Pubblichiamo il comunicato stampa dell'associazione PAC LIBERO in cui si denuncia che se da una parte Roma Capitale sta facendo forti campagne mediatiche, quasi propagandistiche, per il rilancio del PAC (Parco Archeologico di Centocelle) - ad es millantata piantumazione di 6.000 piantine per domenica prossima - di fatto invece lo sta svendendo al Ministero della Difesa,
Comunicato stampa n. 24/17
PARCO
ARCHEOLOGICO DI CENTOCELLE MERCE DI SCAMBIO TRA ROMA CAPITALE E IL MINISTERO
DELLA DIFESA.
ROMA
CAPITALE STA TRATTANDO CON IL MINISTERO DELLA DIFESA LA CESSIONE DI PORZIONI
DEL PAC SENZA CHE LA CITTADINANZA DEL QUADRANTE ROMA EST SIA DEBITAMENTE
COINVOLTA.
Roma Capitale, nei fatti, sta mistificando la realtà facendo solo un’opera mediatica di copertura anziché agire reali soluzioni sulle gravi problematiche che affliggono il Parco Archeologico di Centocelle.
Infatti,
incapace di mantenere le scadenze per la bonifica che lei stessa si è data con
l’Ordinanza sindacale n. 22 del 10/2/2017, Roma capitale smentisce ora nei
fatti l’atto di indirizzo politico con cui, nella sua mozione 54 impegna la
Sindaca ad “attivarsi presso il Governo
per manifestare la contrarietà di Roma Capitale a realizzare nel Parco di
Centocelle il cd Pentagono italiano”.
Roma Capitale invece sta trattando con
il Ministero della Difesa la cessione di porzioni del PAC limitandosi ad
informazioni confuse, vaghe e approssimative alla cittadinanza.
Vediamo
i fatti, le parole le lasciamo ad una Giunta che annaspa:
1. luglio 2017:
la Mozione 54 dell’Assemblea Capitolina recita, nero su bianco, che “l’Assemblea
capitolina impegna la Sindaca, la sua Giunta e l’Assessore competente ad attivarsi presso il Governo per manifestare la
contrarietà di Roma Capitale a realizzare nel Parco di Centocelle il c.d.
“pentagono italiano”, specie se in assenza di partecipazione della cittadinanza
e dei comitati”;
2.
30
ottobre us: conferenza stampa della Sindaca Raggi e
dell’Assessore Pinuccia Montanari in cui dichiarano che a partire dal 19
novembre piantumeranno 12.000 alberi a Roma di cui 6.000 al Pac, tanto da
arrivare a definirlo “bosco urbano”;
3.
31
ottobre us : Alla Commissione Capitolina congiunta
Ambiente e Salute si evidenzia che Roma
Capitale non ha tenuto conto che sul Parco insistono vincoli paesaggistici e
archeologici, e pertanto non ha presentato alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del
Comune di Roma alcun
progetto di piantumazione da condividere con chi è l’unico ente
preposto dal MIBACT a poter dire dove si può piantumare senza danneggiare i
reperti presenti nel sottosuolo, di tale entità che lo renderebbero il secondo
sito archeologico di Roma dopo i Fori Imperiali;
4.
13
novembre us: all’incontro organizzativo presso il
Dipartimento Ambiente voluto dall’assessore Montanari si scopre che i 300
volontari tanto sbandierati sui media per effettuare la piantumazione di fatto
non ci sono ed anzi si chiede ai comitati e alle associazioni invitate “le
braccia” per piantare materialmente gli alberelli. Si decreta inoltre definitivamente che il 19.11 non ci sarà nessun
inizio piantumazione perche’ “l’assessorato sta lavorando (ora ndr) con la
Sopraintendenza”. Ma intanto nei social media e sulla stampa continuano a
girare videointerviste della Sindaca e dell’Assessore Montanari che illuminano
la popolazione che non sa i fatti reali sul “bosco urbano” che nascerà al PAC.
Ci teniamo anche a sottolineare che queste 6.000 piantine verrebbero piantumate
senza il rispetto delle prescrizioni tecniche indicate dal Manuale di
Forestazione urbana prodotto da Roma Capitale stessa. Fatto che fa
ragionevolmente prevedere come in un terreno non preparato, non irrigato, senza
nessuna manutenzione ordinaria quali lo sfalcio dell’erba, piantine alte 80 cm.
di max 3 anni, siano destinate a morte certa per oltre l’80% entro l’estate 2018.
5. 15
novembre (ieri): terzo tavolo partecipato con la cittadinanza – dove di
“partecipato” c’è solo il termine usato nel titolo dell’incontro – in cui i
cittadini e i comitati – stremati dal gioco dei 4 cantoni messo in piedi da
questa Amministrazione Capitolina – scoprono che Roma Capitale sta trattando con il Ministero della Difesa la cessione
di porzioni del Parco per aprire accessi al Parco ad esclusivo uso militare e creare
una area di protezione profonda 50 metri lungo tutto il perimetro del
Pentagono.
Il V Municipio,
nella persona del suo Presidente Boccuzzi, dichiara di aver chiesto in cambio
servizi per la cittadinanza…… quali? Un eliporto al centro del Parco….. E su
questa necessità della cittadinanza caliamo un pietoso velo.
Chiaramente tutto
coperto da parole quali “è una bozza” “sono programmi di ragionamento non piani
esecutivi” mentre l’arch Pulcini dell’Assessorato all’Urbanistica proietta
slide che evidenziano invece un chiaro stato avanzamenti lavori ben più
consistente.
La fotografia di una delle slide che
riportiamo mette in evidenza il nuovo perimetro che il Comune di Roma sta
concedendo al Ministero della Difesa……ma nella Mozione
54 non si era invece impegnata a opporsi alla realizzazione del "Pentagono"?
Come Comitato Parco Archeologico di
Centocelle libero denunciamo le contraddizioni di Roma Capitale sul Parco e
soprattutto abbiamo ormai evidente che della sanificazione del PAC
(delocalizzazione autodemolitori, roghi tossici, insediamenti abusivi, bonifica
del Canalone) a questa Giunta non interessa nulla, perché sta usando il PAC
stesso come merce di scambio con il Ministero della guerra.
Si sta cambiando la geografia sociale di
un quadrante di Roma – che vedrà nei prossimi 7/10 anni confluire
7.000 militari e con loro le famiglie – tenendo
volutamente all’oscuro i 300.000 abitanti dell’area, mistificando i fatti, e
sfiancando i Comitati con riunioni inconsistenti e
prive di un valore fattuale, come quella del V Municipio di ieri, che
non identifichiamo più come interlocutore sulle problematiche del PAC viste le
numerose e continue falsità dichiarate anche in sedi ufficiali.
Roma, 16.11.2017
Portavoci: Stefania Berrettoni, Luca
Scarnati
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