27 maggio 2017

PARLANDONE UNA SERA ALLA CASA DELLA PARTECIPAZIONE

A un incontro promosso da Articolo 1 alla Casa della Partecipazione a San Lorenzo, incontro molto interessante e stimolante cui hanno partecipato anche alcuni vecchi compagni che non vedevo dai tempi del Circolo PD di Via Catanzaro, mi ha colpito l'intervento di un giovane competente e preparato che, senza mezzi termini, deciso e diretto, ha tra l'altro definito il M5S un irrecuperabile movimento fascista. Mi sono sempre detto: possibile che chi è schierato a sinistra non si renda conto che il successo dei 5 Stelle, il loro essere diventati in qualche anno la prima forza politica del Paese, è frutto anche del fallimento/tradimento di una certa sinistra passata armi e bagagli a sottoscrivere il primato di una economia e di un mercato liberista? Ma quanto è indispensabile, per chi ha perso identità e peso nel gioco politico, poter disporre di un capro espiatorio definendo come male fascista assoluto la forza da cui sulla scena politica è stato in parte soppiantato? E' così, ricorrendo ai dettami e ai canoni della politica scolastica, che si pensa di salvare la propria purezza ideologica? La propria identità in questa fase politica, l'identità di una sinistra all'altezza, va costruita sulla base della definizione di un progetto e un programma, non rassicurandosi distribuendo etichette a destra e a manca. A meno che la nuova faccia del fascismo non sia quella di chi si taglia lo stipendio a favore della piccola impresa, e organizza una marcia Perugia-Assisi per reclamare a favore di chi sta in difficoltà un reddito minimo di cittadinanza. Perché, se questo fosse il nuovo fascismo, non mi pare che rechi un così grande pericolo.
Gian Carlo Marchesini

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