Pubblichiamo il CS del PAC LIBERO riguardante quanto successo ieri per la giornata dell'Albero 2017.
Quanto successo è veramente deprecabile
Comunicato stampa n. 25/17
IL PARCO
ARCHEOLOGICO DI CENTOCELLE, tra i siti previsti per la piantumazione per la
giornata degli alberi, SI RITROVA CON 4 ALBERI E GLI INSULTI DEGLI AMMINISTRATORI
DI ROMA CAPITALE.
Partiamo dal 30 ottobre scorso, quando Roma Capitale annuncia che saranno piantati 12.000 alberi per una grande opera di forestazione urbana, per la quale sono stati già reclutati 300 volontari.
E
vediamo i fatti di ieri, la giornata che avrebbe dovuto vedere la
concretizzazione di tutto ciò ….. i
conti e la realtà non corrispondono agli annunci:
1. i volontari sono solo alcune decine
reclutati tra le poche associazioni che hanno aderito;
2.
gli
alberi messi a dimora nei 4 siti scelti (Parco Archeologico di Centocelle, Parco
di Tor Sapienza, Garbatella e Parco Alessandrino) non sono più di 200;
3. gli alberi provengono dalla quota messa
a disposizione dalla Regione Lazio, non già da una quota aggiuntiva predisposta
da Roma Capitale.
Un quadro del tutto diverso da quanto si
racconta nel comunicato stampa e sui social network da parte dell’Amministrazione
capitolina, con tanto di foto di
assessori con vanga in mano in perfetto stile ventennio, dove si grida al
successo.
La
giornata dell’Albero, è l’applicazione di una legge dello Stato del 1992, che
riprende addirittura un regio decreto del 1923, che a Roma fece piantumare dal
1992 ad oggi 120.000 alberi (Legge 29
gennaio 1992, n. 113 e successive modifiche cd Legge Rutelli). In questa
legge ci sono inoltre le indicazioni di specifiche cure colturali
indispensabili per la sopravvivenza delle piantine come anche descritto
dettagliatamente nelle “Linee guida di forestazione urbana
sostenibile per Roma Capitale” pubblicato da
ISPRA e Roma Capitale.
Ma
ieri, nella giornata dell’Albero appunto, nessuno
di questi dettami – tra l’altro anche di uso comune – sono stati predisposti e rispettati: le 4 piantine al PAC si sono viste infilare in un buco leggermente più
grande del pane di terra, senza nessuna preparazione del terreno, senza aprire
il pane delle radici, senza un sostegno al fragile stelo, senza la recinzione
dovuta affinchè al primo sfalcio non finisca tra le erbacce, senza neanche
quella normale innaffiattura che facciamo comunemente anche solo invasando
piantine di odori.
Ma
evidentemente l’Assessorato Sostenibilità Ambientale di Roma Capitale non ha
letto, se non ha invece deliberatamente voluto non tenerne conto visto il
pressappochismo con cui è stata condotta la piantumazione, ed inoltre non ha
neanche risposto ai Comitati che nei giorni precedenti – compreso il nostro –
hanno fatto richiesta di un impegno
formale per lo sfalcio dell’erba o l’innaffiamento, senza i quali le piantine
non supereranno l’estate.
Il caso del Parco Archeologico di
Centocelle è ancor più paradossale e grottesco.
Incapace di mantenere le scadenze per la bonifica dell’area che lei stessa si è
data con l’Ordinanza
sindacale
n. 22 del 10/2/2017, Roma Capitale vuole piantare 6.000 alberi su un’area
contaminata e senza ricordarsi di presentare un progetto alla Soprintendenza
Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, a tutela del vincolo paesaggistico.
Così
l’Assessore Montanari si presenta
con il Resp della Commissione Ambiente Diaco,
il suo assistente Vitaliano Biondi, il Presidente del Municipio V Giovanni Boccuzzi, la Consigliera pentastella
Eleonora Guadagno, la capogruppo pentastellata
Taverna e…… quattro alberelli
simbolici!
E,
alle
domande dei cittadini presenti,
su quando cominceranno le attività di bonifica del Parco e la realizzazione del
secondo stralcio già finanziato, che metterebbe a disposizione dei cittadini altri
18 ettari di verde, non regge il
confronto e sbotta con un comportamento senza precedenti per un pubblico
amministratore di Roma Capitale, insultando i presenti e accusandoli di essere
complici di mafia capitale. Il video dell’accaduto è già stato consegnato
ad un avvocato per valutare una querela per diffamazione e la pubblicazione o
meno sui social del Comitato.
Tutta
l’operazione appare come un clamoroso atto di propaganda e autoriferito a cui
nella sostanza non corrisponderà nessun beneficio per i cittadini e anzi
resterà inapplicata una legge dello Stato.
Il Comitato Parco Archeologico di
Centocelle Libero vigilerà sul proseguio della vicenda e in caso di mancata
piantumazione o mancate cure colturali delle stesse si rivolgerà come fatto in
passato alla Procura della Repubblica.
Roma, 20.11.2017
Portavoci: Stefania Berrettoni, Luca
Scarnati
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