Seconda giornata
Seconda giornata di lavori per le
donne e gli uomini di Articolo 1 a Milano presso lo Spazio Magawatt Court. Una
giornata fitta di appuntamenti per gli oltre 2000 convenuti che hanno praticamente
riempito in ogni dove lo sala, Era presente al gran completo il gotha del Movimento, a
partire dal suo ispiratore e suggeritore Massimo D’Alema, per passare poi a
Pierluigi Bersani, che non ha bisogno di presentazioni, ad Enrico Rossi, il
presidente della Regione Toscana che ha aderito convintamente al Movimento pur
avendo sostenuto il SI al referendum. E poi tutta la truppa parlamentare e no,
da Arturo Scotto a Roberta Agostini, a Guglielmo Epifani. Ospiti d’onore in
questa seconda giornata sicuramente la sempre applauditissima Emma Bonino , che
abbiamo trovato un po’ spenta e sofferente. Lucio Caracciolo, Carlo Galli,
Massimo Giannini. E poi le star televisive chiamate a coordinare i tavoli di
discussione .
Ha aperto i lavori di questa
seconda giornata , Alfredo D’Attorre
“L’obiettivo è
quello da cui prende il titolo questo appuntamento – ha esordito Alfredo D’Attorre –
di costruire le fondamenta del movimento, un neonato, in un mondo politico
sempre più complesso, sempre più lontano dai problemi e dagli interessi della
gente, delle persone, dei lavoratori, in Italia, sempre più devastata dalle
politiche dei mille giorni di Renzi, di cui si vedono gli effetti per quanto
riguarda il lavoro, le diseguaglianze, i giovani, la povertà di milioni di
persone. In Europa sempre più in crisi e in tante parti del mondo dove
prosperano guerre, dove le libertà democratiche sono state cancellate da regimi
feroci”. “Non partiamo da zero – prosegue D’Attorre – nei territori si sono
svolte iniziative, ci sono stati incontri che hanno preparato questo
appuntamento cui partecipano i nostri militanti, amministratori degli enti
locali, parlamentari insieme ad esponenti di movimenti, forze sociali.
Da Milano parte
un percorso che faremo vivere nei territori, per discutere, integrare,
confrontarci
Un cammino
difficile, il nostro, ma essenziale, l’inizio di un percorso condiviso che
nelle prossime settimane faremo vivere nei territori, per discutere, integrare.
Fatte le fondamenta si tratta di costruire la casa, una casa che non sia solo
la nostra, aperta a chi vuole entrare e vivere con noi questa esperienza,
“Ma proprio per questo, ha proseguito D’Attorre, occorre mettere in campo idee, pensieri
lunghi, la critica più ferma a quello che ha fatto e sta facendo il
Pd, leggi le proposte per la legge elettorale assolutamente non
condivisibili”. “Servono nuove idee per la sinistra, per l’Italia. Per quanto
riguarda il governo con chiarezza vogliamo esprimere le nostre priorità, le
condizioni per il nostro sostegno. In sostanza – ha concluso D’Attorre – non gridiamo
alla luna. Noi vogliamo un ancoraggio certo per l’Italia. Non c’è bisogno di
andare molto lontano. Questo ancoraggio, la nostra bandiera, si chiama
Costituzione”.
Nel suo intervento D’Alema indica tra i nuovi riferimenti per una sinistra moderna papa
Francesco. "Le grandi sfide di oggi non si vincono a livello nazionale -
dice -. Occorre avere una sinistra che sia capace di avere come modello ideale
un nuovo umanesimo, perché solo una nuova visione umanista può cambiare una
globalizzazione che altrimenti produce conflitto". Di qui l'invito a
trarre ispirazione "da Francesco, che dice che viviamo una sorta di terza
guerra mondiale a pezzi, con una molteplicità conflitti, con la globalizzazione
che ha portato sulla scena mondiale ingiustizie così profonde da mettere in discussione
la stessa tenuta dei sistemi democratici, in un mondo in cui otto famiglie
detengono le stesse ricchezze della metà più povera dell'umanità". E non
prendere invece ad esempio il finanziere "con il conto alle Cayman, la
società off-shore a Malta, che poi magari dal palco della Leopolda ci spiega
che cos'è la sinistra moderna". Perché quello, scandisce D'Alema "è
il renzismo".
"Noi siamo una piccola forza, siamo all'inizio del cammino - aggiunge D'Alema, rivolgendosi ai militanti di Mdp - . Ma ritengo che al di là della dimensione, bisogna avere l'ambizione di guardare lontano".
"Noi siamo una piccola forza, siamo all'inizio del cammino - aggiunge D'Alema, rivolgendosi ai militanti di Mdp - . Ma ritengo che al di là della dimensione, bisogna avere l'ambizione di guardare lontano".
"se ci sarà un vero governo di
centrosinistra, la prima cosa da fare è cambiare la Bossi-Fini. Questa legge,
che nessun governo ha avuto il coraggio di rimuovere, è disastrosa per l'Italia
e ha l'effetto di avere reso quasi impossibile l'immigrazione legale in Italia,
perché pone condizioni irrealizzabili. Bisogna tornare alla legge
Turco-Napolitano".
Standing ovation per il leader maximo da
parte del suo fedelissimo pubblico.
Secondo Panel “Europa, frontiere , identità”
con Enrico Rossi, Emma Bonino, Carlo Galli. Coordinatore Gianluigi Paragone
È senz’altro vero ,
attacca il Governatore della Toscana che
il debito pubblico rappresenta un ostacolo alla ripresa e alla crescita del
nostro paese, ma mi sia consentito di dire che anche le politiche di austerità,
di tagli agli investimenti e di tagli allo stato sociale hanno, alla fine,
prodotto ulteriore recessione, ulteriori aumenti del debito pubblico, oltre che
prodotto nel paese un forte risentimento, un rancore, una avversione anche nei
confronti dell’Europa. Credo che la sinistra debba spezzare questo
circolo, che non è virtuoso, anzi l’opposto. Più si tagliano gli investimenti,
meno si fanno politiche sociali, più noi rischiamo di vedere ridursi la
ricchezza e, in questo modo, aumentare il rapporto del debito. A me pare che,
su questo, con l’Europa occorre un chiarimento. E’ un chiarimento che Renzi
non ha fatto, perché è altrettanto evidente che quella flessibilità che
l’Europa ha concesso al nostro Governo negli ultimi anni, è stata – usiamo una
parola gentile – spesa in bonus e in mance e non ha dato quei risultati di
crescita e di occupazione che doveva dare. Il mondo socialista, la sinistra
europea devono avviare una riflessione seria sulla la destra della Merkel,
e consentitemi, anche sulle larghe intese: insieme ad altri fattori, le larghe
intese sono all’origine della crisi di consenso dell’Europa, Credo,conclude
Rossi, che ci sia un punto su cui possiamo ragionare e negoziare con l’Europa,
quello degli investimenti. Da Presidente di Regione posso dire con chiarezza
che gli investimenti sono diminuiti proprio quando, al contrario, dovevano
aumentare. Il settennato europeo dei fondi strutturali che stiamo spendendo è
inferiore al settennato precedente. Era l’1,2 del PIL europeo, adesso è solo lo
0,9. Quando proprio avevamo bisogno di interventi pubblici, di investimenti, di
politiche sociali per il lavoro e per l’occupazione, l’Europa ha scelto di
tagliare...
Purtroppo la scena a
Rossi è stata rubata dalla presenza di Emma Bonino, che però non abbiamo
trovato graffiante come al solito e stimolante per gli ospiti. Piuttosto è
sembrata protesa a promuovere gli interessi radicali come la sottoscrizione per
l’abolizione della Bossi Fini. Non una parola ha speso per Giulio Regeni, cosa
che invece ha fatto D’Alema.
Terzo Panel “L’Italia e le scelte da compiere” Piccolo cambio di programma dovuto al forfait di De Bortoli ( indovinate perché?). De Angelis coordina il dibattito tra Enrico Rossi, Pierluigi Ciocca e Massimo Giannini.
Una volta preso posto, Bersani parte dal grande problema dell'Italia: la crescita. "In questi tre anni abbiamo raccontato che stavamo uscendo dai problemi. Questo ci costerà. Nell'epoca dei più bassi tassi di interesse della storia siamo riusciti ad aumentare debito e a diminuire gli investimenti. Siamo invece dentro ai problemi. Il lavoro è diventato più indebolito e ricattabile. I servizi sono diminuiti". E allora, prosegue Bersani, "qualche spunto sul nostro programma. Il lavoro lo danno gli investimenti non gli sgravi e il bonus. Gli assi degli investimenti sono l'innovazione in campo industriale e dei servizi e un grande piano di manutenzione del Paese sul territorio".La "sinistra di governo può presentarsi nelle forme di un centrosinistra plurale nella politica e nei soggetti sociali, associativi e nei corpi intermedi. Le società complesse - conclude Bersani, citando Gramsci - non le governi solo con il governo se non discuti e non crei pensiero, cultura, relazioni". Con riferimentoi a Veltroni per il richiamo, di cui si diceva all'inizio, sui "temi del lavoro non si possono affrontare come si faceva nel 900". "Grazie a Veltroni. Io sono per gli accordi che sindacato, Fiom compresa, hanno fatto con Ducati e Lamborghini con i tedeschi", accordi che "possono essere d'esempio. E parliamo della Germania di questo secolo, non del secolo scorso".
Anche per lui applausi a scena aperta .
I lavori sono stati
sospesi per permettere un po’ di respiro ai partecipanti dopo un cosi impetuoso
e profondo diluvio di concetti e poi il loro trasferimento a Porta
Venezia per partecipare al corteo “INSIEME SENZA MURI” In marcia per un mondo,
come recita il volantino, aperto ed inclusivo. Per nuove politiche di
accoglienza ed integrazione. Per nuovi diritti di cittadinanza. Contro tutti i
razzismi. INSIEME SENZA MURI. Una manifestazione coloratissima, una festa, con
gruppi etnici in costume tipico, tra danze e musica. Una festa di quanti curano
i nostri anziani, lavorano nelle fabbriche come nei ristoranti e via elencando
spesso sottopagati, sfruttati ed
umiliati. Accanto tutta la sinistra a manifestare e a solidarizzare con loro. Una
festa insomma che ci ha riaperto il cuore e ci ha ridato speranza per un’Italia
solidale ed inclusiva. La manifestazione , un lunghissimo serpentone, che si è snodato per quasi tre chilometri con oltre
centomila partecipanti, si è conclusa a Piazza Castello.
Per i partecipanti
alla kermesse di Articolo 1 la giornata non si era però conclusa con questa marcia
. Infatti “per i sopravvissuti” eran programmati gli incontri al MegaWatt sui
gruppi di lavoro tematici::Lavoro e giustizia fiscale, Sanità e Welfare, Ambiente
e conversione ecologica, Scuola, Università e Beni Culturali, Legalità e
questione morale. Di questi gruppi riferiremo a parte
E dopo i gruppi
tematici , l'incontro per i coordinamenti territoriali e i soli amministratori di Articolo 1, non tantissimi in verità, è stato rimandato all' inizio della terza giornata.Per fortuna!!!
Insomma una giornata
intensa ed emozionante che sicuramente lascerà un segno a chi vi ha partecipato.
Domenico Fischetto
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