25 luglio 2017

Centrosinista: La nuova roulotte di un Pisapia errante.

 



Giuliano Pisapia si sente a casa alla festa milanese del PD. Il 21 maggio scorso si sentiva a casa alla tre giorni di Articolo1-mdp “Fondamenta”; mentre il 1 luglio ha giocato proprio a fare il padrone di casa a piazza Santi Apostoli. Eppure oggi in un' intervista su Repubblica dichiara: “Sono sempre stato chiaro e coerente, Campo progressista è nato con l'obiettivo di contribuire, insieme ad altri, alla costruzione di un nuovo centrosinistra (o sinistracentro), con cultura di governo, europeista, radicalmente in discontinuità con le politiche degli ultimi anni. Un nuovo soggetto politico in grado di sconfiggere le destre, la demagogia, il populismo”. Forse è il caso di ridiscutere il significato del concetto di coerenza. Nella lingua italiana la coerenza è: “conformità tra le proprie convinzioni e l'agire pratico”. È allora coerente avere la convinzione di costruire un centrosinistra in discontinuità con le politiche degli ultimi anni e intrattenere incessantemente il dialogo con Renzi e i suoi? C’è forse coerenza nel prevedere la doppia tessera per i dirigenti del PD e la richiesta di scioglimento di Articolo1-mdp? O ancora, è forse coerente definirsi “federatore” della sinistra e mettere continui veti nei confronti di chi, pur appartenendo ad una cultura più radicale, vuole dare il proprio contributo alla costruzione di un soggetto politico alla sinistra del PD?

A distanza di qualche giorno dalle dichiarazioni dell'ex sindaco di Milano di non avere velleità di candidarsi alle prossime elezioni, oggi nella stessa intervista a la Repubblica Pisapia dice di sentire il peso di aver sollevato delle speranze… tuttavia non è importante il suo destino personale. Qual è l'obiettivo del nuovo e presunto leader, visto che in una velina giornalistica di qualche settimana fa, Articolo1-mdp veniva definito come "una delle tante forze che aderirà al nuovo progetto”? Eppure nel caldo torrido del primo di luglio nella piazza che fu quella dell'Ulivo non sventolavano che bandiere rosse. Una grande mobilitazione del popolo degli ex pd ha reso quell'iniziativa possibile. Una piazza festosa che ha acclamato Massimo d'Alema e Roberto Speranza, quasi a volerli ringraziare per il grande lavoro fatto in questi mesi. Lunga l'ovazione a Pierluigi Bersani che ha preso la parola e con emozione ha detto: "l'iniziativa di Renzi a Milano passa come acqua sul marmo, questa è la sinistra!"

È evidente che si andrà al voto con una legge elettorale di impianto proporzionale, per cui ci sarà bisogno di persone e politiche in grado di raccogliere consensi, così come è evidente che ad oggi, stando ai sondaggi, la forza che può contribuire in modo determinante all'affermazione del futuro soggetto politico è proprio Articolo1-mdp  i cui fondatori, da Speranza a Rossi, da Bersani a d'Alema hanno lasciato il PD  perché quella “casa” che avevano contribuito a costruire è stata privata delle fondamenta, distrutte dalla politica elitaria, liberale e non partecipativa di Matteo Renzi. E chi li ha seguiti, chi sui territori ha lavorato alla costruzione e alla crescita di quel nuovo movimento, non si sente certo a casa nel PD e tantomeno a proprio agio nella tenda di Romano Prodi. Inoltre, da quanto scrive l’eurodeputato di Mdp Massimo Paolucci su l’Huffington, per cui “chi ha dato vita ad Articolo1 ha nel suo Dna la cultura di governo e prova fastidio per qualunque forma di minoritarismo” e che “la Boschi insieme a Renzi sono i simboli di una stagione politica che vogliamo mettere alle nostre spalle”, Allora forse, il popolo di Articolo1 non si sente a casa nemmeno nella nuova roulotte di un Pisapia errante che, con acrobazie degne di un circo orfeiano, crede ancora che al popolo basti "panem et circenses".



Maura Pisciarelli 

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