6 maggio 2017

Recensione film d'animazione : EAST END di Luca Scanferla e Giuseppe Squillaci ( detti SKANF&PUCCIO )


 

Sceneggiatura SKANF & PUCCIO con Federico Moccia.

Character Design Andrea Minella.

Musiche di Georges Pascal Marchese, Alessandro Cagnizzi, Marco Dalla Chiesa, Gianmarco Mondi, Giuseppe Squillaci, Game Zero, Superobots.

Voci: Francesca Rinaldi, Germana Savo, Roberta Chelini, Alessandro Scaretti, Stefano Thermes, Gianluca Solombrino, Germano Basile, Stefano Starna, Enzo Avolio, Daniele Valenti, Emidio La Vella, Paolo Macedonio, Ivan Castiglione, Simone Veltroni, Gaetano Lizzio.

 



 

“La nonna di tutti gli attentati”

 

East End è un film d’animazione che ricrea l’habitat della piccola borghesia romana. Gli autori usano la metafora del condominio nella Bertozzi tower, come microcosmo urbano in un quartiere-palazzine modello con edifici in costruzione (o interrotti dalla crisi?), nella periferia orientale della città storica, rappresentata con colori metallici uncoated. Non sono un’esperta di film di animazione, ma è probabile che gli autori abbiano voluto fare una satira dei Simpson e, come alcuni critici sostengono, passando da Griffin, che rappresentava la tipica American way of life, arrivano a South Park, la serie televisiva satirica statunitense.

East End è un film corale: Lex è il bambino romanista sfegatato sempre insieme a Tupac il suo delizioso bull-terrier, Leo l’aspirante scrittore, Ugo l’orfano depresso che gira con il serpente Mr. Brown, Vittorio l’aspirante attore laziale, Domitilla la ragazzina morta, e Michele e Gabriele i geek gemelli saputelli. Gli adulti sono rappresentati dal sig. Bonifaci, lo sfortunato cieco con il cane, dal sig. Costa/cavalier Bertozzi sulla sedia a rotella, famigerato costruttore palazzinaro, dai fantasmi di Stanislao – avvocato colluso con la camorra - e di sua la madre, uccisi da 13 anni dagli uomini di Bertozzi, e dalla coppia di gay romanisti in carcere.

Il film è pieno di riferimenti “locali” (lo stesso Moccia, il cucchiaio di Totti, il tifo per il derby Roma-Lazio) e ben rappresenta l’ambiente scolastico variegato: dalla bambina nera ai gemelli sapientoni (che dirotteranno il satellite militare supersegreto per vedere gratis il derby), al bullismo scolastico. Molteplici sono le citazioni: troviamo Nanni Moretti in vespa come in Caro Diario del 1993, la divertente e dissacrante coppia di papi Radzy-Francesco («Totti re di Roma. Santo subito!» esclama Radzy dopo che ha concretizzato il rigore nel derby), Roberto Saviano che conduce il telegiornale e, spiritosissimo, Georg Clooney - quale alter-ego di Victor - che conduce una trasmissione televisiva narcisista dal titolo “Georg Clooney being me”. E che dire del Presidente nero americano che parla con l’accento di Berlusconi e i suoi agenti della Cia?

A mio avviso è proprio in questa densità di significati che il film può trovare i suoi limiti: c’è forse un po’ troppa roba, talvolta citazioni e riferimenti non sempre di facile lettura se non si è di Roma o dintorni.

Il quartiere visto dai bambini c’era già nei fumetti di Charlie Brown negli anni ‘60. Lì però l’habitat suburbano era tutto sintetizzato da pochi elementi: il dosso del baseball, la cuccia di Snoopy, il banchetto da psicoanalista di Lucy, il pianoforte di Shröder e così via. Il punto di vista era sempre ad altezza di bambino, mentre in East End l’abilità realistica nella rappresentazione urbana va, ogni tanto, a discapito della storia. Il film è comunque pieno di spunti divertenti e irriverenti che, a mio avviso, dovrebbe trovare una sintesi sia nella storia, sia nella rappresentazione. La cosa migliore forse è proprio l’invenzione del quartiere bertozziano, come denuncia dei palazzinari romani corrotti.

 

SKANF & PUCCIO

Luca Scanferla (Roma, 1971) è sceneggiatore, regista indipendente, digital artist. Laureato in lettere all’Università “La Sapienza” di Roma con una tesi in Storia e critica del cinema, si diploma in modellismo alla European Academy for Special Effects di Carlo Rambaldi. Esperto del settore degli effetti visivi, lavora come digital artist per svariati film collaborando con alcune società di produzione tra cui Proxima vfx e Canecane.

Giuseppe Squillaci (Roma, 1973) è regista, produttore e supervisore agli effetti visivi. Dopo circa dieci anni in Proxima Vfx, nel 2008 fonda Canecane, società specializzata in effetti visivi e animazione. Realizzando oltre 100 film con il ruolo di supervisore agli effetti visivi ottiene 3 nomination al David di Donatello, con “Italians” di G. Veronesi nel 2009, “Amici miei… Come tutto ebbe inizio” di N. Parenti nel 2011, “Ustica” di R. Martinelli nel 2017. Laureato in Scienze Umanistiche all’Università “La Sapienza” di Roma, dove ha anche insegnato, si è formato artisticamente alla Scuola Internazionale di Comics e alla European Academy for Special Effects di Carlo Rambaldi. Appassionato di teatro e arti performative, tra il 1998 e il 2005 ha diretto diversi spettacoli teatrali tra cui “Shish Mahal”, rappresentato al Teatro Argentina con l’accompagnamento dal vivo dell’Orchestra di Piazza Vittorio, e “Freaks”, scritto e diretto con Luca Scanferla, messo in scena al Mattatoio di Testaccio. “East End” è l’approdo naturale dei suoi studi ed esperienze costruite intorno al mondo degli effetti visivi e dell’animazione digitale.


Ghisi Grütter

 

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