21 maggio 2017

FONDAMENTA L'Italia nel mondo nuovo Milano 19-20-21 maggio seconda giornata






Seconda giornata
Seconda giornata di lavori per le donne e gli uomini di Articolo 1 a Milano presso lo Spazio Magawatt Court. Una giornata fitta di appuntamenti per gli oltre 2000 convenuti che hanno praticamente riempito in ogni dove lo sala, Era presente al gran completo il gotha del Movimento, a partire dal suo ispiratore e suggeritore Massimo D’Alema, per passare poi a Pierluigi Bersani, che non ha bisogno di presentazioni, ad Enrico Rossi, il presidente della Regione Toscana che ha aderito convintamente al Movimento pur avendo sostenuto il SI al referendum. E poi tutta la truppa parlamentare e no, da Arturo Scotto a Roberta Agostini, a Guglielmo Epifani. Ospiti d’onore in questa seconda giornata sicuramente la sempre applauditissima Emma Bonino , che abbiamo trovato un po’ spenta e sofferente. Lucio Caracciolo, Carlo Galli, Massimo Giannini. E poi le star televisive chiamate a coordinare i tavoli di discussione .
Ha aperto i lavori di questa seconda giornata , Alfredo D’Attorre
“L’obiettivo è quello da cui prende il titolo questo appuntamento – ha esordito Alfredo D’Attorre – di costruire le fondamenta del movimento, un neonato, in un mondo politico sempre più complesso, sempre più lontano dai problemi e dagli interessi della gente, delle persone, dei lavoratori, in Italia, sempre più devastata dalle politiche dei mille giorni di Renzi, di cui si vedono gli effetti per quanto riguarda il lavoro, le diseguaglianze, i giovani, la povertà di milioni di persone. In Europa sempre più in crisi e in tante parti del mondo dove prosperano guerre, dove le libertà democratiche sono state cancellate da regimi feroci”. “Non partiamo da zero – prosegue D’Attorre – nei territori si sono svolte iniziative, ci sono stati incontri che hanno preparato questo appuntamento cui partecipano i nostri militanti, amministratori degli enti locali, parlamentari insieme ad esponenti di movimenti, forze sociali.
Da Milano parte un percorso che faremo vivere nei territori, per discutere, integrare, confrontarci
Un cammino difficile, il nostro, ma essenziale, l’inizio di un percorso condiviso che nelle prossime settimane faremo vivere nei territori, per discutere, integrare. Fatte le fondamenta si tratta di costruire la casa, una casa che non sia solo la nostra, aperta a chi vuole entrare e vivere con noi questa esperienza,   “Ma proprio per questo, ha proseguito D’Attorre,  occorre mettere in campo idee, pensieri lunghi, la critica più ferma a  quello che ha fatto e sta facendo il  Pd, leggi le proposte per la legge elettorale assolutamente non condivisibili”. “Servono nuove idee per la sinistra, per l’Italia. Per quanto riguarda il governo con chiarezza vogliamo esprimere le nostre priorità, le condizioni per il nostro sostegno. In sostanza – ha concluso D’Attorre – non gridiamo alla luna. Noi vogliamo un ancoraggio certo per l’Italia. Non c’è bisogno di andare molto lontano. Questo ancoraggio, la nostra bandiera, si chiama Costituzione”.
 Dopo l’applauditissimo discorso di apertura  di D’Attorre , si entra nel vivo con il primo panel “La crisi della globalizzazione” composto da Massimo D’Alema, Lucio Caracciolo , Ferdinando Nelli Feroci. Coordinatore Corrado Formigli..
Nel suo intervento D’Alema indica tra i nuovi riferimenti per una sinistra moderna papa Francesco. "Le grandi sfide di oggi non si vincono a livello nazionale - dice -. Occorre avere una sinistra che sia capace di avere come modello ideale un nuovo umanesimo, perché solo una nuova visione umanista può cambiare una globalizzazione che altrimenti produce conflitto". Di qui l'invito a trarre ispirazione "da Francesco, che dice che viviamo una sorta di terza guerra mondiale a pezzi, con una molteplicità conflitti, con la globalizzazione che ha portato sulla scena mondiale ingiustizie così profonde da mettere in discussione la stessa tenuta dei sistemi democratici, in un mondo in cui otto famiglie detengono le stesse ricchezze della metà più povera dell'umanità". E non prendere invece ad esempio il finanziere "con il conto alle Cayman, la società off-shore a Malta, che poi magari dal palco della Leopolda ci spiega che cos'è la sinistra moderna". Perché quello, scandisce D'Alema "è il renzismo".

"Noi siamo una piccola forza, siamo all'inizio del cammino - aggiunge D'Alema, rivolgendosi ai militanti di Mdp - . Ma ritengo che al di là della dimensione, bisogna avere l'ambizione di guardare lontano".
"se ci sarà un vero governo di centrosinistra, la prima cosa da fare è cambiare la Bossi-Fini. Questa legge, che nessun governo ha avuto il coraggio di rimuovere, è disastrosa per l'Italia e ha l'effetto di avere reso quasi impossibile l'immigrazione legale in Italia, perché pone condizioni irrealizzabili. Bisogna tornare alla legge Turco-Napolitano".
Standing ovation per il leader maximo da parte del suo fedelissimo pubblico.
Secondo Panel “Europa, frontiere , identità” con Enrico Rossi, Emma Bonino, Carlo Galli. Coordinatore Gianluigi Paragone


È senz’altro vero , attacca il Governatore della Toscana  che il debito pubblico rappresenta un ostacolo alla ripresa e alla crescita del nostro paese, ma mi sia consentito di dire che anche le politiche di austerità, di tagli agli investimenti e di tagli allo stato sociale hanno, alla fine, prodotto ulteriore recessione, ulteriori aumenti del debito pubblico, oltre che prodotto nel paese un forte risentimento, un rancore, una avversione anche nei confronti dell’Europa. Credo che la sinistra debba spezzare questo circolo, che non è virtuoso, anzi l’opposto. Più si tagliano gli investimenti, meno si fanno politiche sociali, più noi rischiamo di vedere ridursi la ricchezza e, in questo modo, aumentare il rapporto del debito. A me pare che, su questo, con l’Europa occorre un chiarimento. E’ un chiarimento che Renzi non ha fatto, perché è altrettanto evidente che quella flessibilità che l’Europa ha concesso al nostro Governo negli ultimi anni, è stata – usiamo una parola gentile – spesa in bonus e in mance e non ha dato quei risultati di crescita e di occupazione che doveva dare. Il mondo socialista, la sinistra europea devono avviare una riflessione seria sulla la destra della Merkel, e consentitemi, anche sulle larghe intese: insieme ad altri fattori, le larghe intese sono all’origine della crisi di consenso dell’Europa, Credo,conclude Rossi, che ci sia un punto su cui possiamo ragionare e negoziare con l’Europa, quello degli investimenti. Da Presidente di Regione posso dire con chiarezza che gli investimenti sono diminuiti proprio quando, al contrario, dovevano aumentare. Il settennato europeo dei fondi strutturali che stiamo spendendo è inferiore al settennato precedente. Era l’1,2 del PIL europeo, adesso è solo lo 0,9. Quando proprio avevamo bisogno di interventi pubblici, di investimenti, di politiche sociali per il lavoro e per l’occupazione, l’Europa ha scelto di tagliare...
Purtroppo la scena a Rossi è stata rubata dalla presenza di Emma Bonino, che però non abbiamo trovato graffiante come al solito e stimolante per gli ospiti. Piuttosto è sembrata protesa a promuovere gli interessi radicali come la sottoscrizione per l’abolizione della Bossi Fini. Non una parola ha speso per Giulio Regeni, cosa che invece ha fatto D’Alema.



Terzo Panel “L’Italia e le scelte da compiere” Piccolo cambio di programma dovuto al forfait di De Bortoli ( indovinate perché?). De Angelis coordina il dibattito tra Enrico Rossi, Pierluigi Ciocca e Massimo Giannini.

Una volta preso posto, Bersani parte dal grande problema dell'Italia: la crescita. "In questi tre anni abbiamo raccontato che stavamo uscendo dai problemi. Questo ci costerà. Nell'epoca dei più bassi tassi di interesse della storia siamo riusciti ad aumentare debito e a diminuire gli investimenti. Siamo invece dentro ai problemi. Il lavoro è diventato più indebolito e ricattabile. I servizi sono diminuiti". E allora, prosegue Bersani, "qualche spunto sul nostro programma. Il lavoro lo danno gli investimenti non gli sgravi e il bonus. Gli assi degli investimenti sono l'innovazione in campo industriale e dei servizi e un grande piano di manutenzione del Paese sul territorio".La "sinistra di governo può presentarsi nelle forme di un centrosinistra plurale nella politica e nei soggetti sociali, associativi e nei corpi intermedi. Le società complesse - conclude Bersani, citando Gramsci - non le governi solo con il governo se non discuti e non crei pensiero, cultura, relazioni". Con riferimentoi a Veltroni per il richiamo, di cui si diceva all'inizio, sui "temi del lavoro non si possono affrontare come si faceva nel 900". "Grazie a Veltroni. Io sono per gli accordi che sindacato, Fiom compresa, hanno fatto con Ducati e Lamborghini con i tedeschi", accordi che "possono essere d'esempio. E parliamo della Germania di questo secolo, non del secolo scorso".



Anche per lui applausi a scena aperta .



I lavori sono stati sospesi per permettere un po’ di respiro ai partecipanti dopo un cosi impetuoso e profondo diluvio di concetti e poi il loro trasferimento a Porta Venezia per partecipare al corteo “INSIEME SENZA MURI” In marcia per un mondo, come recita il volantino, aperto ed inclusivo. Per nuove politiche di accoglienza ed integrazione. Per nuovi diritti di cittadinanza. Contro tutti i razzismi. INSIEME SENZA MURI. Una manifestazione coloratissima, una festa, con gruppi etnici in costume tipico, tra danze e musica. Una festa di quanti curano i nostri anziani, lavorano nelle fabbriche come nei ristoranti e via elencando spesso sottopagati, sfruttati  ed umiliati. Accanto tutta la sinistra a manifestare e a solidarizzare con loro. Una festa insomma che ci ha riaperto il cuore e ci ha ridato speranza per un’Italia solidale ed inclusiva. La manifestazione , un lunghissimo serpentone, che si è snodato per quasi tre chilometri con oltre centomila partecipanti, si è conclusa a Piazza Castello.
Per i partecipanti alla kermesse di Articolo 1 la giornata non si era però conclusa con questa marcia . Infatti “per i sopravvissuti” eran programmati gli incontri al MegaWatt sui gruppi di lavoro tematici::Lavoro e giustizia fiscale, Sanità e Welfare, Ambiente e conversione ecologica, Scuola, Università e Beni Culturali,  Legalità e questione morale. Di questi gruppi riferiremo a parte
E dopo i gruppi tematici ,  l'incontro per i coordinamenti territoriali e i soli amministratori di Articolo 1, non tantissimi in verità, è stato rimandato all' inizio della terza giornata.Per fortuna!!!
Insomma una giornata intensa ed emozionante che sicuramente lascerà un segno a chi vi ha partecipato.
Domenico Fischetto

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