Pubblichiamo l' appello di Vittorio Emiliani sull'ennesimo delitto che si
sta perpetrando nella nostra città: la sostituzione dell'illuminazione
notturna con lampade LED, che stanno completamente trasformando
l'immagine di Roma e il suo carattere.
Aderiamo all'appello di Vittorio Emiliani sulla nuova illuminazione a
LED di Roma, quantomeno impropria per i caratteri della città.
Non si tratta di essere staticamente "romantici", o conservatori
passatisti, o "cederniani" come commenterebbe il colto Direttore del
Messaggero.
Si sottolinea semplicemente che il tema dell'illuminazione pubblica
dovrebbe essere pianificato e progettato adeguatamente, soprattutto
quando riguarda ambienti urbani storici, patrimonio mondiale
dell'Umanità.
Ancora una volta, la stessa domanda: ma la Soprintendenza dov'è?
Senza dire, poi, degli studi scientifici internazionali relativi agli
effetti dei gradi Kelvin dei LED sulla salute dell'uomo.
Anche noi vorremmo una città più pianificata e partecipata."
VITTORIO
EMILIANI
Fermate la nuova illuminazione
di Roma: è orrenda, sbagliata,
pericolosa, un attentato alla Bellezza
L'illuminazione notturna di una città antica è, tanto più a Roma così
diversa nella sua bellezza, una vera opera d'arte. Come ha più volte dimostrato
Vittorio Storaro, premio Oscar. Deve essere efficace, ma anche ricca di
sfumature. Sciaguratamente l'illuminazione che sta diffondendo l'Acea,
evidentemente in pieno accordo col Comune e, temiamo, con la Soprintendenza, è
di una tale bruttezza, inadeguatezza, inefficienza da far rimpiangere subito
quella preesistente versata su un giallo antico adatto ai rioni storici.
Si ribatte che essa fa risparmiare soldi, che è praticamente imposta da
norme europee e altro. Se così è, bisognava subito protestare a Bruxelles
rivendicando il diritto di una città come Roma di darsi,in modo economico
certo, l'illuminazione che la sua grande e diversa bellezza merita. Invece
l'effetto disturbante è molto evidente anche alla guida. Fastidioso guidare per
il Muro Torto. Quanto ai monumenti, vengono oscurati dall'abbaglio. Se cercate
di rintracciarli, provate un evidente fastidio agli occhi perché a voi si
oppone un fascio di luce. Le sfumature di prima sono scomparse. Piccole strade
fra le più tipiche, come Via Margutta, ne escono devastate.
I lampioni poi collocati su alcuni ponti sono di un ridicolo penoso
rispetto a quelli vecchi di decenni, alcuni dei quali opera, non a caso, di un
artista vero quale Duilio Cambellotti (ma non erano vincolati?). Si può ben dire
che con questa illuminazione - che fra l'altro illumina assai poco oltre che in
modo esteticamente sbagliatissimo strade e piazze - la Roma dei turisti
subisca, assieme a quella dei cittadini, un nuovo, duro colpo.
Ci comunicano che questo piano scellerato Acea-Comune risale al 2015,
quindi alla Giunta Marino o al commissario Tronca. Possibile che non vi sia
stata collaborazione con la Soprintendenza competente? Possibile che non ci sia
stata una conferenza dei servizi col Ministero per i Beni Culturali? E chi vi
ha partecipato, chi ha assentito a questa illuminazione inadeguata, anzi
dannosa per tutti e per l'immagine di Roma?
Questa povera città sta sopportando di tutto: locali abusivi, mercatini
illegali, parcheggi in piazza Farnese o attorno al Pantheon, locali e localetti
mangiaebevi ovunque, orrendi dehors, suolo pubblico occupato ben al di là dei
limiti, insegne volgarissime, outlet in vie un tempo rese nobili dagli
antiquari e dalle gallerie d'arte o da boutiques note in tutto il mondo. Ma che
aspettano gli stessi operatori turistici e commerciali a ribellarsi civilmente
a questo andazzo che non accenna a scemare? E cosa fa questa Giunta per
arginarlo? Tace e acconsente? Non si doveva voltare pagina?
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