Per il diritto all’abitare e alla migrazione; per la
tutela e l’esigibilità dei diritti
costituzionalmente garantiti.
Verso un’Alleanza Sociale per Roma
La nostra città
è da tempo attraversata da una doppia crisi sociale, la pressione abitativa e
il flusso migratorio. Una crisi che tende a cronicizzarsi, fino a trasformarsi
in una dolorosa piaga strutturale. Roma dovrebbe dar prova di lungimiranza
politica e saldezza civile, ma non riesce minimamente a dotarsi di strategie e
strumenti in grado di fronteggiare sia le cause, sia le ricadute di questa
emergenza, trascinandosi in un’inconcludenza che finisce per acuire contrasti e
contraddizioni. Un veleno sociale che scarica i suoi effetti negativi,
incrinando una coesione sociale già indebolita dalla crisi economica e di
conseguenza alimentando rancori, conflitti e istinti xenofobi.
E il peggio è che le amministrazioni
pubbliche appaiono riluttanti di fronte a tutto ciò: non si annunciano proposte
strutturate, non si predispongono progetti o pianificazioni, non si prevedono
campagne di sostegno sociale. E non di rado si preferisce ricorrere a sgomberi
e persecuzioni, come nel caso di Via Curtatone e i successivi scontri di Piazza
Indipendenza, le cui penose immagini hanno fatto il giro del mondo.
Proprio in conseguenza di quella brutta
pagina vissuta in città sembravano aprirsi prospettive risolutorie, peraltro
con l’inusuale ma concorde partecipazione di Comune, Regione e dello stesso
Ministero degli Interni. Per la prima volta si accennò alla riconversione del
patrimonio pubblico e privato dismesso verso un utilizzo sociale. Ma niente di
concreto è stato realizzato, né sembrano previste misure immediate e/o progetti
a più lungo raggio. Fuorché l’improbabile bando comunale per strutture
d’accoglienza provvisoria, il cui irrisorio intento è quello di ospitare cento
persone “in grave disagio” per un solo anno.
La domanda abitativa in città si aggira intorno
alle 50.000 unità, tra famiglie aventi diritto alla casa popolare, occupanti a
vario titolo, sfrattati per morosità, senzacasa cronici. Di minor impatto, ma
pur sempre consistente è il bisogno d’accoglienza per richiedenti asilo e
profughi, oltre a una quota d’immigrazione sfuggente. In mancanza di politiche
strutturali, questi numeri continueranno ad avere un pericoloso impatto sociale
e creare ulteriori tensioni tra gli strati popolari più esposti. E il fondato
rischio è che la città, già di suo esile e instabile, veda accrescersi povertà
e disuguaglianza, così come risentimento e infelicità, e subire ulteriori
precipitazioni conflittuali.
Per questi motivi riteniamo che debba
costruirsi un percorso di mobilitazione, con il coinvolgimento di tutte le
soggettività che si riconoscono nei contenuti del presente appello e dei due
documenti discussi, sull’abitare e sull’immigrazione, che ne costituiscono la
piattaforma rivendicativa, il cui primo appuntamento è fissato per il giorno 7
dicembre 2017, durante il quale organizzeremo un presidio in piazza del
Campidoglio, a partire dalle ore 16.00, al quale invitiamo tutti ad
intervenire.
Roma,
9 novembre 2017
Primi sottoscrittori:
Altra Europa per Tsipras – Roma
Arci Roma
Articolo 1 – MDP
Associazione Professione in
Famiglia
Baobab experience
Cgil Roma e Lazio
Coordinamento Democrazia
Costituzionale – Roma
Link Roma
Movimenti per il diritto
all’abitare
PRC Roma
Rete Numeri Pari
Rete Romaccoglie
Rete Studenti Medi Roma
Sinistra Italiana – Roma e Area
Metropolitana
Social Pride
UDU Roma
Unione Inquilini Roma
Nessun commento:
Posta un commento