L'esplosione di Treviglio avvenuta il giorno di Pasqua presso la ECB, un' azienda che produce mangimi in Lombardia, ha prodotto la morte di due operai sposati e padri di due figli . Questa tragedia sul lavoro segue quella avvenuta la settimana scorsa a Livorno ,che segue l'incidente di Pistoia dove un operaio è deceduto cascando da un traliccio. Alcuni giorni prima a Catania due vigili del fuoco avevano perso la vita a causa di un'esplosione di un edificio durante un controllo . Dall'inizio dell'anno sono ad oggi già 151 i morti in Italia a causa di incidenti sul lavoro. Se scorriamo i dati annuali degli incidenti mortali sul lavoro degli anni scorsi, scopriamo che ogni anno il tributo di sangue per infortuni sul lavoro ,porta via più di un migliaio di vite umane . Non parliamo poi degli incidenti che se non provocano la morte dei lavoratori ,spesso comportano mutilazioni e danni alla persona permanenti ed irreparabili. Siamo di fronte, è il caso di dirlo, ad un bollettino di guerra . Eppure di questa guerra e di queste vittime ,non si parla o si parla solo in occasione delle tragedie nella parte dei media, dedicata alla cronaca .Apprendiamo così che a Treviglio un figlio di una delle vittime ,attendeva il papà in auto ,che era andato a fare in quel giorno di festività un controllo straordinario alla caldaia dell'azienda ,che aveva segnalato un malfunzionamento . La politica ,la Cosa Pubblica , glissa ,si smarca ,non affronta questo problema degli infortuni sul lavoro che è diventato nel nostro Paese una vergogna . Ricordo ancora a me stesso i toni ed gli argomenti cinici e stupidi con cui un mio conoscente che per avventura era diventato un dirigente di Fintecna, una società superstite del gruppo IRI ,commentava gli incidenti mortali sul lavoro . Egli affermava con indifferenza :" sono un costo collaterale ....ed i Sindacati una bella rottura di......... " Ecco ricordo a me stesso questa frase che mi ferì e mi offese molto .Mio nonno era un operaio delle Ferrovie dello Stato ,per dire che la cultura della sicurezza del lavoro e' stata smarrita nel nostro Paese . È il fatto che un dirigente di una società ex gruppo I.R.I. per quanto becero e cinico potesse esprimersi in questi termini la dice lunga sulla cultura della prevenzione già nella industria di Stato o di quello che era stata l 'industria di Stato ,figuriamoci quindi l'industria e le aziende private . Da un controllo effettuato l'anno scorso ,è emerso che due aziende su tre ,erano fuori regola per quanto concerneva le regole ed i presidii anti infortuni nel nostro Paese . La crisi economica in questi anni ha drasticamente ridotto gli investimenti ed il rispetto delle regole e dei presidii anti infortuni ,ecco così spiegato e chiarito l'aumento geometrico ed esponenziale degli infortuni e delle morti sul lavoro . Non si tratta come ad alcuni piacerebbe far credere di "fatalità " : si tratta invece della incuria se non dell'abbandono colpevole e negligente della cultura aziendale della prevenzione e della sicurezza. Il nostro Paese era riuscito per tramite dell' impegno del Sindacato ad ottenere un buon livello se non addirittura ottimo ,di sicurezza e adeguati presidii sul lavoro mentre oggi, dopo la crisi ,dopo gli anni della cd "deregulation " , purtroppo non è più così. Diciamoci la verità ,oggi in Italia abbiamo un sistema di sicurezza sul lavoro degno di un Paese del terzo Mondo e facciamo finta di non rendercene conto. Si spiega così la latitanza ingiustificabile della Politica ,che si volta dall'altra parte. Vedo purtroppo che anche i partiti di Sinistra e centro sinistra non si smarcano da questo processo di ignavia e disinteresse ingiustificabile . Correggetemi se sbaglio ,ma anche tra le nostre file non ho sentito in questi giorni elevarsi un grido di sdegno o di protesta .Tutta la politica è colpevole e da denigrare . I politici specie quelli dei Cinque Stelle e della Lega si rivolgono ai cittadini elettori ,alludendo a scenari lunari che non hanno alcuna seria rilevanza . Penso ad es. alle vacue affermazioni di Salvini che invece di preoccuparsi delle "stragi su lavoro ...." va blaterando di eliminare le sanzioni economiche " all'orso russo .. " Insomma in Italia , nel nostro Paese siamo all'anno zero della sicurezza nel lavoro e l'attenzione per la sicurezza e l'incolumità dei lavoratori è al punto più basso inimmaginabile .Occorre fare qualcosa per fermare questa strage degli innocenti .
Luca Giordano per Tre Righe.
Nessun commento:
Posta un commento