31 maggio 2017

IL PACCO DONO



Un " pacco regalo agli USA " cosi si intitola l ' ultima provocazione nord coreana agli USA. Di cosa si tratta? la Corea del Nord avrebbe elaborato una piattaforma per il lancio di vettori a corto raggio ,missili di derivazione Scud capaci di aver una precisione sul bersaglio dell ordine di 7 metri .  Ciò significa che Pyongyang sarebbe capace di colpire le portaerei USA ,adesso sono tre,che si trovano ad incrociare al largo della costa del Nord Corea. Allo stesso tempo Pyongyang sta ultimando gli esperimenti per lanciare un missile intercontinentale ,quindi a lungo raggio ,capace di trasportare una testata nucleare e colpire il territorio metropolitano USA, e di altri Paesi: Australia Nuova Zelanda, oltre naturalmente al Giappone. La situazione diventa giorno per giorno più complicata. In queste ore si sono succeduti dei contatti ad alto livello tra diplomatici cinesi e giapponesi. Il più alto diplomatico cinese Yang Jiechi si è incontrato a Tokyo con il consigliere per la sicurezza nazionale giapponese Shotaro Yachi. Sul piano internazionale quindi si ha adesso il pieno e serio impegno di Pechino per affrontare e risolvere la crisi nord coreana in via diplomatica. Non può sfuggire agli osservatori internazionali che Pechino ha interrotto/sospeso l ' esportazione di carbone alla Corea del Nord per fare serie e concrete pressioni sul governo di Pyongyang affinché interrompa i test missilistici . Siamo già  a quota nove esperimenti dall'inizio dell 'anno . Pyongyang non sembra interessata e condizionabile da Pechino , sebbene dal punto di vista economico per la sua sopravvivenza dipenda da Pechino . Questi fatti apparentemente non spettacolari ci dovrebbero invece preoccupare  perché spiegano meglio di qualsiasi esempio qual' è in verità il cd " stato dell ' arte " della crisi nel Sud Est Asiatico. Esiste un problema, serio, di sicurezza per la Corea del Sud, il Giappone, la Australia,la Nuova Zelanda,gli USA , ed esiste a latere un altro problema legato alle ambizioni cinesi relative al Mar Cinese, gli arcipelaghi delle Paracels, Spratlys, Scarborough, comprese tra il Vietnam,le Filippine,il Brunei, Taiwan,e lo stesso Giappone. Quindi come è facile comprendere il piano della crisi nord coreana si intreccia con un piano trasversale molto più ampio,che riguarda un problema egemonico sul Mar Cinese,che non solo è ricco,molto di risorse naturali gas petrolio ed altro,ma assolutamente strategico per i traffici commerciali di quello che oggi sta diventando il centro del mondo ed uno dei massimi Hub della " nuova via della Seta" a cui Pechino sta dedicando tutta se stessa e che potrebbe in breve farle fare un salto in avanti e consegnarle un vantaggio su tutti gli altri competitors non più colmabile. La partita quindi ha una posta in gioco molto più alta della semplice apparenza di un leader Kim Jong-Un già definito , non senza una certa ironia dalla stampa, come " bimbo-minchia". Certo è che nessun Paese che sia minimamente serio, può accettare di subire una estorsione da uno Stato Canaglia che apertamente minaccia di scatenare la apocalisse nucleare se non gli fosse riconosciuto lo Status di Potenza Nucleare. Infatti se la pretesa folle di Pyongyang fosse tollerata ,domani molti altri seguirebbero il suo esempio ed il Mondo sarebbe un posto molto meno sicuro . Le armi una volta raccolte e rese operative infatti ,come dimostra la storia , vengono utilizzate e quindi la proliferazione nucleare sarebbe il peggior viatico per l ' Umanità che potremmo attenderci. Ecco perché la crisi della Corea del Nord non è solo propaganda politica . Esiste un problema vero che investe la sicurezza,che investe le aspirazioni egemoniche ,che rimanda ad un più ampio problema della supremazia su scala mondiale, che non deve essere assolutamente sottovalutato e potrebbe condurre per davvero ad un conflitto dall ' esito imprevedibile .
Luca Giordano per Tre Righe.

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