Da: | Comunicati Consorzio Tiberina (redazione@unpontesultevere.com) |
Dal servizio Qualità Urbana della Regione Emilia Romagna, cui il Consorzio Tiberina è legato dalla propria costituzione (nascendo il Tevere in questa Regione, con partecipazione a Consorziato del Comune di Verghereto, in Provincia di Forlì-Cesena, lì dove il fiume ha le proprie sorgenti nella frazione di Balze, con legami anche di cultura e tradizioni come in http://www.abtevere.it/?q=node/660), riceviamo una segnalazione riguardante il “Laboratorio di immaginazione urbana [e umana]” sviluppato al DICEA (Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale) dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, cui afferiscono sia la Direzione del consorziato Centro FO.CU.S (Formazione Cultura Storia) sia – fra gli altri – il Prof. Ruggeri Lenci, tra i pochi che si sono specificamente e professionalmente occupati di Tevere a Roma, dal “generale” al “particolare” (come per esempio da http://www.unpontesultevere.com/index.php/archivio/144-alcuni-contributi-dal-prof-ruggero-lenci).
In un periodo di attivo rilancio del Tevere a Roma, con la riscoperta di “spazi urbani” che non possono che rivelarsi vetrina irripetibile per varie forme d’arte e per gli Autori interpellati (sia all’interno della parte del corso urbano inclusa del Sito Unesco sia al di fuori di questa), molto importante risulta anche coltivare un approccio minimalista, attraverso più limitati interventi adattabili ai “tanti Tevere a Roma” (ché lo spazio spondale è fortemente disomogeneo anche spostandosi di poche centinaia di metri), non solo in scenari che possano fare da ideale palcoscenico, ma sviluppando forme di creatività più sottili e adattative, anche senza necessità di grandi sponsor.
In procinto di lanciare uno dei nostri abituali “Call for Ideas” per il Tevere, per questa area tematica – al fine di un adeguato confronto con “spazi” diversi, anche ad evitare una certa retorica agiografica che a volte contraddistingue l’approccio al fiume di Roma – invitiamo chi fosse interessato a contattare www.sitilab.org (mail info@sitilab.org), che proprio in questi giorni sta lanciando un “Call for Best Practices”, riferito anche a “territori di margine”, per mappare: - esperienze di arte pubblica (partecipata, partecipativa, relazionale, etc), - residenze d'artista, - esperienze artistico-laboratoriali che propongono nuovi modelli educativi e formativi, - festival cross-disciplinari, - progetti di territorio a base culturale che agiscono per una ri-scoperta creativa dei luoghi, - progetti di rigenerazione e gestione di siti abbandonati, in disuso o sottoutilizzati, - altro. Le segnalazioni potranno riguardare non solo il Tevere a Roma, ma tutta la regione Tiberina.
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