Tutto sommato non è mai cambiato molto da sempre: dai tempi
dei romani ad oggi.
Si usa lo sport o i giochi in generale per distrarre l’opinione
pubblica da problemi più gravi .
L’altro giorno è stato presentato il rapporto
Caritas sullo stato della povertà in Italia: Che è successo? Qualche passaggio
veloce sui tg e vai alla prossima notizia. Non un approfondimento.
I giovani
continuano a non trovare lavoro e si stanno lentamente inoltrando in una lost generation
senza diritti e senza futuro? Ma chi se ne frega tanto c’è il calcio.
E allora
si che la notizia riempie i tg e i giornali. Un dramma si sta profilando all’orizzonte:
l’Italia potrebbe non essere qualificata ai prossimi campionati
mondiali di calcio!!!!! Quella si che è una notizia altro i drammoni degli immigrati,
della gente che non ce la fa con redditi miseri ad andare avanti e che riempie
le mense della Caritas e dorme all’aperto ai bordi delle stazioni.
L’Italia che non và ai mondiali è il vero dramma nazionale,
quello su cui discutere, analizzare, approfondire, ricercarne le cause. I
giovani non trovano lavoro e vengono sfruttati in piccoli lavoretti senza
tutele? Ma vuoi mettere l’orgoglio di sentire l’inno di Mameli con quegli
adorabili giovanotti, strapagati, allineati che muovono le labbra fingendo di
cantarlo e poi "zompettare" con maestria dietro ad un pallone .Quello sì che è
orgoglio nazionale, che riempie i cuori e fa dimenticare "le miserie"di casa nostra.
Quindi azzurri, forza :stasera fateci vedere quello che
valete.
E se non vi doveste qualificare, niente lacrime di coccodrillo per favore: i drammi veri sono altri.
Domenico Fischetto
Nessun commento:
Posta un commento