Stamattina l'Huffington Post, riportava un articolo di commento e critica sul congresso del PD al Lingotto di Torino.
Sembra dai sondaggi che , Renzi sia per le primarie al 64% delle preferenze tra gli iscritti al partito. Sembra che ieri abbiano dovuto aggiungere centinaia di sedie, e che malgrado moltissimi fossero in piedi. Un clamoroso successo quindi ? Si, nell' apparenza sembra sottolineare il giornale ,no nella sostanza ! Renzi si e' sperticato a tessere l' elogio del A.D. della Fiat, quel Marchionne che non piu' tardi dell'anno scorso,aveva spostato la sede amministrativa e fiscale dal nostro Paese in Olanda, quel Marchionne che che con le emissioni dei gas dei propulsori diesel truccati,ha piu' di un problema oltre oceano, quel Marchionne che essendo uscito ( rectius ,avendo abbandonato)dalla confindustria italiana,ha dato un notevole impulso al fenomeno della globalizzazione, quel Marchionne che ha chiaramente fatto capire di non capire la condizione ed I problemi dei lavoratori,considerando il lavoro umano,soltanto una componente dei fattori produttivi. Renzi ha fatto altresi' il panegirico del garantismo giudiziario, atteso che suo padre ed il suo caro amico Lotti,sono indagati per gravi reati in una indagine per corruzione. Sia beninteso siamo tutti garantisti ! ma lo siamo innanzitutto per I deboli, per quelli che non occupano cariche pubbliche apicali. Quest' ultimi infatti se raggiunti da una informazione di garanzia dovrebbero fare un passo indietro. Cosi' si usa nelle migliori democrazie ! Chi ricopre cariche pubbliche apicali non puo' invocare una sorta di impunita' neppure nella fase delle indagini preliminari, la fase peraltro piu' delicata. Forse non tutti sanno infatti che in Italia su circa 60.000 persone quelle che si trovano in carcere a vario titolo ( pena da scontare,custodia cautelare) per il reato di Corruzione ,ebbene signori e signore sono meno di 200. Vi rendete conto ? Due cento colletti bianchi a fronte di 60.000 persone per lo piu' con gravi problemi di sussistenza. Il Renzi dimostra ancora una volta ma non poteva essere diversamente di non avere una visione costruttiva e sociale per il futuro. Dimostra di essere culturalmente figlio della dottrina neo-liberista della globalizzazione ,dimostra di non aver compreso la lezione politica che viene dalla parte piu' avanzata della riflessione della sinistra ,mi riferisco a : Bernie Sanders e Jeremy Corbin. Renzi come ho gia' detto in altre sedi e' un giovane gia' anziano e' rimasto al pensiero politico di Tony Blair ,e' rimasto ai primi anni novanta, quando in Italia, avevamo ancora Craxi. Quello che colpisce e' la acquiescenza di molti degli iscritti del PD, che sembra abbiano " messo il cervello nel frigo e gettato le chiavi". Il PD sotto Renzi con Renzi ha cambiato natura ,ideologia e composizione. Non e' piu' un partito della sinistra,che era andata via gia' da tempo e che adesso e' stata seguita dai dirigenti apicali che hanno fatto la scissione, il PD con Renzi e' diventato un partito Pop ,ignorante e becero ,non tanto dissimile nella sostanza dalla lega di Salvini, al momento li distingue ancora la" famosa felpa " , temo pero' che presto potremo vederli con il Fez e la camicia nera.
Luca Giordano per Tre Righe
Pubblichiamo inoltre "per rinforzo" all'articolo di Giordano
Carissimi
Il nostro Presidente del Consiglio ha affermato enfaticamente “non riceviamo lezioni da nessuno” .
Una frase ad effetto, utile per spargere fumo, ma che in sostanza denuncia la pochezza di chi l’ha pronunciata. A parte il fatto che dimostra una tremenda mancanza di umiltà della persona che ritiene di essere un superuomo , cioè colui incapace di sbagliare , rivela anche il fatto che non sarà mai disponibile a migliorare, a imitare, a ricevere suggerimenti e consigli
La cosa paradossale è che nel suo stesso discorso ha ammesso candidamente che sono stati fatti degli errori. Dunque il personaggio non solo ha dimostrato una boria penosa ma anche una totale incoerenza perché parla senza sapere quello che dice.
Nessuna meraviglia ben sapendo da quale gregge proviene.
Rodolfo Roselli
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