla propria sete di denaro e potere. L'opposto della "disciplina e onore" richieste dalla Costituzione a chi svolge funzioni pubbliche - in primis il Presidente del Consiglio. Concetti che impongono rispetto delle leggi e magistrati (disciplina) e priorità dell'interesse generale su quello personale (onore).

Questi principi - e o scempio che ne ha fatto B - sono perfettamente
conosciuti da Scalfari, né va posta in dubbio la sua lucidità per
effetto dell'età. Il problema è di "aggiustamento" politico. E si è
manifestato in concomitanza con l'innamoramento di De Benedetti per l'esordiente Renzi. Da allora l'editore ha sostituito il direttore poco accomodante Mauro con il buon Calabresi, senza neanche concordare la scelta con Scalfari, che infatti parve per qualche giorno deciso a rompere. Poi la pace, il riposizionamento di Repubblica sul renzismo, fino allo smottamento del fondatore prima sull'oligarchia, poi su B. E tutto il dolore di noi lettori nel vedere un uomo con un passato così valoroso diventare il coccodrillo di se stesso, per aver sdoganato un Caimano.

Massimo Marnetto

LA FABBRICA DELLA PAURA

 


 
 
Si ode" un  balenar di Sciabole " ( Pietro Nenni ,1967).  Erano altri tempi ma a qualcuno in mente sarà venuta un'associazione di idee quando domenica scorsa  ,ospite alla trasmissione di Fazio un "always green" Silvio Berlusconi ,non eleggibile al Parlamento e come leader di Governo a causa della legge Severino che prevede la ineleggibilita' per tutti coloro che hanno riportato una condanna definitiva per delitto non colposo ,aveva proposto come "front runner " del centro destra un Generale . Certo il candidato "ideale " di Silvio Berlusconi ,a detta dello stesso ex  Cavaliere ,non era neppure a parte della sua proposta . Berlusconi voleva far intendere che alla guida del nostro Paese ,egli immaginava una personalità come per l'appunto il Generale in quiescenza Leonardo Gallitelli ,oppure l'A.D. di FIAT, FCA Italy Sergio Marchionne, oppure il Governatore della Banca Centrale Europea . Il punto però è che questa moda di mettere i Generali ad occuparsi della "Cosa Pubblica " è per l'appunto più di una semplice idea ,venuta su per caso a Silvio Berlusconi . Negli USA ,abbiamo l'incarico dato da Trump al Generale in quiescenza John Francis Kelly. Nominato Capo di Gabinetto della Casa Bianca . Per non parlare poi di altre importanti cariche pubbliche date ad altri uomini che derivano dal background del mondo delle aziende : Rex Tillerson ,ex a.d.di Exxon Mobil, Segretario di Stato, ed Steve Mnuchin ,ex Goldman Sanch ,adesso Segretario al Tesoro USA.  Nella migliore delle ipotesi quindi ,assistiamo all'ingresso trionfante del Business nella gestione della Cosa Pubblica , adesso anche gli ex Generali , da tempo in ascesa che servirebbero nella narrazione dell'ideologia e sistema di potere e governo del Neoliberismo a "garantire all'elettore medio,sempre più disinformato e sopratutto spaventato un  " Law & Order" contro : Terrorismo ,Immigrazione , incertezza ,contro la Paura . Beh ! invero non siamo molto lontani dalla denuncia che qualche giorno addietro ha pronunciato Massimo D'Alema . Il potere conservatore sta alimentando la "Fabbrica della Paura " . Una Paura del tutto ,ingiustificata perché tutti i temi ed i problemi invero agitati delle Destre se studiati e guardati con prospettiva scientifica e seria ,hanno caratteri molto diversi da quelli ,indicati dalle Destre . Eppure le Destre e Silvio Berlusconi come Trump sono un esempio perfetto ,riescono con grande successo a spaventare l'elettorato ed aver successo . È un fatto ,le Sinistre ,in Italia in previsione ed occasione delle prossime elezioni ,dovranno confrontarsi con il Tema della Paura ,agitato dalle destre . Non sarà facile ,non è nel nostro DNA parlare alle emozioni ,siamo eredi dell' Illuminismo e del Positivismo ,eppure dovremo farlo, se vorremo poter costruire una "narrazione " alternativa a quella proposta dalla Destra che si fonda sulla Paura .   È un brutto segno per la Democrazia in Occidente che da più parti si voglia far passare il messaggio subliminale che solo i "Tecnocrati ed i Generali " possano essere buoni Amministratori della Cosa Pubblica . Questo generalizzato sentimento di dileggio alla classe politica non solo non ha giustificazioni razionali e di  buon senso, è stupido e pericoloso . Pensate un attimo a quello che è accaduto la scorsa settimana in Polonia ,nel cuore dell'Europa baltica , dove sono state propalate immagini di eurodeputati polacchi con al collo la corda che serve per impiccare i condannati . Non è infatti un mistero che nell'Europa dell'Est ,si registrino già atteggiamenti anti costituzionali ,anti democratici e si immagini invece una società basata sulla Autorità assoluta e autoritaria . Siamo davanti ad una nuova Stagione Autoritaria ? Come già avvenne con altre forme ed altre condizioni negli anni Trenta dello scorso secolo ? 
 Speriamo tutti di NO, ma ho la brutta sensazione che
"Mala Tempora Currunt ".
Luca Giordano per Tre Righe

28 novembre 2017

UNA TURISTA PER CASO AL CAMPIDOGLIO

Calenda: «Raggi assente, avanti per Roma. La sindaca? Una turista per caso»


di Andrea Bassi
Ministro Carlo Calenda, il tavolo su Roma che porta il suo nome, ha terminato la parte principale del suo lavoro, la progettazione. Ne è valsa la pena?
«Certo, ne è valsa la pena per Roma. Abbiamo costruito un metodo di lavoro nuovo. Abbiamo scelto i progetti su cui puntare con gli attori pubblici e privati. Ci sono cose che potranno essere fatte subito, altre che chiederanno più tempo ma che potrebbero contribuire a dare una missione alla città».

La domanda era anche personale. Se il gioco valeva la candela. Al Pd questa iniziativa non è mai piaciuta troppo, se fallisce gliene addebiteranno la responsabilità. Se ha successo le diranno che ha aiutato un avversario come la Raggi.
«Questo tema non ce l’ho proprio nel radar. Quello che faccio, lo faccio per la mia città, su richiesta dei sindacati che si sono fatti parte attiva del rilancio di Roma. Come è noto non mi candiderò alle prossime elezioni e le questioni partitiche mi interessano meno di zero. Peraltro ho tenuto a precisare all’inizio che non ritengo i problemi economici di Roma colpa della Raggi e che il tavolo aveva lo scopo di ricostruire un clima di collaborazione. Ma una cosa la devo dire».

Prego.
«Questo lavoro è stato fatto in gran parte dal Mise con la Regione, che ha avuto un atteggiamento di grandissima apertura sui progetti, con i sindacati e le associazioni. Il Comune di Roma, invece, a questo tavolo sembra uno spettatore assente».

In che senso, scusi?
«Noi, dopo un’analisi approfondita dei dati della città, abbiamo presentato le iniziative e abbiamo identificato le risorse insieme alla Regione. E questo ci sta pure, non è un problema».

Qual è il problema allora?
«Quello che non funziona è che nelle attività che vanno fatte perché i progetti vedano la luce, il contributo del comune di Roma è zero».

La sindaca Virginia Raggi ieri uscendo dall’incontro è stata abbastanza fredda. Qualcosina, ha detto, c’è nei progetti, ma fondi nuovi non se ne vedono.
«Mettiamola così, su un miliardo e duecentocinquatasei milioni, il contributo del Comune è di 153 milioni. Come ho detto non è un problema. Sono soldi pubblici che vanno spesi per i cittadini è irrilevante da dove vengono. Quello di cui mi sono stancato è di aver messo a lavorare venti persone del mio staff, con una sindaca che viene alle riunioni come se fosse una turista per caso».

La sindaca Raggi una turista per caso?
«Sì. Guarda le cose e dice questo sì, questo forse, questo vediamo e comunque dateci più soldi. È inaccettabile. Le faccio un esempio concreto?».

Che ci dice?
«Le sembra normale che io contatto con il mio staff, Unindustria e Camera di Commercio, le prime cento imprese romane per capire quali sono i problemi e quali le opportunità, le riunisco, e la sindaca non c’è?».

Avrà avuto altri impegni istituzionali.
«Senta, per incontrare le imprese ho saltato un incontro con il premier Gentiloni e non sono andato al consiglio dei ministri. Io non faccio l’assessore della Raggi. Sono il ministro dello Sviluppo economico che sta dando una mano ad una città che versa in condizioni pietose non l’Assessore della Raggi che è pagata per farla funzionare la città».

Certo, ma lei si è interessato anche dei tavolini selvaggi dei ristoranti. Forse la sindaca avrà visto troppe invasioni di campo?
«Quando ci sono 500 pratiche inevase sulle chiusure di tavolino selvaggio, e io mando 10 persone di Invitalia, e lo staff del ministero a rifare i sistemi informatici del primo municipio, la responsabile della struttura è almeno collaborativa. La Raggi fa finta di niente, come se fosse una cosa che non le importa. Tutto questo non può andare avanti».

Nel senso che il tavolo per Roma finisce qui?
«Ci mancherebbe con tutto il lavoro fatto. Andremo avanti con la Raggi o senza la Raggi. Del resto, se questo è l’atteggiamento, è esattamente la stessa cosa. Le faccio un altro esempio».

La ascolto.
«Decidiamo con il ministero dei Beni culturali di investire una parte rilevante delle risorse di Turismo 4.0 per sviluppare un progetto di valorizzazione dei Fori imperiali. Io le chiedo di andare da Franceschini (Dario, ministro della cultura, ndr) per fare l’accordo sulla gestione e la valorizzazione congiunta dei Fori che il ministro le ha proposto da tempo. E lei sa cosa mi risponde? Quelli sono fatti miei, me la vedo io».

Ma il tavolo non nasceva per far parlare governo, Campidoglio e Regione?
«Esatto. Evidentemente pensa che ci siamo, il governo e la Regione, che fanno un lavoro per Roma mentre lei sceglie il menù come fosse al ristorante, lamentandosi dei fondi senza essere in grado di spendere nemmeno quelli che ha e senza chiarire cosa vorrebbe fare con i nuovi».

Ma con queste premesse è sicuro di poter andare avanti?
«Io vado avanti, ma non intendo accettare per un minuto in più questo atteggiamento. La signora sindaca quando si chiamano le imprese romane si presenti, le incontri e le ascolti. Perché avrebbe compreso che le principali tre società di telecomunicazioni italiane hanno detto che a causa delle delibere comunali il 5G, la banda ultralarga mobile, a Roma non può arrivare. Nel documento presentato due giorni fa ci sono 19 iniziative prioritarie sulle quali rifondare il posizionamento della capitale».

Per esempio?
«Invito tutti ad andare sul sito del ministero e vedere la presentazione. Abbiamo fatto partire una sezione dedicata a Roma del fondo di garanzia che permetterà di sostenere 100 milioni di credito alle pmi. La ministra Lorenzin è venuta con un progetto per fare a Roma tramite l’istituto superiore di sanità un centro di eccellenza per la gestione dei dati sul servizio sanitario nazionale. Il Comune non ha detto una parola. Il Coni ha presentato un’iniziativa straordinaria su un grande polo per lo sport, la Cdp i progetti di riqualificazione urbana e di social housing e si è resa disponibile a intervenire sulle start up, Ice finanzierà le principali fiere del market faire e una nuova su industria 4.0. Per non parlare degli altri progetti industriali».

Quali progetti?
«Abbiamo iniziato un negoziato con società leader nel settore aereo spazio già presenti a Roma offrendo sostegno finanziario per fare un polo per lo sviluppo dei satelliti di nuova generazione».

E il Comune?
«Nulla. Non c’è un contributo di soldi, di pensiero o di azione. Alla fine della presentazione, peraltro già rivista più volte con il suo staff, la sindaca ha detto che ci farà sapere cosa ne pensa. Bontà sua».

Almeno sui nuovi 500 autobus ho difficoltà a credere che il Campidoglio non abbia dato un contributo. 
«Sugli autobus abbiamo fatto la ricostruzione di tutti i finanziamenti locali, regionali e nazionali. Ieri al tavolo è venuta a dire che, va beh, quello è un processo che abbiamo sotto controllo non abbiamo bisogno di aiuto».

Senta, che fine ha fatto il progetto di fermare il commercio abusivo almeno nelle principali piazze di Roma?
«Avevamo proposto di utilizzare sia il decreto Franceschini che quello Minniti per rafforzare le ordinanze. Risposte zero. Poi grazie al lavoro del prefetto partiranno comunque a dicembre task force intercorpo per controllare decoro e commercio».

Come interpreta l’atteggiamento del Comune. Mancanza di volontà politica?
«Spero sia solo questo. Perché se fosse un mix di arroganza e incompetenza saremmo di fronte ad una situazione senza speranza».

Questo tavolo dava il senso di un’emergenza per Roma. Il Messaggero, in un editoriale, ha chiesto che Roma diventi una priorità per il prossimo governo. Qualsiasi esso sia.
«Sono perfettamente d’accordo. Tant’è che alla Raggi ho detto, siccome si va alle elezioni nazionali e regionali, acceleriamo sulla definizione di tutti i progetti e istituzionalizziamo il tavolo per non disperdere il lavoro fatto. Si è riservata di riflettere».

E alla fine cosa ha risposto?
«Nulla».
 
IL MESSAGGERO Sabato 25 Novembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 26-11-2017 09:27