30 marzo 2017

REFERENDUM POPOLARE PER LA PRIVATIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO

 

Certamente i radicali sono una macchina da guerra. Se non ci fossero  bisognerebbe inventarli. Ora puntano il dito contro  la decotta azienda del trasporto pubblico ATAC di proprietà del Comune di Roma.

Sono i  promotori   nientepopodimeno che di un  referendum popolare tra i romani per chiedere loro se nel dicembre 2019 , quando nell'azienda sarà possibile l'ingresso dei privati nella gestione,   favorendone in tal modo la concorrenza e migliorandone il servizio, con alcune salvaguardie per le fasce più deboli. Come dargli torto davanti all'innegabile disservizio fornito dall'ATAC, che più che un'azienda trasporti sembra piuttosto uno spot continuo di qualche azienda  di telecomunicazioni, vista la passione sfrenata dei propri autisti ad essere sempre collegati in rete sia guardando lo schermo del proprio smartphone o parlando dei cavoli propri durante le corse. Con un servizio riparazioni aperto dalle 8,00 alle 13,30 e con molti mezzi costretti a restare al palo per guasti o mancanza di pezzi di ricambio, a causa anche ei continui furti di alcuni mano lesta. Ed infine con un'evasione da parte dell'utenza che ha assunto proporzioni gigantesche e che sembra un fiume in piena inarrestabile malgrado i timidi tentativi di responsabilizzare l'utenza attraverso "commoventi "spot pubblicitari. Criteri manageriali  con obiettivi precisi  sulla qualità del servizio, legando ad essi le sorti del management ora fin troppo blindato e super pagato come anche del personale (viaggiante, operai ed impiegati) , potrebbero garantire quell'efficienza finora data per dispersa per le strade di Roma e restituire quell'efficacia del servizio da tempo richiesta ma mai realizzata.

Seguiremo l'iniziativa dei radicali e ne daremo informativa ai nostri lettori.

Intanto, chi vuole,  può firmare nei banchetti e nei luoghi indicati nel comunicato che pubblichiamo qui di seguito.  Per il II Municipio, ad esempio,  l'appuntamento è oggi alle 18,00 fino alle 20,00 a Piazza Bologna.

Domenico Fischetto

Comunicato Radicale

PERCHÉ IL REFERENDUM

Il vero bene comune non è l'ATAC, ma il servizio offerto ai cittadini!

A Roma il trasporto pubblico locale non funziona! Dal 2006 al 2015 l’offerta complessiva di trasporto pubblico locale è diminuita di 13 milioni di vetture-km, l’offerta di bus elettrici è stata ridotta dell’80% e l’offerta tranviaria è calata del 30%. La programmazione del trasporto di superficie non è stata mai rispettata, e quella del trasporto metropolitano quasi mai. C’è carenza di mezzi, l’età media del parco bus è ormai pari a 10 anni e quella dei tram è pari a 32 anni, mentre la mancata manutenzione delle metropolitane provoca continui ritardi e guasti. La percezione della qualità del servizio da parte dei romani va costantemente e vertiginosamente peggiorando.

L’ATAC è stata usata da tutte le amministrazioni di destra e di sinistra come bacino clientelare per ottenere voti. Il risultato è un’azienda fallita che non offre al cittadino un servizio efficiente, che perde centinaia di milioni di euro l’anno, che ha accumulato un deficit di 1,1 miliardi di euro, totalizzando più della metà delle perdite del settore a livello nazionale, e che quindi non riesce a investire in mezzi nuovi. Il vero problema non è l’evasione sui biglietti, che anche se eliminata consentirebbe un recupero di appena 80 milioni, ma il conflitto di interessi tra il controllore (Roma Capitale) ed il controllato (ATAC, di proprietà esclusiva di Roma Capitale).

Per invertire la rotta occorre mettere a gara il servizio affidandolo a più soggetti, rompendo il monopolio e aprendo alla concorrenza. Le gare stimolano le imprese, pubbliche o private che siano, a comportarsi in modo virtuoso, e l’apertura alla concorrenza introdurrebbe anche forme più moderne e innovative di trasporto. Roma Capitale è ferma, così come il Paese, e ha bisogno di attrarre nuove realtà imprenditoriali che possano investire: contro i monopoli (sia pubblici che privati), ma anche contro le privatizzazioni agli amici degli amici: se non liberalizziamo ora il servizio la svendita di ATAC sarà l’unica “soluzione” che, nei prossimi anni, proporranno alla città.


10 anni
età media dei bus


32 anni
età media dei tram


1100 milioni
perdite accumulate
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IL BENE COMUNE NON È L'ATAC, MA IL SERVIZIO OFFERTO AI CITTADINI



il-quesito-referendario

IL QUESITO REFERENDARIO



“VOLETE VOI CHE, A DECORRERE DAL 3 DICEMBRE 2019, ROMA CAPITALE AFFIDI TUTTI I SERVIZI RELATIVI AL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE DI SUPERFICIE E SOTTERRANEO OVVERO SU GOMMA E SU ROTAIA MEDIANTE GARE PUBBLICHE, ANCHE A UNA PLURALITÀ DI GESTORI E GARANTENDO FORME DI CONCORRENZA COMPARATIVA, PREVEDENDO CLAUSOLE SOCIALI PER LA SALVAGUARDIA E LA RICOLLOCAZIONE DEI LAVORATORI NELLA FASE DI RISTRUTTURAZIONE DEL SERVIZIO?”



COME FUNZIONA IL REFERENDUM COMUNALE
  1. Si raccolgono le prime mille firme sul testo del quesito, e le si depositano presso gli uffici del Comune.
  2. Un’apposita Commissione ha un mese di tempo per verificare l’ammissibilità del quesito proposto.
  3. Dopo il via libera della Commissione occorre raccogliere circa 30mila firme (1% della popolazione residente) in tre mesi.
  4. Tanto le prime mille firme, quanto le successive, debbono essere autenticate a norma di legge.
  5. Una volta raccolte e depositate tutte le firme, il Sindaco indice il referendum consultivo nel periodo compreso tra il 1° marzo e il 30 giugno successivi al deposito.

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COSA PUOI FARE

Firma la richiesta di referendum, aiutaci tu stesso a raccogliere le firme o approfondisci l'argomento.


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GUARDA LE PERSONALITÀ CHE HANNO ADERITO



dove-puoi-firmare

DOVE PUOI FIRMARE



Mercoledì 29 Marzo

Metro Piramide
dalle 10:00 alle 13:00



Mercoledì 29 Marzo

Largo Preneste
dalle 17:00 alle 19:30



Mercoledì 29 Marzo

Piazzale Flaminio
dalle 10:00 alle 13:00



Giovedì 30 Marzo

Metro Piramide
dalle 10:00 alle 13:00



Giovedì 30 Marzo

Piazza Bologna
dalle 18:00 alle 20:00



Giovedì 30 Marzo

Stazione Torpignattara
dalle 17:00 alle 19:30




                  







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