LA FAMIGLIA NON SI TOCCA
Tutti stanno con il fiato sospeso, il Paese è appeso a un appiglio: l'affetto per il padre di un figlio. E a chi alza un dito, e osserva che di fronte a notizia di reato tanto grave non gliene importa un fico, riceve in testa la tegola del io ti maledico. Lo spazio della scena è riempito da una tragedia greca. Represso è ogni gesto e grido, nessuno protesta o impreca. Solo un bambino sospira in un angolino e poi sbotta: scusate, ma questa messa in scena non vuole nascondere u...na gigantesca truffa? Ma rapida la mamma con una mano gli tappa la bocca, con l'altra i capelli in testa gli arruffa. Perché questo è un Paese in cui la famiglia è intoccabile e sacra, tutto il resto va imbucato e lasciato scorrere nella grande cloaca. In presenza di tanta fiamma, anche il peggior incendio non è che una modesta favilla. E poi non ci scordiamo, specialmente chi si confonde e inganna, che oltre all'affetto per il babbo c'è la devozione alla Madonna. E guai a chi viene a giudicare sproloquiando di superstizione e familismo amorale. Questo, come dice Guicciardini, è un un Paese dalla lacrima facile che ha però inventato la mafia e la difesa ad oltranza del proprio particulare. Queste sono le specialità della casa: banda del buco, senso civico a livello di un bambino con il muco, pasta con i pomodori, pellegrinaggio devoto a Medjugorie. E poi ti stupisci che Ignazio Marino sia stato cacciato come un pericoloso malandrino.
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GENTILONI
Se Gentiloni - ricordo che è quello che alle primarie per le elezioni romane ha perso contro Marino per cinque a uno - non ha neppure il coraggio minimo di chiedere a Lotti di fare un passo a lato, come chiedono perfino i mitissimi Speranza e Cuperlo, come può allo stesso tempo dichiarare che adesso il suo governo è finalmente a fare le riforme pronto? Insieme e grazie a chi: a Lotti? Ma non è che senza Lotti questo governo è privo di perno e basamento? Oppure la forza gli viene dall'annuncio di Forza Italia che non voterà a favore della sfiducia a Lotti in Parlamento?
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CONSIP
Consip è la centrale di servizi emanazione del Ministero dell'Economia che provvede tramite gare d'appalto agli acquisti di mezzi e risorse necessarie al buon funzionamento dello Stato. Il denaro proviene dalle tasche dei cittadini, quindi è a vantaggio di tutti un suo corretto funzionamento. Questo è il punto centrale e delicato. Buttarla sul piano degli affetti personali, e scagliare accuse di sciacallaggio, non è tentativo patetico di far distogliere l'attenzione da una situazione di clamoroso fallo? Siamo ridotti così male e in affanno da ricorrere alla lacrimuccia dei sentimenti filiali per limitare il danno?
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LA SCUSA DELLA ROTTAMAZIONE
La rottamazione, il rinnovamento, il rilancio, alla fine si sono rivelati per quello che fin dall'inizio sono stati: un energico e rapace assalto al grido di: ora tocca a noi! Non c'è stata nei fatti alcuna reale modifica nell'uso del potere, non si è minimamente pensato di sostituire un ceto vecchio e stanco grazie a un vento nuovo capace di gonfiare le vele della politica verso una risposta efficace ai bisogni del Paese. Alla insoddisfacente tenuta della vecchia classe dirigente ha dato una spallata la famelicità di quella nuova. E' stato un sommovimento non di rigenerazione e cambiamento, ma di sostituzione nel comando. Il tutto con grande attenzione a riverire e ossequiare un superiore potere esterno. Non è stato buttato il peggio del vecchio, e se così è stato lo si è sostituito con uno peggiore e pessimo. Insomma, si è solo perso tempo. Ora Napolitano, Scalfari, Veltroni, Bettini, Finocchiaro trasferiscono il loro placet su Orlando. Ma non sono gli stessi che hanno spalancato le strade del governo al giovane rottamatore di Rignano? E Renzi e Orlando non si sono tenuti in questi tre anni mano nella mano?
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