9 maggio 2017
LEGGE ELETTORALE, LE PROPOPOSTE IN DISCUSSIONE
Pubblichiamo questa interessante e istruttiva analisi della situazione, a cui
Dopo la sentenza 35/2017, alla camera dell’italicum è rimasto un proporzionale con premio di maggioranza alla lista che raggiunge il 40% dei voti. Se nessuno arriva a quella soglia, il sistema funziona come un proporzionale puro, con sbarramento al 3%.
La legge elettorale per l’altro ramo del Parlamento è quello che rimane del cosiddetto porcellum dopo la sentenza 1/2014. Eliminato il premio di maggioranza, resta un sistema proporzionale con sbarramento. Le coalizioni tra liste diverse, a differenza della camera, sono ancora ammesse e incidono sulle soglie per entrare in parlamento.
Quindi attualmente in Italia le elezioni per Camera e Senato sono regolate da sistemi elettorali diversi. Su quest’incoerenza è intervenuto il presidente della repubblica Sergio Mattarella, che ha chiesto alle forze politiche di armonizzare la legge elettorale per i due rami del Parlamento prima di andare a votare.
Sono 31 le proposte di legge elettorale all’esame della commissione affari costituzionali di Montecitorio. La scelta è davvero molto ampia: si va dai sistemi proporzionali quasi puri a quelli maggioritari, a uno o due turni. Passando per le riedizioni del Mattarellum e gli adattamenti alle decisioni della consulta. Vediamole nel dettaglio.
Rispetto a questa serie di possibilità, quali sono le posizioni ufficiali dei partiti? In diversi casi le forze politiche non sembrano affatto monolitiche sul modello da adottare. Il solo Partito Democratico, ad esempio, ha all’attivo 11 su 31 delle proposte sul tavolo della commissione. 4 progetti di legge hanno come primo firmatario un membro del gruppo misto, mentre sono 3 le proposte provenienti dai membri di Articolo 1-Mdp. Curiosamente però sono state tutte depositate prima che il gruppo si costituisse ufficialmente: una è stata firmata da Roberto Speranza, quando era ancora membro del Pd, mentre le altre due da Alfredo D’Attore e Stefano Quaranta quando si trovavano nel gruppo di Sinistra italiana.
Il ritorno al Mattarellum, la proposta ufficiale del Pd, si regge su numeri fragili. La sua approvazione nell’aula di Montecitorio è possibile ma politicamente difficile. Anche ammettendo il voto compatto dei gruppi di Pd, Lega, Scelta civica-Ala-Maie (la cui proposta peraltro non coincide perfettamente con il Mattarellum) si arriva ad appena 317 seggi su 630. A questi potrebbero aggiungersi i voti di altri deputati firmatari di progetti di legge simili, e quelli della componente Cor. Ma al Senato la soglia della maggioranza è molto più lontana: Pd e Lega insieme hanno solo 111 senatori su 320.
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