30 marzo 2017

A PROPOSITO DI VERGOGNA

                                                       La Ministra Marianna Madia
Insomma questo governo Gentiloni , copia ed incolla del precedente governo Renzi, è proprio uno sfracello. Dopo le gaffe del Ministro Poletti, dopo le bugie  della Ministra dell'Istruzione, ora anche Marianna Madia, la faccia pulita del governo, la Madonna rinascimentale che ispira purezza e castità, è sotto i riflettori dell'opinione pubblica per una questione di scopiazzature sulla tesi di dottorato.
 Ma allora è proprio vero che in Italia si fà carriera con gli amici conosciuti al "calcetto" come afferma il "saggio" (sic!) Poletti.? E noi, poveri stupidi, che credevamo che mandando a scuola, a volte con enormi sacrifici, i nostri figli , una volta conseguita la laurea, senza copiare la tesi anche parzialmente,  ci illudevamo che avrebbero potuto trovare la loro strada e rendersi liberi da noi genitori apprensivi e farsi largo nella vita. E invece no. A loro, dopo i sacrifici, non resta altro che fare le valigie , magari non più di cartone, e prendere l'aereo per altri lidi molto più accoglienti, dove troveranno il tanto sospirato lavoro magari anche adeguato alla loro preparazione. Ai figli  della casta invece , dopo aver copiato (ripetiamo anche parzialmente ) la laurea , dopo aver millantato di possederne una , dopo avere inanellato figuracce una dopo l'altra, dopo aver ricevuto avvisi di garanzia e in odore di malaffare e via elencando, come premio spetta una bella poltrona ministeriale da dove potranno pontificare e magari puntare il dito contro i fannulloni , i disoccupati e i disonesti
Una vergogna nazionale da dove non se ne esce se non prendendo i forconi e cacciandoli a pedate dal Palazzo.
Domenico Fischetto

 
Un'inchiesta del "Fatto Quotidiano" ha documentato che la tesi di dottorato del ministro Marianna Madia contiene intere frasi plagiate da opere di altri autori. Comunque si vogliano conteggiare le percentuali di testo non originale è un fatto molto grave, ed è gravissimo che i grandi giornali italiani non se ne stiano occupando.
Perché qui non si tratta di quantità: si tratta di qualità, si tratta di etica.
Il plagio, anche di una sola pagina, non è consentito dalle regole della comunità scientifica internazionale. Il ministro tedesco dell'istruzione, Annette Schavan, aveva plagiato parti della sua tesi di dottorato: il titolo le è stato revocato dall'università di Düsseldorf dove lo aveva conseguito, e il ministro ha presentato subito le proprie dimissioni.
Anche il codice etico dello stesso IMT di Lucca, dove la Madia ha conseguito il dottorato, correttamente definisce come plagio "la presentazione delle parole o idee di altri come proprie", specificando che rientra in questo comportamento anche l'"appropriarsi deliberatamente del lavoro di altri o non citare correttamente le fonti all'interno del proprio lavoro accademico". Lo strumento della rete è stato usato dalla dottoranda in modo intellettualmente scorretto e inconciliabile con l'etica della ricerca.
Ora, questo comportamento – in sé grave e censurabile – diventa gravissimo quando riguarda chi ora è un ministro della Repubblica. Ed è politicamente insostenibile quando riguarda un ministro che ha proposto una riforma della Pubblica Amministrazione che brandisce il vessillo della "meritocrazia" e si propone la caccia ai "furbetti".
Ora la ministra Marianna Madia ha la possibilità di migliorare davvero la Pubblica Amministrazione: dimettendosi.
Il consiglio di Presidenza di Libertà e Giustizia
Sandra Bonsanti, Lorenza Carlassare, Roberta De Monticelli, Paul Ginsborg, Tomaso Montanari, Valentina Pazè, Elisabetta Rubini, Salvatore Settis, Nadia Urbinati, Gustavo Zagrebelsky

Nessun commento:

Posta un commento