1 novembre 2017

HALLOWEEN: UNA FESTA CHE NON CI APPARTIENE



In questi giorni impazza in Italia Halloween.

Orde di zucche, scheletri, fantasmi, mostri di ogni specie invadono strade, piazze e ogni dove. Mamme e padri che per non scontentare i propri pargoli si prodigano ad accontentare le richieste dei loro piccoli ricattatori ( fosse mai che crescano con qualche complesso di inferiorità o con qualche turba psichica....). Un crescendo inarrestabile di  questa festa , iniziata in Italia un po’  in sordina una decina di anni fa, importata dagli USA, dove invece ha un senso e una lunga tradizione.

Ma lo scotto di essere un paese "feudatario" degli USA si paga anche adottandone gli usi e i costumi  anche se non appartengono alla nostra cultura , scimmiottandoli, come nel caso di Halloween,  anche in maniera patetica. 
D' altronde la fabbrica dei sogni, l'industria cinematografica americana, cos'è se non il volano dell' "american way of life"?

Purtroppo chi ne fa le spese sono i nostri figli a cui non pare vero di cogliere  questa  occasione per potersi divertire e rinfrancarsi, una su tutte,  dal peso dello studio(???).Certo dietro  questa delirio  collettivo che colpisce i nostri inconsapevoli figli, c’è dietro un’industria che ha capito bene come volgere a profitto questo impazzimento generale e che cavalca la tigre di questa pseudo festa per fare profitti. Ma se non ce la sentiamo di colpevolizzare chi gira a proprio vantaggio questa festa, non comprendiamo il silenzio assordante del nostro mondo culturale, delle istituzioni non ne parliamo proprio, che non si sono neanche minimamente preoccupate di segnalare la contaminazione dannosa a cui questa festa, che non ci appartiene, sottopone il modello culturale europeo e nella fattispecie quello italiano.

Voi mi direte che si tratta di una festa innocente, che non fa male ad alcuno Anzi tutto sommato è divertente e dissacra e allontana la paura della morte.
Noi non lo pensiamo. Anzi siamo allarmati proprio perché         questo modello culturale proviene da un Paese, che salvo eccezioni di tutto rispetto, di culturale ha ben poco. 
Un paese per esempio, per scendere ai nostri giorni, che ha votato come suo Presidente un ricco miliardario portatore di probabili interessi di parte,che ha fatto carta straccia degli accordi sul clima di Parigi, e che sta trascinando, insieme ad un altro capo di stato,suo pari, il mondo verso una guerra nucleare.

Pensate ancora che stiamo esagerando?

Ecco tutto questo ci preoccupa e ci lascia perplessi quando un bimbetto innocente bussa alla nostra porta , sbarrata, domandandoci: ”Dolcetto o scherzetto?”.

Domenico Fischetto

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