9 maggio 2017

INCENDIO DI POMEZIA: " EI FU ECO X ".... ORA TUTTI A GIOCARE A CALCETTO !

 
 

 
Ei fu Eco X. Il 5 maggio a Pomezia si è consumato l’incendio della società di gestione dei rifiuti speciali ,pericolosi e non, producendo una nube nera e tossica che ha oscurato il cielo al sud della Capitale. Nonostante le 10 squadre dei vigli del fuoco impiegate, il rogo è stato domato dopo tre giorni e, la Procura di Velletri ha disposto il sequestro dell’impianto e incaricato l’Arpa di verificare il grado di diossina eventualmente sprigionatosi nell’aria. Si assiste ad un disastro ambientale di dimensioni incalcolabili. Un disastro annunciato, a quanto pare. Risale infatti a sei mesi fa la lettera che il comitato di quartiere ‘Castagnetta Cinque Poderi’ ha inviato al sindaco pentastellato Fabio Fucci e al capo dei vigili urbani del comune di Pomezia in cui si segnalava la presenza di immondizia nel piazzale della Eco X e il pericolo che potessero svilupparsi degli incendi. “Dal comune non abbiamo ricevuto mai alcuna risposta” Spiega Giuseppe Martinelli, presidente del comitato di quartiere.

Sulla scorta di questi elementi, il Codacons ha chiesto alla Procura di Velletri di estendere le indagini al Comune di Pomezia, al comando dei vigili urbani e all’Asl di competenza, perché, come dichiara Carlo Rienzi, presidente del Codacons,  “E’ doveroso far luce sulle possibili fattispecie di concorso in incendio, disastro ambientale, diffusione di sostanze tossiche ed omissione di atti d’ufficio”.

Intanto la Coldiretti, a seguito dell’ordinanza del commissario straordinario del Comune di Ardea Antonio Tedeschi di divieto di raccolta degli ortaggi e di pascolo degli animali sui circa 4 ettari del territorio circostante, lancia l’allarme di 150 aziende agricole che si trovano in seria difficoltà. Infatti, non poter raccogliere e vendere i propri prodotti, per gli agricoltori locali, significa vivere una crisi economica non indifferente.
Non si è fatto attendere lo scaricabarili e il giochino del rimpallo delle responsabilità tra Virginia Raggi e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha scongiurato l’emergenza amianto in quanto dai risultati delle indagini dell’Arpa i livelli sembrano tutti nella norma.
Filiberto Zaratti, deputato di Articolo1-mdp, ha presentato un' interrogazione al Ministro dell’Ambiente, della tutela del territorio e del mare, per far luce sulla vicenda e capire a quando risalgono gli ultimi controlli da parte delle autorità competenti sulla gestione dei rifiuti stoccati nel sito e quali sono, allo stato attuale,  le risultanze dei monitoraggi ambientali effettuati dall’Arpa Lazio.

Il sindaco grillino ha detto di avere tutto sotto controllo, mentre la grillina della Capitale ha tempestivamente passato la palla alla Regione Lazio dichiarando che “questa vicenda e quanto ne consegue è competenza regionale”, come se la città Metropolitana fosse costituita soltanto dai 15 municipi di Roma. D’altro canto questo è il risultato della legge Delrio, per cui il sindaco di Roma è di fatto anche il sindaco dell’intera area metropolitana, ma poiché ad eleggerlo sono solo i cittadini romani, quale interesse dovrebbe avere a gestire le contraddizioni di tutto il territorio dell’ex provincia se poi per garantirsi la poltrona bastano i voti di chi vive all’interno del Grande Raccordo Anulare?

Intanto qualcuno si sta chiedendo quale sarà il destino dei circa 50 lavoratori della Eco X?
Quella però è competenza del Ministro del Lavoro che una soluzione sicuramente la troverà… tutti a giocare a calcetto.
 
Maura Pisciarelli

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