31 marzo 2017

A CENA CON ARTICOLO 1


 
I supporter dell’area metropolitana di Roma di Articolo 1 , ultimo tra i movimenti politici nati in Italia dalla fusione dei fuoriusciti dal PD , da Sinistra Italiana e  ConSenso, si sono ritrovati ieri sera, 30 marzo, in un megaristorante dei Castelli Romani in una cena sottoscrizione .”Guest star” della serata Massimo D’Alema .Seduti con lui nel tavolo principale (tipo tavolo della sposa dei matrimoni di paese) il consigliere regionale Riccardo Agostini , il deputato D’Attorre, il fido Piero Latino e la padrona di casa Maura e altri notabili locali .
Presenti in sala almeno 200 invitati paganti in venerazione del baffetto nazionale che non si è fatto pregare  due volte per sermonare i convitati.
Nel suo non breve intervento D’Alema ha ricordato, come già fatto in occasioni analoghe, il merito di Articolo 1 di essersi schierato per il NO al referendum , di aver difeso pertanto la Costituzione, cosa che avrebbe dovuto fare il PD da Statuto. Il Movimento che è nato dopo la battaglia vinta del referendum ha l’ambizione di unire la Sinistra, di cui c’è tanto bisogno in Italia, di non voler essere un movimento marginale ma che invece conta di crescere al punto tale da poter diventare anche forza di governo. Si è poi prodotto in alcune battute su Renzi e sul suo modo poco democratico di fare politica ricordando agli astanti divertiti alcuni episodi. Infine ha ricordato le parole di commento di Reichlin, scomparso di recente e di cui lui è stato allievo e amico, che auspicava  che il nuovo Movimento fosse inclusivo , che diventasse la casa comune della Sinistra.
Ha infine invitato tutti i presenti a partecipare alla prima iniziativa del Movimento che si terrà a Napoli sabato prossimo.

D’Alema stasera giocava in casa. Si vedeva che era calmo e disteso, a suo agio circondato dai suoi fidi , e come al solito arguto e pungente. Le parole d’ordine del Movimento che lui ha ricordato come unione delle forze di sinistra, radicamento sul territorio  sono suonate piuttosto come slogan, come obiettivi per il gruppo dirigente ancora da individuare e speriamo da eleggere. La strada infatti ancora è lunga e in salita . Lui stesso lo ha ammesso: Articolo 1 non lo conosce nessuno e bisogna lavorare molto sul territorio facendo proprio il disagio , il malcontento, la frustrazione specialmente di chi, come i giovani, non trovano lavoro, e facendosi portatore e portavoce di soluzioni che possano trovare il consenso e la condivisione  popolare. Tutte belle parole condivisibilissime. Peccato che il Movimento stia partendo abbastanza lentamente, che i neo gruppi parlamentari votino i provvedimenti alla Camera e al Senato in ordine sparso, che non ci sia un portavoce unico e che Bersani, che spesso e volentieri parla a nome del Movimento,  certamente non rappresenta tutti. Come anche all’interno del Movimento pur essendo ancora in fasce, già si è aperta  la corsa al reclutamento dei simpatizzanti mentre  chi ha ricoperto cariche pubbliche, non si è capito perché e chi lo abbia deciso, abbia, come dire, uno ius primae noctis nell'occupare i posti dirigenziali del Movimento stesso. Sembra pertanto di rivedere almeno nella fase organizzativa della base del Movimento il ripetersi di riti che appartengono alla casa madre (il PD) a cui tutto sommato i dirigenti del neo Movimento si ispirano, un po’ per abitudine e per educazione politica un po’ anche , azzardiamo, per mancanza di cultura politica a tutto tondo riferendosi sempre e soltanto ai vecchi modelli conosciuti e quindi più rassicuranti.
Speriamo che questa  sia solo una nostra impressione e che il Movimento possa invece agevolmente iniziare il suo cammino con agilità e successo  tra gli Italiani.

Noi glielo auguriamo di cuore. A nostro avviso sono ancora in tempo a darsi una raddrizzata. Diversamente potrebbe anche accadere che un esperimento  politico, che ha suscitato tante attese, si trasformi in un fallimento.
 
Domenico Fischetto

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