Martin è un peruviano di nascita ma italiano di adozione. E' una persona generosa, sempre al servizio degli altri e dei suoi connazionali. Impegnato nel sociale e in politica è stato colpito da un tumore che sembrava non gli lasciasse tregua e speranza. Ricoverato al Gemelli è stato curato con quelle attenzioni e con quelle cure che non abbiamo dubbi la struttura riserva a tutti i malati. Con questa lettera però Martin ha inteso rendere pubblica questa sua riconoscenza a tutto il personale medico e a tutto il complesso ospedaliero che lo ha accolto e lo ha curato.
I miei ringraziamento ai medici e paramedici del ospedale Policlinico A. Gemelli, reparto trapianti di organi del Ala P ,7 Piano.
A fini di novembre del 2015 le mie condizioni di salute non erano le migliori con un terribile dolore al fianco destro dopo di un sforzo al lavoro che con una ecografia intramoenia e poi confermata con un Tac Body che conferma la diagnosi della ecografia, una massa tumorale di 7.2 cm. GIORNI E NOTTI successive di dolori atroci e finalmente ricoverato il 31 dicembre quasi a mezza notte tramite il Pronto Soccorso che mi ha accolto subito momentaneamente al X Piano e dopo due giorni a destino del VII piano ricevuto con grande affetto di due infermieri ,uno di nome Massimo e l’altra una ragazza che non ricordo il suo nome cioè , da subito tutto il personale è stato con me gentilissimi ,e anche se io era emozionalmente distrutto , loro continuavano a dirmi di non perdere la speranza e che li cerano medici con mani miracolose.
A fini di novembre del 2015 le mie condizioni di salute non erano le migliori con un terribile dolore al fianco destro dopo di un sforzo al lavoro che con una ecografia intramoenia e poi confermata con un Tac Body che conferma la diagnosi della ecografia, una massa tumorale di 7.2 cm. GIORNI E NOTTI successive di dolori atroci e finalmente ricoverato il 31 dicembre quasi a mezza notte tramite il Pronto Soccorso che mi ha accolto subito momentaneamente al X Piano e dopo due giorni a destino del VII piano ricevuto con grande affetto di due infermieri ,uno di nome Massimo e l’altra una ragazza che non ricordo il suo nome cioè , da subito tutto il personale è stato con me gentilissimi ,e anche se io era emozionalmente distrutto , loro continuavano a dirmi di non perdere la speranza e che li cerano medici con mani miracolose.
Con questa lettera ,mi permetto di ringraziare gli “angeli” che hanno fatto del tutto per far in modo che io restasse ancora nel mondo dei vivi, ripetendomi sempre che la fiducia e la fede che tutto andrà bene e necessaria per continuare a lottare, nonostante il dolore atroce che aveva nel ventre al fianco destro e pure nell’anima.
Grazie ai chirurghi che sono intervenuti prontamente con diversi tipi di esami prima di programmare l’intervento, al personale infermieristico, al equipe della sala operatoria e al anestesista di quel 18 di gennaio del 2016 quando sono stato intervenuto la prima volta , intervento decisivo di chirurgia maggiore :Epatectomia destra e dopo 4 mesi per una recidiva al diaframma destro di due noduli ; ma il mio ringraziamento più grande, va ai Dottori Professore Salvatore Agnes e alla sua gentilissima segretaria la Signora Daniela Salato, al Professore Alfonso Avolio che sempre arrivava con il suo sorriso allegre ,alla dottoressa Erida Nure,al professore Gabriele Sganga ,al dottore Francesco Frongillo ,al dottore Giuseppe Tropeano, Giuseppe Bianco e altre che non ricordo. E un ringraziamenti particolare è mi sento d’obbligo farlo per la loro professionalità , per il loro lavoro attento, meticoloso svolto con la speranza nel cuore, perché erano e sono i primi a non perdere la fiducia per una mia pronta guarigione al qual purtroppo ancora continuo a lottare per vincere a quella “bestia diavolica” che e ancora dentro . Grazie per l’amore e la passione che ci avete presso per me, di maniera anche speziale al Dottore Michele Basso del Equipe di Oncologia medica che di qualche modo e con molta difficoltà per i miei disturbi gastrici mi a presso in cura, facendo che le miei visite al reparto di oncologia non fosseno una tortura del lungo viaggio da due ore; e anche si e giunta la fine di un primo periodo di terapia e di lunga fatica di 13 mesi ,mi aspetta una “nuova ventura” ,e con il cuore in mano ci sarò eternamente grato e ci sarà sempre in tanto abbia vita e aria nei miei polmoni un posto nel mio cuore e nei miei ricordi.
Farò tesoro dei vostri consigli e mi ritengo fortunato di essere stato un vostro paziente.
con affetto Espinoza Carrubba Josè Martin. (Paziente con epatocarcinoma ,4 stadio).
Roma 19 di gennaio del 2017.
Farò tesoro dei vostri consigli e mi ritengo fortunato di essere stato un vostro paziente.
con affetto Espinoza Carrubba Josè Martin. (Paziente con epatocarcinoma ,4 stadio).
Roma 19 di gennaio del 2017.
Nessun commento:
Posta un commento