27 novembre 2017

Quei "cattivi" della cd sinistra radicale

 
                                                                Achille Occhetto
 
Come Occhetto, che appoggio' il passaggio dal sistema proporzionale
ai collegi uninominali, il PD di Renzi ha imposto a colpi di voti
di fiducia una legge manifestamente anticostituzionale (chi vota
per un partito, che non sta' in una coalizione in grado di
prevalere nell'uninominale e' derubato di un terzo della
rappresentanza, che gli spetta), che favorisce la destra.
Il pretesto che si dovevano avere leggi simili nei due rami del
parlamento e' risibile, in quanto bastava abbassare lo sbarramento
del senato a quello previsto per la camera.
Invocare alleanze per contendere alla destra e al movimento
5 stelle gli eletti negli uninominali e' ridicolo, in quanto
non c'era alcuna ragione per distorcere la rappresentanza
e perche' un parlamento eletto con una legge elettorale
incostituzionale in prossimita' delle elezioni ne voti
un'altra sempre incostituzionale. Se sleale e' chi propone
leggi elettorali, che lo favoriscono, cosa si deve pensare
di chi ne impone una, che favorisce in maniera evidente
quello che dice essere il suo avversario ?
Riguardo a Bersani, ha fatto un grave errore, quando alla
fine del 2011 non si oppose alla manovra della maledizione
di casa Savoia contro la repubblica di affidare il governo
a Monti. La sua deferenza e' stata compensata con l'incarico
dimezzato dopo la vittoria di stretta misura nelle elezioni
del 2013 .
Pretendere che chi (meglio tardi che mai) si e' convinto che
il PD non ha nulla a che vedere con la sinistra aiuti questo
partito a partecipare alla rapina dei collegi uninominali non
ha alcun senso .

          Franco Buccella
 
I commenti in rete
 
Sì, hai ragione, le chiacchiere stanno a zero. Bersani ebbe la sua chance
> nel 2013: con un partito dato tra il 30 e il 35% è riuscito a fare un 26% e
> con l'aiuto di SEL. La sua campagna fu disastrosa. La trasmissione
> dell'incontro con M5S ma non con due fulmini (Lombardi e Crimo) fu
> imbarazzante per noi e umiliante per lui. Renzi non c'era, anzi lui l'aveva
> battuto alle primarie: risultato accettato senza stranguglioni. Ora si
> presenta paladino di non si capisce bene cosa, spalleggiato da un altro
> vecchio personaggio (D'Alema) e ultimamente da Camusso (trascuro l'attonito
> ideologo Speranza) accusando di politiche di destra Governo e Partito, come
> se lui fosse sbarcato proprio ora da Marte.
>
> Succede che, in un collegio uninominale, vince chi prende anche un voto di
> più degli altri: da qui l'esigenza di sommare quanto più si può e questo va
> deciso prima. Poi il candidato può essere dei miei o dei tuoi e anche questo
> va deciso prima. Chi si sfila, rischia di non far vincere chi sta
> combattendo sul filo di lana anche se gli sottrae pochi voti. E passa un
> destro o un 5S. Contenti voi...Ciao con affetto. PM
>


>
>              Secondo Renzi e i suoi seguaci  fare oggi
>              un’alleanza prima delle elezioni fra Pd e Mdp (o
>              quello che sarà) significa, con questa legge
>              elettorale, cercare di vincerle. Secondo Bersani
>              fare oggi questa alleanza, con questa legge
>              elettorale e con queste politiche in campo (quella
>              di Renzi e suoi accoliti ...) significa rischiare di
>              perdere al centro e a sinistra. E si sa bene che,
>              perlopiù, l’unione di partiti diversi hanno somme
>              elettorali a perdere. E comunque Bersani dovrebbe
>              sottomettersi al giochino di Renzi, che ha fatto
>              quella legge elettorale esattamente per fregare la
>              sinistra e, accortosi che così rischia brutto,
>              avendo fatto male i conti – e certo che non sarebbe
>              la prima volta che fa male i conti....– fa ora
>              volare le allodole fassiniane, prodiane e pisapiane
>              per convincere Bersani, con il ricatto “altrimenti
>              fai perdere la sinistra”, di aumentare con i suoi
>              voti proprio il bottino di seggi renziani. Perché
>              Bersani dovrebbe starci?
> Comunque, le chiacchiere stanno a zero. Perché dovrebbe aver
> ragione chi dice facciamo gli accordi adesso (peraltro sulla
> base della propria politica, dei vecchi rapporti di forza e dei
> propri interessi), prima che gli elettori si esprimano, e non
> chi dice: prima vediamo che dicono gli elettori e poi decidiamo?
> Se siamo ancora in democrazia, alla fin fine, contano gli
> elettori o no? Dov’è quindi lo scandalo?
> Perché  l’obiettivo di Bersani e di un qualsiasi cittadino di
> sinistra – che ritiene le politiche fatte da Renzi, Verdini,
> Alfano e la lista con la Lorenzin, Tabacci e Sanza decisamente
> fuori dal seminato di sinistra – non potrebbe essere quello “di
> vincere le elezioni”, imponendosi nelle successive trattative
> con un consistente forza di sinistra e insieme quello “di
> impedire a Renzi di vincerle”, impedendo che egli si imponga con
> le sue politiche (e i suoi interessi) e agevolando un ricambio
> nella direzione del Pd?
> Si può non essere d’accordo con nessuno gli obiettivi e le
> intenzioni di un interlocutore come Bersani, ma non si può
> impedirgli di riflettere su come si possa perseguire al meglio
> l’interesse del paese e della sinistra. Anche perche almeno per
> l’interesse della sinistra non mi pare assolutamente accettabile
> che si possa dare più credito a Renzi che a Bersani. O no?
>
>
>
>                         
>                                                               
>               
>     
>                                                               
>                                                               
>       

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