29 maggio 2017

TOMASO MONTANARI DICE LA SUA SULLA TRE GIORNI DI ARTICOLO 1 MDP


Noi che abbiamo seguito la tre giorni a Milano di Articolo 1 ci ritroviamo moltissimo con il pensiero di Montanari che riportiamo a seguire  Continuare ad insistere per un dialogo e una coalizione che includa anche il centro è un'operazione che porterebbe  scarsi risultati e non risponderebbe alle esigenze dei cittadini, che vogliono il cambiamento, un vero cambiamento  che può arrivare solo attraverso una forza ,anima e cuore,  di sinistra. Pare strano ma questo discorso semplice ,non lo hanno capito i gruppi dirigenti di Articolo 1 che nei fatti si comportano come la casa madre da cui provengono, il PD, assumendo atteggiamenti verticistici e autoreferenziali, trattando la base, cioè  quanti spontaneamente si sono messi a disposizione, come utili idioti non condividendone le scelte e le strategie. Si fa un gran criticare i comportamenti del M5S che usa la rete per ascoltare la base. Articolo 1 MDP nemmeno quella. I riferimenti sono i capibastone e solo con quelli si condividono le scelte e le strategie nonché si dividono le cariche al vertice. Non capire che una forza di sinistra può essere veramente vincente non appartiene alla cultura di molti dirigenti di Articolo 1 che invece si guardano l'ombelico e aspettano che gli altri aderiscano alle loro posizioni, .
Roba da non crederci!!!!
 Se veramente l'operazione di Renzi &Co andrà in porto, con lo sbarramento al 5 per cento e con il fallimento dell'unione di sinistra , con programmi e parole d'ordine chiare, Articolo 1 , Sinistra Italiana , Possibile e tutte le stelline della Galassia della sinistra italiana scompariranno.
  E con loro scomparirà il sogno della creazione di un quarto polo rappresentato da un partito di sinistra  . E chissà quanto altro tempo ci vorrà per metterli intorno ad un tavolo.
Nel frattempo l'Italia affonderà.
Domenico Fischetto
“Si continua a immaginare un centro-sinistra, cioè una formazione moderata e neoblairiana, quando è evidente che le politiche centriste e moderate hanno partorito una diseguaglianza ferina, e una terribile infelicità generale. Solo una sinistra-sinistra (e non già un centro-sinistra) può portare al voto i milioni di giovani che il 4 dicembre hanno battuto un gran colpo per dire No.”
“ La leadership di Giuliano Pisapia (il sindaco dell'Expo e un uomo del Sì al referendum costituzionale) è il sigillo di questa ennesima versione del centrismo. E infatti Pisapia continua a predicare il dovere di un'unità col Pd renziano: che per una sinistra vera è indistinguibile (politiche alla mano) da qualunque centro-destra liberista europeo.”
“E’ diffusa la sensazione di una certa confusione tra mezzi e fini. Come se la principale preoccupazione dei pezzi di sinistra che provano ad unirsi fosse quella di garantire un futuro materiale ai loro apparati. Quasi che l'obiettivo primario sia cercare di andare in Parlamento: e non cercare di capire a cosa servirebbe andarci.”
Montanari conclude dicendo invece cosa si dovrebbe fare per riportare la sinistra a votare: “Una grande lista civica nazionale: di sinistra, ma senza contenere gli apparati della sinistra.»
GCM

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