Stamani tutti i quotidiani nazionali parlano e discutono della netta vittoria di Matteo Renzi alle primarie del PD. Già si intrecciano e si susseguono le ipotesi, che farà ? Spingerà per le elezioni subito ? Punterà ad approntare una riforma elettorale condivisa ? Con chi intende allenarsi il Segretario del PD e per fare cosa ? Già contro chi , com'è ,perché ? Che posizioni assumerà sui "dossier" importanti ? Partiamo dai numeri . Sembra che rispetto alle scorse primarie, il partito abbia subito un' emorragia di voti , soprattutto nelle regioni cd " rosse ". Il differenziale delle preferenze tra i tre candidati mostra a parer mio un' "immaturità" politica della base del partito . Un osservatore sereno, noterebbe che il Renzi abbia riportato una maggioranza, quasi " bulgara " e gli altri competitors dei consensi piuttosto modesti a fronte un dibattito ed una dialettica politica che più a definirsi "povera ", apparirebbe giusto definire inesistente . Quindi ad un osservatore sereno verrebbe da chiedersi : dove porterà adesso il partito il Segretario appena eletto ? Con chi vorrà o potrà allearsi ? Quale programma politico perseguira ' con quali scopi , cosa ha in mente per questo Paese che lentamente ed inesorabilmente sta avvitandosi in un processo di decadenza economica sociale e civile senza precedenti nella storia contemporanea ? Questo osservatore sereno potrebbe pensare semplicemente che Renzi questo non lo sappia o che addirittura neppure gli interessi . Egli ha dimostrato si , di essere un uomo di potere ,ma non ha convinto alcuno di essere uno Statista o più prosaicamente un buon politico . Renzi appare più modestamente un provinciale, prepotente e furbo che, in un Paese che purtroppo ha smarrito per intrinseca fragilità i fondamentali democratici , tende ad affidarsi comunque ad un " capo". Un Paese dunque che non si è liberato della cultura del " vassus " cioè del vassallaggio. Penso che non dovremo meravigliarci se dovessimo scoprire che Renzi dovesse cercare un' alleanza organica e stabile con Berlusconi e le forze politiche coerenti ed affine a quel contesto politico . A quel punto la parabola del Partito Democratico sarebbe chiara e compiuta. Si sarebbe costruito un polo consevatore pensato per la conservazione di uno status quo di "privilegi e posizioni di potere " che nulla hanno a che fare con il pensiero della Sinistra ed i suoi scopi di giustizia sociale e solidarietà . Sarà interessante seguire le piroette a cui ci abituera' Renzi nelle prossime settimane sull' Europa che egli cavalcando facili luoghi comuni accuserà di essere " la madre di tutti i nostri guai " . Si, prepariamoci a sentirne e vedere delle belle ! Renzi ha molti difetti e molti limiti, ma uno svetta su tutti gli altri : egli non è un politico con una formazione politica progressista e di sinistra. Egli si è impadronito di un partito che era della Sinistra, gli elettori glielo hanno permesso, adesso si toglierà la maschera e stringera ' alleanze con gruppi e centri di potere che in verità nulla hanno a che fare con il popolo della Sinistra i suoi problemi, le sue speranze.
Luca Giordano per Tre Righe.
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