28 marzo 2017

LE PILLOLE DI MARCHESINI

 
Il giornalista MANNONI
 
Mannoni oramai conduce il tg3 della notte con il linguaggio e il piglio di un pachiderma spaesato. Bofonchia, borbotta, si trascina, rimane sospeso in pause prolungate come chi smarrito si chiede: ma che ci faccio io qui? Il risultato inevitabile è che anche il malcapitato telespettatore si chiede: ma che ci faccio anche io qui? E questa è l'unica vera sintonia che alla fine li unisce. Questa notte l'unico che ha animato il televisivo cimitero è stato il comunista Paolo Ferrero. Il che mi sembra un bel paradosso per davvero.
 
CHIUDIAMO LE VILLE
 
Qualcuno, benpensante e benestante, ritiene che ville, parchi e giardini romani siano ricettacolo sempre più inaccettabile di spacciatori, barboni, cacche di cani. Come risolvere il problema? Semplice: si chiudono ville, parchi e giardini dietro alte cancellate, si affida la loro cura, manutenzione e chiavi a concessionari privati che in cambio di un loro commercio lucroso - bar, ristoranti, punti vendita e giostre - puliscono e fanno da guardiani. Questo è già successo da ...vent'anni a oggi con l'invenzione dei Punti Verdi per l'Infanzia affidati alla cura e guardiania di privati. Il risultato è chiaro ed evidente a tutti: i concessionari si sono di fatto impadroniti, con la complicità di amministratori, burocrati e politici, dei parchi, ville, piazze e giardini loro assegnati, dedicandosi nel tempo alla eliminazione di decine e decine di alberi per fare spazio ai loro manufatti edificati per favorire business e commerci abusivi e illegali. Certo, ora la notte d'estate non ci dormono più i barboni, e si è ridotta la presenza di spacciatori e di cacche di cani. Ma forse che lo spaccio di droga non ha il suo flusso principale tra Tor Bella Monaca, Piazza Bologna e Parioli? E agitarne lo spettro della presenza nei giardini e parchi pubblici, non ha semplicemente aggiunto ai problemi denunciati altri peggiori a beneficio di politici e privati profittatori? Insomma: chiudiamo anche Piazza Vittorio come Villa Massimo e Piazza Winckelmann a stranieri, barboni, spacciatori e cani, consegnandola a un concessionario privato e alla sua logica famelica di business, o conferiamo sorveglianza e pulizia a una cooperativa di giovani possibilmente non nelle mani di emulatori di Buzzi e Carminati, che in cambio dei loro lauti guadagni finanziavano tutti i politici, da Alemanno a Bettini?

L'INVASIONE

L'Occidente - Stati Uniti e Gran Bretagna in testa - ce l'ha finalmente fatta: l'Europa sarà invasa dall'Africa e dall'Asia. Vengono a riprendersi tutto quello che nei secoli abbiamo loro portato via, una guerra, un'invasione, una razzia dopo l'altra. E che ci aspettavamo, che restassero a crepare - Afghanistan, Iraq, Libia, Siria - in una landa da noi trasformata in una maceria desolata? Resta la voce del Papa - accoglienza! solidarietà! - a ricordare qual'è la strada giusta. Altrimenti saremo tutti spazzati via.

LA SUPREMAZIA

Che si fa quando in un ambito sociale, piccolo o grande che sia, famigliare, politico o istituzionale, in presenza di desideri e bisogni collettivi potenzialmente illimitati le risorse disponibili sono scarse o limitate? Le risposte possibili, fin dai tempi in cui stavamo chiusi nelle caverne, sono sempre e soltanto due: o si sceglie la logica dello scontro e della competizione per la conquista di una supremazia di gruppo o personale, o quella del confronto e della condivisione nella ricerca di una soluzione per tutti il più possibile equa e soddisfacente. Con la prima si costruisce un gruppo di potere che ha ragion d'essere nel possesso e nel controllo di tutte le risorse. Con la seconda si riconosce e pratica il metodo della collaborazione egualitaria e solidale. La prima è perfettamente interpretata dalla cosca mafiosa disposta a ogni crimine pur di imporsi e prevalere. La seconda ha il suo modello e la sua pratica nella non violenza, nella trasparenza e nel rispetto delle regole della democrazia partecipata. La prima è costruita per ottenere il potere costi quel che costi e a prescindere. La seconda è conquista progressiva, individuale e collettiva, di benessere, indipendenza e autonomia, liberazione per tutti dalla sottomissione a qualsiasi potere. Alla scelta di una di queste due strade non c'è alternativa. Non c'è ambito e contesto individuale o sociale che non ci debba fare i conti. E sono modelli e visioni alternative e non compatibili. Io penso che un essere umano, nel suo valore effettivo, si riconosca fondamentalmente in base a questo. Non si tratta di un gioco o un passatempo: è la vita individuale e sociale che ne viene nutrita e arricchita, o negata e perduta. Anche il modello cui si ispira un governo risente dell'adozione di una di queste due logiche. Non occorre andare lontano: basta sottoporre a questo test il governo Berlusconi/Dell'Utri, o quello Renzi/Verdini/Alfano, per avere prove evidenti e pessime in mano.


VAROUFAKIS

Devo dire che Yanis Varoufakis, ex ministro dell'Economia e della finanza nel governo Tsipras, osservato e ascoltato nell'incontro organizzato da DiEM al Teatro Italia ieri sera, e la sera prima a 8 e 1/2 da Lilli Gruber, è presente ed efficace anche quando non parla e ascolta. Ha infatti nel viso una impronta espressiva di una energia straordinaria, si direbbe perfino di collera e violenza sotterranea che fatica a contenere, da suggerire l'immagine di una fiera che si muove... nella foresta. Varoufakis ascolta tutti con una attenzione, interesse e pazienza così intensi da far pensare a una partecipazione non solo politica e intellettuale, ma proprio emotiva e carnale. E gli interlocutori italiani ed europei che ha saputo attrarre e accogliere nel suo partito transnazionale in costruzione per il rinnovamento radicale dell'Europa secondo principi di democrazia e uguaglianza sono in maggioranza giovani, e tutti di ottimo livello. Da indurre a ricavare conferma ulteriore della qualità del suo pensiero e dell'energia magnetica con cui sa esprimerlo. Varoufakis e i suoi, anche come tratti di fisicità e forza espressiva, si collocano in posizione esattamente opposta a Merkel, Schauble e al gruppo dei tecnocrati che guidano l'attuale rovinosa Europa. Quando la politica giusta si combina anche con l'energia positiva e la bellezza.

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